Scommessa sul Futuro: ARPA-H Investe 26,3 Milioni di Dollari per Cuori Stampati in 3D
L’agenzia americana ARPA-H ha deciso di finanziare l’audace iniziativa dell’Università di Stanford, che mira a fabbricare un cuore umano attraverso la tecnologia di stampa 3D nel prossimo quinquennio. Sebbene il campo abbia visto avanzamenti impressionanti, il capo progetto avverte che l’adozione su larga scala potrebbe necessitare di decenni.
Un Finanziamento Substanziale per un Progetto Rivoluzionario L’ARPA-H (Agenzia per i Progetti di Ricerca Avanzata per la Salute) degli Stati Uniti ha erogato una somma di 26,3 milioni di dollari a supporto del progetto pionieristico dell’Università di Stanford, che mira a biostampare e trapiantare un cuore umano in un maiale vivo, come annunciato in una nota stampa dall’Università di Stanford.
L’idea di creare organi umani mediante stampa 3D non è nuova nel settore medico, ma solo di recente, grazie agli avanzamenti nella ricerca sulle cellule staminali e nelle tecniche di produzione, questa visione sembra avvicinarsi alla realtà. “Con l’evoluzione delle strutture vascolari, ora è possibile impiantare e mantenere in vita porzioni di tessuto più grandi”, sottolinea Mark Skylar-Scott, professore associato di bioingegneria e capo ricercatore del progetto a Stanford.
Progressi e Sfide nella Biostampa La tecnologia di stampa 3D ha fatto passi da gigante nell’ultimo decennio. Tuttavia, il campo della biostampa affronta ancora molte sfide, come assicurare la vitalità delle cellule e la capacità di stampare su tutti i lati simultaneamente. L’iniezione di fondi da parte dell’ARPA-H mira a spingere ulteriormente l’innovazione in questo ambito.
Cellule: L’Inchiostro del Futuro Il fulcro del progetto risiede nell’utilizzo di bioreattori automatizzati per generare miliardi di vari tipi di cellule cardiache, che fungono da “inchiostro” per la stampante 3D. L’ambizione è quella di produrre abbastanza cellule per creare un cuore ogni due settimane, per poi procedere con il trapianto dell’organo in un maiale. A lungo termine, l’obiettivo è la creazione di organi su misura per il paziente, utilizzando le proprie cellule, un concetto da tempo immaginato nella medicina.
Nonostante l’iniziativa rappresenti un significativo passo avanti nell’ambito degli organi stampati in 3D, Skylar-Scott avverte che potrebbero trascorrere molti anni prima che tale tecnologia trovi applicazione regolare in ambito medico. Tuttavia, la collaborazione ARPA-H-Stanford segna un importante passo verso la commercializzazione e l’applicazione pratica dell’ingegneria degli organi.