Il Chemical Insights Research Institute (CIRI) degli UL Research Institutes e la Campus Safety, Health, and Environmental Management Association (CSHEMA) hanno pubblicato una guida per l’uso sicuro della stampa 3D negli istituti di istruzione superiore. Questa nuova risorsa fornisce le migliori pratiche per garantire un utilizzo sicuro della stampa 3D e una migliore qualità dell’aria interna.
La disponibilità delle stampanti 3D ha portato a esperienze di apprendimento creative e innovative per molti studenti nell’ambito dell’istruzione superiore. Negli Stati Uniti, il numero di studenti universitari si attesta a circa 17,3 milioni. Grazie al loro costo accessibile, alla compattezza e alla facilità d’uso, le stampanti 3D sono ormai presenti in tutti i campus, inclusi uffici, biblioteche, laboratori, corridoi, residenze e aule. Secondo un sondaggio condotto tra i membri di CSHEMA, i luoghi più comuni per l’utilizzo delle stampanti 3D sono i makerspace e i laboratori del campus. Tuttavia, tra il 20% e il 40% dei partecipanti ha indicato la presenza di stampanti 3D anche in biblioteche, uffici e alloggi per studenti. Questi risultati indicano che le stampanti 3D potrebbero essere presenti in aree in cui le migliori pratiche in termini di salute e sicurezza potrebbero non essere pienamente comprese.
La dott.ssa Marilyn Black, vicepresidente e consulente tecnico senior del CIRI, afferma che “sebbene la stampa 3D offra enormi opportunità educative, ci sono conseguenze indesiderate in termini di rilascio di composti organici volatili pericolosi (COV) e particelle ultrafini nell’aria durante il funzionamento. Recenti studi tossicologici hanno dimostrato che l’esposizione a tali emissioni può causare danni cellulari, infiammazioni e danni ossidativi alle biomolecole che svolgono ruoli critici nelle cellule viventi”.
Per affrontare questa problematica, il CIRI e la CSHEMA hanno collaborato per formare un gruppo di lavoro composto da esperti di salute e sicurezza provenienti dalle principali università degli Stati Uniti, al fine di sviluppare linee guida per l’uso sicuro delle stampanti 3D. Questi esperti hanno combinato le conoscenze di ricerca del CIRI con l’esperienza pratica di professionisti che operano nelle strutture e tra la popolazione dei campus, al fine di creare un documento di riferimento che risponda a questa esigenza critica. Anni di ricerca condotta dal CIRI sulle emissioni delle stampanti 3D hanno evidenziato che l’applicazione delle migliori pratiche e l’adozione di specifiche strategie di mitigazione possono ridurre l’impatto di tali emissioni sulla qualità dell’aria interna, proteggendo gli utenti e gli osservatori dagli effetti negativi sulla salute derivanti dall’esposizione, sia a breve che a lungo termine.