Sygnis SA e l’Università Adam Mickiewicz di Poznań hanno recentemente raggiunto un traguardo nel campo della stampa 3D attraverso l’introduzione di un metodo innovativo denominato Liquid for Fused Deposition Modeling (LFDM). Questa tecnica, ora concesso in licenza a Sygnis SA, permette di incorporare direttamente sostanze chimiche nel processo di stampa 3D.
LFDM offre un nuovo orizzonte di possibilità nel mondo della stampa 3D, consentendo l’accesso a processi precedentemente inesplorati. Tra i benefici che questa tecnologia porta, c’è l’integrazione diretta di sostanze chimiche, coloranti, elementi radioattivi, pesticidi, antibiotici, nanoparticelle, oligoelementi, fertilizzanti, fosfori, monomeri per la polimerizzazione, proteine, peptidi e principi attivi nel processo di stampa 3D da materiali polimerici. Prima d’ora, era impossibile incorporare queste sostanze nei filamenti polimerici senza interventi fisici o chimici durante la lavorazione.
Una delle caratteristiche peculiari di LFDM è l’eliminazione della necessità di costosi e intensivi strumenti di lavorazione. La tecnica può essere implementata in qualsiasi laboratorio, indipendentemente dalle attrezzature specializzate disponibili. Secondo il professor Robert E. Przekop dell’Università Adam Mickiewicz di Poznań, LFDM rappresenta un concetto unico e semplice su come la chimica può essere applicata direttamente alla stampa 3D.
La licenza acquisita da Sygnis SA copre la produzione, il marketing e la distribuzione di prodotti realizzati con la tecnologia LFDM. La licenza, valida fino al 27 giugno 2033 sul territorio polacco, offre a Sygnis SA la possibilità di incrementare significativamente i suoi ricavi derivanti dalla vendita di accessori e periferiche per la stampa 3D.
Questa collaborazione tra Sygnis SA e l’Università Adam Mickiewicz di Poznań non solo consente un ulteriore sviluppo dell’interazione dell’azienda con le istituzioni scientifiche, ma prefigura anche progressi notevoli nel settore della stampa 3D.