Nel campo della chirurgia ricostruttiva mandibolare, la prassi clinica prevede spesso due interventi distinti: il primo per l’inserimento di una placca in titanio su misura, il secondo – alcune settimane dopo – per la sua rimozione. Questo secondo intervento comporta costi aggiuntivi, tempi di recupero prolungati e un rischio chirurgico non trascurabile.
La startup thailandese OsseoLabs, fondata a Bangkok nel 2022, propone una soluzione alternativa: impianti in magnesio stampati in 3D, completamente riassorbibili, in grado di eliminare la necessità della seconda operazione.
Il ruolo del magnesio nella trasformazione degli impianti personalizzati
Contrariamente agli impianti in titanio, che devono essere rimossi una volta completata la guarigione ossea, il magnesio può essere assorbito dal corpo umano, offrendo la possibilità di un singolo intervento chirurgico. OsseoLabs sta sviluppando dispositivi su misura per ricostruzioni ossee e interventi ortopedici, con applicazioni che vanno dai trapianti ossei nei pazienti anziani alle viti per fratture.
Secondo il co-fondatore Patcharapit Promoppatum, ingegnere meccanico con formazione alla Carnegie Mellon University, questi dispositivi sono progettati per:
garantire biocompatibilità e stabilità meccanica,
essere personalizzati per ogni paziente, e
dissolversi gradualmente una volta completato il processo di rigenerazione ossea.
Progettazione avanzata grazie all’intelligenza artificiale
Uno degli ostacoli principali alla diffusione degli impianti personalizzati è il tempo necessario per la progettazione. OsseoLabs affronta questo limite attraverso un sistema basato sull’automazione tramite intelligenza artificiale.
“Abbiamo ridotto i tempi di progettazione di oltre il 50%,” spiega Promoppatum. “Con l’IA, possiamo generare guide chirurgiche, piani di taglio e modelli di impianto in pochi secondi. I chirurghi restano al centro del processo decisionale, ma la progettazione è più rapida e fluida.”
In pratica, l’IA consente di trasformare le indicazioni chirurgiche in modelli tridimensionali pronti per la stampa, riducendo drasticamente il carico di lavoro degli ingegneri e aumentando la scalabilità della soluzione.
Un approccio integrato, dalla progettazione alla produzione
OsseoLabs si occupa internamente dell’intera filiera, dalla progettazione alla produzione degli impianti. A causa della limitata disponibilità locale di fornitori e tecnologie di stampa 3D ad alte prestazioni in Thailandia, l’azienda ha scelto di dotarsi di macchinari propri, collaborando con TRUMPF, produttore tedesco di sistemi L-PBF (Laser Powder Bed Fusion) industriali.
Attualmente OsseoLabs dispone di quattro stampanti 3D: due dedicate alla produzione e due alla ricerca e sviluppo.
“In Thailandia non esistono fornitori in grado di soddisfare i nostri standard. Abbiamo dovuto costruire da zero l’intera infrastruttura,” ha aggiunto Promoppatum.
Thailandia come piattaforma di sviluppo clinico: un vantaggio strategico
Uno dei punti di forza di OsseoLabs è la possibilità di testare i dispositivi direttamente su pazienti in tempi brevi, grazie al sistema regolatorio tailandese. A differenza di quanto avviene negli Stati Uniti o in Europa, dove i dispositivi medici devono ottenere l’approvazione di agenzie centrali (come FDA o CE) prima dell’uso clinico, in Thailandia è possibile condurre sperimentazioni cliniche attraverso i comitati etici locali (IRB).
Grazie a questo meccanismo, OsseoLabs ha già completato oltre 170 interventi pilota, con il coinvolgimento di 50 chirurghi e 30 ospedali.
Un’ulteriore spinta arriva dal programma governativo Medical Device Sandbox, che consente di accelerare ulteriormente i test clinici su pazienti reali, sotto supervisione medica qualificata.
“Questa sandbox non ha equivalenti nel panorama globale,” ha affermato Vikram Ahuja, economista e co-fondatore dell’azienda. “Ci permette di produrre, testare e applicare dispositivi direttamente sui pazienti, generando dati clinici reali già nelle fasi iniziali.”
Espansione internazionale e certificazioni in corso
Dopo aver consolidato la propria presenza in Thailandia, OsseoLabs si prepara a entrare nei mercati occidentali. Attualmente, 18 dispositivi sono in fase di certificazione CE per l’Europa, e altri 18 sono in preparazione per la registrazione FDA negli Stati Uniti.
Parallelamente, l’azienda sta cercando di replicare il modello di collaborazione con i chirurghi anche in contesti internazionali. Non si tratta solo di vendere impianti, ma di costruire rapporti di fiducia e co-progettazione con il personale medico.
“Negli USA vogliamo ripartire dallo stesso modello: lavorare direttamente con i chirurghi, ascoltare le esigenze reali, e costruire insieme soluzioni efficaci,” ha affermato Ahuja.
Un esempio di innovazione asiatica nella medicina personalizzata
Con l’adozione di materiali riassorbibili, la stampa 3D su misura e il supporto dell’intelligenza artificiale, OsseoLabs propone un approccio alla chirurgia personalizzata che si sviluppa interamente nel Sud-est asiatico, ma con ambizioni globali.
“Il nostro obiettivo non è solo essere leader in Thailandia, ma diventare un riferimento per tutta l’Asia e, progressivamente, per i mercati internazionali,” ha concluso Promoppatum.
