Internet of Things solo a parole: è un fenomeno gonfiato
Nel suo annuale Hype Cycle, Gartner colloca il fenomeno dell’Internet delle Cose in cima alla curva di aspettative che caratterizza le tecnologie di cui più si parla, ma ancora immature e destinate a ridimensionarsi nel tempo. Il cloud e la stampa 3D, invece, si stabilizzeranno fra due o cinque anni.
L’Internet of Things è un pallone gonfiato. A dirlo non è un commentatore qualsiasi, ma una fra le principali società di analisi mondiali, Gartner, nel suo ultimo Hype Cycle. Si tratta di un report, redatto annualmente, che offre una visualizzazione a colpo d’occhio della “curva evolutiva” delle nuove tecnologie: c’è una fase iniziale di sperimentazione, un picco di “hype” (cioè di notorietà gonfiata dal martellamento mediatico sul tema), poi un crollo e infine una risalita fino al punto in cui una singola tecnologia valida si va ad affermare.
La curva di Gartner quest’anno posiziona in cima al “picco di aspettative” soprattutto tecnologie legate alle interazioni machine-to-machine, ai sensori e all’intelligenza artificiale derivante dall’analisi dei dati: l’Internet of Things è a fianco del Natural-Language Questione Answering.
Poco al di sotto si collocano, nella parte ascendente della curva (e dunque destinate a un’ulteriore crescita di aspettative nell’immediato) le traduzione speech-to-speech, cioè quella fatta sul linguaggio parlato in tempo reale, e l’automazione per le vetture senza guidatore. Subito al di sotto, nel tratto che comincia a calare, troviamo invece le interfacce utente per i wearable device e la stampa in 3D per mondo consumer.
Queste ultime due voci si posizionano, in effetti, appena prima del confine tra la fase di aspettative gonfiate e quella di “disillusione”. Qui, invece, sono già arrivate tecnologie che fino a poco tempo fa consideravamo emergenti, come i Big Data, l’in-memory database e i content analytics. Il cloud è già oltre, catturato in un momento di calo ma già avviato verso la successiva, naturale (e non “gonfiata”) risalita.
Per la nuvola, l’Nfc, il controllo gestuale, la stampa 3D industriale e gli scanner 3D il momento di “plateau”, cioè la matura e stabile affermazione della tecnologia, arriverà fra i due e cinque anni. Per il chiacchierato Internet of Things, invece, se ne dovranno aspettare almeno cinque, ma forse anche un decennio.
“Imbarcandosi nel viaggio verso un business più digitale”, scrive Hung LeHong, vice president e fellow di Gartner, “le aziende faranno leva su tecnologie che oggi sono considerate emergenti. Capire a che punto stia la propria impresa in questo viaggio, e dove si debba arrivare non determina soltanto l’entità del cambiamento da affrontare, ma anche una mappa che spiega come combinare le tecnologie necessarie per questa evoluzione”.
da ictbusiness.it