Gli spacciatori di droga di Amsterdam nascondono la cocaina nelle cartucce vintage di Nintendo stampate in 3D
La polizia olandese ha arrestato quattro persone con l’accusa di traffico di droga. L’imputato, che presumibilmente stava conducendo un’operazione di dark web, aveva una rete di tre stampanti 3D per la stampa di false cartucce di Nintendo e cartucce d’inchiostro, che avrebbero riempito con cocaina, MDMA e altri farmaci.
L’intrinseca stampabilità 3D delle cartucce per giochi retrò è stata sfruttata molte volte nel corso degli anni, di solito per motivi innocenti: un’armonica ispirata al 3D, ispirata a Nintendo , per esempio, o una versione fai-da-te del Nintendo Entertainment System .
Per quattro residenti nei Paesi Bassi, tuttavia, l’idea di stampare in 3D le proprie cartucce di giochi in stile Nintendo aveva un obiettivo finale piuttosto diverso.
La polizia ha recentemente arrestato questi quattro (tre uomini, una donna), che avevano sede ad Amsterdam e nella piccola città di Werkendam, con l’accusa di gestire un’operazione di spaccio di droga su larga scala. Una delle loro tattiche? Stampare in 3D Cartucce di giochi in stile Nintendo, imbottendole con droghe illecite come cocaina e MDMA e spedendole in luoghi lontani come Australia e Singapore.
L’idea era che questi pacchetti dall’aspetto innocente non sarebbero stati scoperti dalle autorità, con giochi per computer comunemente distribuiti oltre confine con il minimo sforzo.
Per fabbricare i loro dispositivi che nascondevano droghe, alcuni dei quali avevano la forma di normali cartucce d’inchiostro per stampanti, i sospetti criminali usavano una configurazione di tre stampanti 3D nella loro sede di Werkendam. Queste stampanti 3D sono state confiscate insieme a computer, armi da fuoco, automobili, droghe (ovviamente) e molti altri oggetti.
La polizia ha rintracciato i sospetti commercianti attraverso siti del dark web come Hansa Market and Dream Market, dove i sospetti avevano elencato i loro prodotti illegali in vendita. Quando la polizia ha fatto irruzione nei locali, li ha catturati in flagrante, registrati in questi siti sotto i loro pseudonimi.
È interessante notare che, piuttosto che chiudere immediatamente l’operazione di negoziazione, la polizia l’ha tenuta nascosta per alcune settimane al fine di rintracciare i nomi degli acquirenti, una tattica per spaventare gli utenti di internet che pensano di essere totalmente al sicuro.
La polizia ha sequestrato cartucce di giochi stampati in 3D, droghe e altri oggetti
Alla fine della giornata, è piuttosto strano immaginare criminali che perlustrano Thingiverse e altri siti Web di modelli 3D, alla ricerca di oggetti stampati 3D dall’aspetto innocente che possano imbottire di droga. In un certo senso però, devi dare loro credito per la loro ingenuità, se non la loro competenza nel rimanere anonimi.
Data la relativa unicità dell’intera operazione, sospettiamo che questa notizia non produca clamore per “vietare le stampanti 3D”, sia nei Paesi Bassi che altrove, anche se potrebbe farti pensare due volte la prossima volta che caricate Goldeneye sull’N64.