Nuove esigenze per la costruzione in aree operative
Nel contesto di scenari operativi sempre più instabili, la US Air Force ha ridefinito le modalità di supporto ingegneristico sui campi di battaglia. Tradizionalmente impegnata nella manutenzione e nel rifacimento delle infrastrutture esistenti, la componente Civil Engineer punta ora a garantire rapidità e flessibilità nella realizzazione di strutture abitative, magazzini e piste di atterraggio.Il prototipo Expeditionary 3D Concrete Printer
Il cuore di questa iniziativa è un sistema di stampa 3D del calcestruzzo sviluppato in collaborazione con X‑Hab 3D e adattato per le esigenze militari. Il dispositivo combina un braccio robotico e una stampante montata su veicolo, progettata per trasportabilità e robustezza. Solo tre operatori sono necessari per gestire l’intero processo: dal caricamento del materiale al completamento del pezzo. Il materiale impiegato è cemento tradizionale, facilmente reperibile in molte regioni del mondo e caratterizzato da elevata resistenza a compressione e capacità di isolamento termico.
Meccanica di stampa e vantaggi tecnici
A differenza delle tecniche di edilizia convenzionale, che richiedono casseforme, centine e numerosi operatori, il sistema robotizzato deposita il calcestruzzo strato dopo strato secondo un percorso definito via software. Questa metodologia permette di realizzare pareti inclinate e superfici curve senza interventi manuali di sagomatura. Il controllo digitale del processo garantisce spessori uniformi e minimizza gli sprechi di materiale.
Fase di sperimentazione e addestramento
Il 175th Civil Engineer Squadron del Maryland ha condotto le prime prove sul campo, verificando l’effettiva capacità di operare in ambienti difficili. Il team ha completato la formazione sull’uso del 3D printer in soli quattro giorni, un periodo di apprendimento ridotto rispetto agli standard di addestramento militare. Durante le prove, la stampante ha dato buoni riscontri in termini di velocità di costruzione e precisione, pur evidenziando la necessità di ulteriori ottimizzazioni per il montaggio rapido e la logistica di supporto.
Espansione delle unità coinvolte
Se il progetto supererà le prossime fasi di test, l’impiego non si limiterà alle squadre RED HORSE (Rapid Engineer Deployable Heavy Operational Repair Squadron of Engineers), specializzate in grandi interventi, ma abbraccerà anche le unità PRIME BEEF (Prime Base Engineer Emergency Force), attive in contesti di pronto intervento e supporto rapido. Ciò consentirà di ampliare la capacità di costruzione e riparazione delle strutture in breve tempo, riducendo il carico sul personale di terra e le linee di rifornimento.
Obiettivi a medio e lungo termine
Tra le prospettive future spicca la stampa integrale di piccole abitazioni o depositi, concepiti per essere autonomi dal punto di vista logistico e in grado di ospitare la stessa stampante al loro interno. Parallelamente si svolgono studi sulla produzione di miscele di calcestruzzo realizzate con materiali locali, per operare in territori dove il trasporto di cemento tradizionale risulti impraticabile o costoso.
Implicazioni operative
L’adozione del 3D Concrete Printer potrebbe trasformare le modalità di intervento della US Air Force nei teatri di guerra, riducendo tempi di allestimento, costi di trasporto e personale dedicato alla costruzione. Con la crescita delle missioni in aree remote o di difficile accesso, la possibilità di erigere strutture solide e durature in poche ore rappresenta un significativo potenziamento delle capacità logistiche e ingegneristiche delle forze armate.
