Humtown utilizza la stampa 3D per sostenere il ritorno della produzione negli Stati Uniti
L’azienda americana Humtown Products, con sede in Ohio e attiva da decenni nella fornitura di modelli e anime di fonderia, ha scelto di integrare la manifattura additiva nei propri processi per favorire il reshoring, ovvero il rientro delle attività produttive dalla Cina e da altri Paesi verso gli Stati Uniti. La strategia mira a ridurre la dipendenza dalle catene di fornitura globali e a rendere più competitive le imprese manifatturiere locali.
Un pioniere nella fusione di sabbia e nella stampa 3D industriale
Humtown è stata una delle prime aziende statunitensi ad adottare la stampa 3D a getto di legante per sabbia (Binder Jetting) su scala industriale, collaborando con realtà come ExOne (oggi parte di Desktop Metal) per la produzione di anime e stampi destinati al settore automotive, all’energia e all’aerospazio. L’uso di questa tecnologia ha consentito di sostituire processi tradizionali ad alta intensità di manodopera con flussi digitalizzati e scalabili.
Reshoring e resilienza delle supply chain
Negli ultimi anni, la volatilità geopolitica e le difficoltà logistiche hanno spinto molte aziende americane a valutare il rientro della produzione sul territorio nazionale. Secondo i dati del Reshoring Initiative, nel 2023 oltre 350.000 posti di lavoro manifatturieri sono stati riportati negli Stati Uniti grazie a strategie di reshoring e nearshoring.
In questo contesto, l’esperienza di Humtown dimostra come la stampa 3D industriale possa ridurre i tempi di prototipazione e produzione, abbassare i costi di magazzino e garantire maggiore indipendenza dalle forniture estere.
Il ruolo dell’additive manufacturing nella competitività americana
Per Humtown, l’adozione della stampa 3D non rappresenta solo un investimento tecnologico, ma un modo per rendere sostenibile la competitività delle fonderie statunitensi rispetto alla concorrenza asiatica. Attraverso la produzione digitale di anime di sabbia e componenti di attrezzaggio, l’azienda ha ridotto drasticamente i tempi di consegna, passando da settimane a pochi giorni, un fattore critico per i clienti del settore automotive e heavy industry.
Collaborazioni e investimenti
Humtown ha consolidato la propria posizione stringendo partnership con attori chiave dell’additive, tra cui Desktop Metal ed ExOne, ed è oggi un esempio di come le piccole e medie imprese possano integrare l’additive manufacturing nei propri processi senza rinunciare alla tradizione industriale.
L’azienda investe anche nella formazione, collaborando con scuole tecniche e istituti universitari in Ohio per trasmettere competenze legate alle nuove tecnologie, favorendo così un ecosistema locale orientato all’innovazione.
Impatto e prospettive future
Il caso Humtown è emblematico per il futuro della manifattura americana: grazie alla stampa 3D, non solo si riducono costi e tempi, ma si crea anche una maggiore resilienza economica e industriale. L’additive manufacturing diventa quindi uno strumento chiave per il reshoring e per mantenere la competitività delle filiere produttive strategiche negli Stati Uniti.
In prospettiva, si prevede un incremento dell’adozione della stampa 3D nelle fonderie e nelle aziende manifatturiere medio-piccole, stimolato anche da programmi federali che incentivano il ritorno della produzione sul territorio nazionale.
