“I miei progetti mirano a comunicare l’idea che esista un’alternativa alla vita in armonia con la natura, e che il compito della nostra generazione sia smantellare attentamente il sistema predatorio che sta devastando il pianeta”, così dichiara il designer kazako Daniyar Uderbekov. Non sono pochi i casi in cui i designer cercano soluzioni innovative in ambiti critici come la sostenibilità, ritrovando nel processo un collegamento con le proprie radici culturali. La coesistenza con la natura è un elemento chiave dell’expertise tradizionale osservato in diverse culture globalmente. Mentre l’umanità si proietta verso il futuro, ricercando di ristabilire i legami con la natura, è il momento di riscoprire i tesori lasciati dalla cultura?
Il designer di prodotti del Kazakistan presenta la sua più recente serie di oggetti che abbracciano aspetti del design sostenibile e rispecchiano la propria identità culturale. Attingendo alla cultura kazaka e nomade, alla costruzione delle yurte, alle tecnologie e materiali arcaici, l’ultima creazione di Uderbekov include mobili rivestiti in feltro naturale di lana di pecora. Questa ricerca culmina nella collezione Felt, un insieme di design che comprende una poltrona e un pouf. Ogni pezzo di arredamento è una funzionale ed elegante fusione tra eredità secolare e moderne tecnologie digitali. “Le forme della poltrona e del pouf sono state ispirate dalla razionalità. Mi sono prefissato di usare il minor numero possibile di bacchette per il telaio e i punti di fissaggio (13 pezzi), mantenendo l’affidabilità del design”, spiega Uderbekov.
La consapevolezza ecologica è il requisito fondamentale del design di questa collezione. Ispirandosi alle pratiche delle generazioni passate, che di per sé praticavano la sostenibilità vivendo in armonia con la natura (e di conseguenza rispettandola), Uderbekov ha progettato strutture accoglienti e confortevoli. “Il pianeta è già sovraccarico perché le persone non hanno pensato alla provenienza e alla destinazione dei materiali, ed è un crimine produrre un altro oggetto superfluo”, commenta saggiamente. La popolazione del Kazakistan ha continuato a vivere nelle vaste distese dell’Eurasia, nelle profondità del continente, dove le condizioni climatiche possono variare da -40 gradi Celsius in inverno a +40 gradi Celsius durante l’estate. “La mia gente non solo è sopravvissuto, ma è anche prosperata, assorbendo con interesse la cultura di altre persone per molti secoli, e sono felice che ancora utilizziamo questo meraviglioso materiale, il feltro.
Il progetto impiega tre materiali. Il primo, la plastica PET proveniente da bottiglie, viene tagliata in strisce che vengono poi passate attraverso una macchina. Il risultato è un filamento pronto per la stampa 3D. “Il mio progetto ha richiesto 3,5 kg di bottiglie di plastica. Nella mia sedia ci sono 13 elementi stampati in plastica PET. Questi nodi fissano e supportano gli elementi in legno del telaio”, spiega il designer di mobili. Bastoncini di legno provenienti da attrezzi da giardino costituiscono il secondo materiale. Sono gli elementi portanti della struttura della sedia e del pouf, e sono reperibili in qualsiasi ferramenta. Infine, il terzo e più importante materiale utilizzato è il feltro di lana di pecora, il tradizionale materiale nazionale kazako noto come il “primo tessuto dell’umanità”. Il design della sedia è avvolto interamente da un unico grande pezzo di feltro, che ricorda quasi una spessa sedia di pelle. “Il feltro è morbido al tatto, etico ed ecologico in quanto l’animale non soffre durante la tosatura. Inoltre, il feltro si decompone nel suolo, come qualsiasi lana. La sua qualità più importante è che è traspirante e non è prodotto industrialmente”, commenta Uderbekov.
Diversi oggetti fanno parte di questa serie, tra cui un tavolo di design e uno scaffale pieghevole, e il designer ha in programma di ampliare la collezione con una nuova poltrona, una lampada da terra e un tavolo in feltro e marmo. L’ethos di Uderbekov si basa sull’innovazione, sulla sostenibilità e sulla sua eredità, tre pilastri che guidano chiaramente il suo lavoro. Il suo rispetto per la cultura nativa e la sua identità che ne deriva si riflettono nelle sue creazioni, o nelle sue parole, “si manifestano nel design”, senza bisogno di enfatizzarlo deliberatamente. Il suo impegno verso la sostenibilità è evidente fin dall’inizio del processo di progettazione, con ogni materiale accuratamente selezionato e ricercato. La collezione Felt rappresenta una valida alternativa ai sistemi di sfruttamento che stanno attualmente erodendo la salute del pianeta. Unitamente alla sua filosofia creativa, ricorda che il pianeta sopporta il peso di “tutti i cosiddetti benefici della civiltà”, un’illusione dalla quale dobbiamo rifiutarci – e forse, esplorare il passato potrebbe fornire alcune risposte.