In vista del ritorno dell’umanità sulla Luna, la NASA e la Louisiana State University (LSU) hanno unito le forze in un ambizioso progetto chiamato “Costruzione robotica planetaria sulla Luna e su Marte utilizzando calcestruzzo senza acqua stampato in 3D”. L’obiettivo di questa collaborazione è sfruttare i materiali lunari per la costruzione di strutture robotiche. Con la missione Artemis 3 della NASA prevista per il 2025, che segnerà il ritorno dell’umanità sulla superficie lunare dopo oltre cinquant’anni, è necessario sviluppare tecnologie innovative per garantire una presenza a lungo termine.
Il progetto, finanziato da una sovvenzione di 200.198 dollari dalla National Science Foundation (NSF), mira a utilizzare materiali lunari nativi, come lo zolfo e la regolite lunare, per la produzione di cemento senza acqua stampato in 3D. Questo approccio multidisciplinare, che inizia il 1° gennaio 2024 e terminerà il 31 dicembre 2025, si basa su diverse peculiarità.
Innanzitutto, il progetto si concentra sullo sviluppo del “calcestruzzo di regolite di zolfo” (SRC), in cui lo zolfo fuso funge da legante mentre la regolite lunare svolge il ruolo di materiale di riempimento. Questa combinazione offre notevoli vantaggi, tra cui resistenza meccanica superiore, indurimento rapido e capacità di resistere in ambienti acidi e salini, fattori cruciali per la costruzione nello spazio.
Una caratteristica distintiva di questa collaborazione tra LSU e NASA è l’attenzione verso l’utilizzo delle risorse locali, riducendo così la necessità di trasportare materiali dalla Terra. Questo approccio sostenibile è allineato con gli obiettivi di esplorazione spaziale futura e dell’utilizzo di risorse in loco (ISRU), aprendo la strada a strutture e habitat autosufficienti sulla Luna e su Marte.
Oltre alla ricerca scientifica, il progetto si impegna nell’educazione, offrendo opportunità significative per gli studenti universitari e delle scuole superiori per lavorare con tecnologie di costruzione avanzate, contribuendo così alla formazione della prossima generazione di scienziati ed ingegneri spaziali.
In sintesi, questa collaborazione tra la NASA e la LSU rappresenta un importante passo avanti nella ricerca di soluzioni innovative per la costruzione su altri pianeti e corpi celesti. Attraverso lo sviluppo di materiali avanzati e l’utilizzo delle risorse locali, potrebbe aprire la strada a una presenza umana a lungo termine sulla Luna e su Marte, contribuendo all’esplorazione spaziale futura e all’espansione della nostra comprensione del sistema solare.