Rheinmetall BAE Systems Land (RBSL) sta trasformando la produzione di equipaggiamenti militari di nuova generazione in Gran Bretagna sfruttando le tecnologie di produzione additiva. RBSL, una joint venture tra BAE Systems e la tedesca Rheinmetall, è responsabile della produzione di veicoli corazzati Boxer e del carro armato Challenger 3 presso la fabbrica Hadley Castle Works di Telford. Grazie a un finanziamento di oltre 56 milioni di sterline, il Regno Unito sta consolidando la sua filiera di produzione per la difesa.
Nuova strategia industriale e investimenti
Maria Eagle, Ministro per gli appalti della difesa, ha recentemente visitato il sito di Telford per discutere della nuova strategia industriale della difesa del governo britannico. La strategia mira a garantire innovazione, resilienza e competitività nel settore, rafforzando al contempo la sicurezza nazionale e creando nuovi posti di lavoro. Un contratto da 950 milioni di sterline per il Challenger 3 ha già creato circa 300 posti di lavoro qualificati nelle strutture RBSL, mentre un investimento aggiuntivo di 5 miliardi di sterline prevede la consegna di 148 carri armati Challenger 3 e 623 veicoli Boxer entro il 2030.
Ruolo della produzione additiva
La produzione additiva gioca un ruolo cruciale nel progetto. Le stampanti 3D sono ampiamente utilizzate per la produzione dei componenti di Boxer e Challenger 3, nonché per i programmi In-Service Support (ISS) di RBSL. Secondo Rheinmetall, l’adozione della stampa 3D è iniziata nel 2014 con l’acquisto del primo sistema Stratasys, utilizzato per la prototipazione, il montaggio di prova e la visualizzazione delle parti. Dal 2019, RBSL ha ampliato l’uso di questa tecnologia, integrando metodi come il Design for Additive Manufacturing (DfAM) per ottimizzare la produzione di componenti del Challenger 3.
Applicazioni innovative
Boxer: Prodotto interamente nel Regno Unito come parte del programma Mechanised Infantry Vehicle, ha generato 4.000 posti di lavoro qualificati nel settore ingegneristico e nello sviluppo di sistemi complessi.
Challenger 3: Le operazioni di assemblaggio, integrazione e collaudo sono condotte internamente, migliorando la letalità e la prontezza operativa per le forze britanniche. Presentato durante l’evento Defence Vehicle Dynamics 2024, il Challenger 3 è un esempio della capacità di RBSL di sviluppare interamente in-house sistemi complessi.
Un ulteriore esempio dell’uso della stampa 3D è il Brimstone Overwatch Mission Module, sviluppato in collaborazione con MBDA. Questa tecnologia ha permesso di costruire un sistema missilistico dimostrativo in sole 10 settimane combinando metodi additivi e tradizionali.
Progetto TAMPA: stampa 3D per i veicoli militari
RBSL sta collaborando con il Ministero della Difesa britannico sul Progetto TAMPA, che esplora la possibilità di stampare parti di ricambio in metallo per veicoli blindati come Panther, Warrior e Challenger 2. Questo approccio mira a:
Ridurre i tempi di consegna delle parti di ricambio.
Garantire la disponibilità di componenti obsoleti difficili da reperire.
RBSL si è già aggiudicata contratti per produrre parti non critiche (Spiral 1) e critiche (Spiral 2) per la sicurezza, con l’obiettivo di ottenere la certificazione completa delle parti per l’integrazione nei veicoli.
La stampa 3D come pilastro della difesa moderna
L’integrazione della stampa 3D nella produzione militare è una risposta alle sfide globali legate alle catene di fornitura e agli sviluppi geopolitici. Negli Stati Uniti, ad esempio, il Dipartimento della Difesa utilizza la produzione additiva per affrontare carenze di inventario nei missili e rafforzare la base industriale sottomarina. Analogamente, il Regno Unito sta investendo in queste tecnologie per migliorare la sostenibilità e la rapidità della produzione di veicoli militari avanzati.
Con programmi come Boxer, Challenger 3 e TAMPA, RBSL dimostra come l’uso strategico della stampa 3D possa rafforzare la capacità produttiva e innovativa della difesa britannica. Questi sviluppi non solo migliorano l’efficienza e la competitività del settore, ma rafforzano anche la sicurezza nazionale attraverso la sovranità tecnologica.