Arriva il microscopio che si stampa. Costa meno di 1 dollaro
I microscopi di alta qualità costano possono arrivare a costare migliaia di euro. Sono complessi da gestire e mantenere. Cosa fareste se i vostri figli potessero stampare il proprio microscopio e portarlo in giro nelle loro tasche? Cosa accadrebbe se i medici di tutto il mondo potessero portare con sè, nel camice, semplici microscopi economici da usare istantaneamente?
Ci ha pensato un gruppo di ricercatori della Stanford University, che ha sviluppato un prototipo di microscopio costituito prevalentemente in carta – stampato – che costa meno di un dollaro. Esattamente 50 centesimi.
Dietro la realizzazione del progetto c’è il nome di Manu Prakash e – a detta sua – il dispositivo, dal nome Foldscope, può arrivare a x2000 ingrandimenti senza elettricità. L’impatto che potrebbe avere sulla sanità dei paesi del terzo mondo è facilmente intuibile. Anche se resta difficile comprendere come potrà essere diffuso in modo capillare sui territori più a rischio.
Il FoldScope è perfettamente funzionale, assicurano, e si ripiega attraverso la tecnica degli origami. Al contempo, però, è robusto e impermeabile. Non ha bisogno di energia esterna per essere alimentato poichè dispone già di una batteria di un orologio interna che può durare massimo 50 ore. Poi ha un piccola lente per la sua funzione principale.
Tra le malattie che sarà possibile analizzare con il Foldscope c’è la malaria. I ricercatori della Stanford garantiscono si potrà aiutare la diagnosi. Non è tuttavia il primo caso della stampa di un oggetto fondamentale per il futuro di tutti cittadini.
Risalendo alla stampa 3D, molti sono i progetti che attualmente la coinvolgono. Ad esempio, entro il 2020 con ogni probabilità l’alta moda vedrà esibire abiti realizzati con una stampante 3D e non più con le più tradizionali macchine da cucire. A ipotizzarlo era stato qualche tempo fa l’inventore e futurologo Ray Kurzweil.
Poi si è passati in fretta persino alla produzione di organi umani. Come il cuore stampato capace di salvare la vita di un bimbo di 14 mesi. Il piccolo, nato con una tetralogia di Fallot (detta anche “sindrome del bambino blu”, una malformazione cardiaca complessa), ha adesso un cuore tridimensionale, realizzato con una stampante 3D, grazie a un chirurgo di Louisville. O, ancora, il primo fegato umano completamente funzionante, per mezzo di una stampante 3D.
Capablanca da nextme.it