Euler raccoglie 2 milioni di euro per scalare il rilevamento difetti con IA nella stampa 3D
Euler, startup islandese che sviluppa software di rilevamento difetti in tempo reale per la stampa 3D basato su intelligenza artificiale, ha chiuso un round seed da 2 milioni di euro per accelerare la commercializzazione della propria piattaforma e ampliarne l’adozione industriale.
Il finanziamento conferma l’interesse degli investitori verso soluzioni che affrontano in modo strutturale il nodo del controllo qualità nella manifattura additiva, soprattutto nei processi laser powder bed fusion (LPBF) e selective laser sintering (SLS).
Chi ha investito in Euler: Frumtak Ventures e Kvanted
Il round seed è stato co-guidato da due fondi nordeuropei:
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Frumtak Ventures, fondo di venture capital islandese specializzato in early-stage, con un focus marcato su B2B SaaS, AI e deep tech;
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Kvanted, investitore nordico dedicato alla industrial tech, con particolare attenzione alla digitalizzazione e decarbonizzazione della filiera manifatturiera.
Dal round derivano anche cambiamenti nella governance:
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Ásthildur Otharsdóttir, partner di Frumtak Ventures, entra nel consiglio di amministrazione di Euler;
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lo stesso vale per Eerik Paasikivi, partner di Kvanted, che porta in azienda l’esperienza maturata nel supporto a startup industriali e software.
Con questo investimento, Euler diventa una delle realtà più visibili nell’ecosistema tech islandese legato alla manifattura additiva e alla qualità di processo.
Origini accademiche: lo spin-off dal Technical University of Denmark (DTU)
Euler nasce come spin-off del Technical University of Denmark (DTU), uno dei poli europei più attivi sul fronte della produzione additiva metallica e dell’analisi dati industriale.
Fondata nel 2023, la società concentra fin dall’inizio la propria attività su:
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computer vision applicata ai flussi video e alle immagini di processo delle stampanti LPBF e SLS;
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analisi automatica delle anomalie nei dati dei sensori, con l’obiettivo di intervenire mentre la build è ancora in corso;
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integrazione del monitoraggio di processo nei workflow CAD/CAM, così da collegare strettamente progettazione, preparazione della build e controllo qualità.
Prima del round seed, Euler aveva già ottenuto circa 2 milioni di euro in finanziamenti pubblici europei, a conferma dell’interesse delle istituzioni verso il tema della qualità nella stampa 3D industriale.
Che cosa fa il software di Euler: difetti sotto controllo in tempo reale
Il software di Euler si collega direttamente alle stampanti commerciali LPBF e SLS, sfruttando:
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le telecamere già installate a bordo macchina;
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altri sensori di processo disponibili (ad esempio dati di esposizione laser, informazioni sui layer, telemetria della macchina).
A differenza di molte soluzioni che richiedono sensori aggiuntivi o retrofit complessi, l’approccio di Euler punta a:
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evitare nuovi hardware di monitoraggio,
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valorizzare i dati esistenti,
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applicare modelli di IA addestrati su grandi quantità di immagini e segnali di processo, per riconoscere schemi tipici di difetto come:
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distribuzione irregolare della polvere,
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layer incompleti,
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bruciature locali,
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pattern periodici che segnalano instabilità hardware (per esempio problemi al sistema di ricopertura).
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Il sistema non si limita alla rilevazione: grazie all’analisi storica dei job di stampa e ai log macchina, la piattaforma può anche:
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prevedere la probabilità di failure per determinate combinazioni di parametri;
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suggerire modifiche di processo per ridurre il rischio di parti difettose;
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contribuire a costruire un gemello digitale del processo di stampa, utile per la manutenzione e l’ottimizzazione continua.
Risultati misurati: meno job falliti e costi più bassi
Secondo un whitepaper sviluppato con il Danish Technological Institute (DTI), Euler ha riportato:
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–77% di tempo perso in build fallite;
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risparmi operativi nell’ordine di 115.000 dollari;
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oltre il 20% di aumento nell’efficienza d’uso delle attrezzature.
Dal punto di vista pratico, questi risultati si traducono in:
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minori tempi morti macchina;
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riduzione degli sprechi di polvere e di energia;
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maggiore capacità di programmare la produzione con margini di rischio più contenuti, elemento cruciale in settori come:
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aerospazio,
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difesa,
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medicale ed healthcare,
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dove una piccola deviazione di processo può incidere su sicurezza e certificazione del componente.
Clienti e partner: Alloyed, KMWE, DTI, KITECH
Euler non opera solo in ambito di ricerca: la piattaforma è già in uso presso clienti industriali e istituti di ricerca.
Tra i nomi citati:
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Alloyed, azienda britannica specializzata in produzione additiva e progettazione di leghe avanzate;
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KMWE, produttore olandese di componenti di precisione e sistemi per settori ad alta tecnologia;
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il Danish Technological Institute (DTI), che utilizza la stampa 3D per applicazioni metalliche e polimeriche industriali;
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il Korea Institute of Industrial Technology (KITECH), impegnato nello sviluppo di tecnologie per la fabbrica avanzata, inclusa la manifattura additiva.
Queste collaborazioni consentono a Euler di validare il software su casi d’uso reali e su una varietà di macchine, materiali e contesti applicativi.
Lancio ufficiale a Formnext 2025 e nuove collaborazioni
Euler prevede il lancio ufficiale del prodotto a Formnext 2025, la fiera di riferimento per la manifattura additiva che si terrà a Francoforte dal 18 al 21 novembre 2025.
In quell’occasione la startup annuncerà:
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una collaborazione strutturata con Autodesk, per integrare il monitoraggio di processo e il rilevamento difetti direttamente in Autodesk Fusion;
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una partnership con Scanlab, azienda tedesca specializzata in sistemi di scansione laser adottati in molte piattaforme LPBF industriali.
L’obiettivo è costruire un ecosistema integrato, in cui:
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il progettista opera in Fusion,
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il job viene preparato e inviato alle stampanti,
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i dati di processo ritornano nel software sotto forma di indicatori di qualità e segnalazioni di anomalie,
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il responsabile di produzione dispone di dashboard unificate per decisioni rapide su fermo macchina, rilavorazione o accettazione del lotto.
Una tecnologia protetta: brevetti e marchi
Euler ha già presentato tre domande di brevetto e sta procedendo alla registrazione del marchio relativo alla propria tecnologia di IA.
Le aree di protezione riguardano in particolare:
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i metodi di analisi delle immagini di processo per identificare pattern di difetto tipici nella fusione di letto di polvere;
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le modalità di integrazione dei segnali di monitoraggio con gli ambienti CAD/CAM e con i log macchina;
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l’uso di modelli predittivi addestrati su dataset multi-impianto, cioè non legati a una singola macchina ma capaci di generalizzare su più parchi installati.
Questo presidio brevettuale è importante non solo per la difesa della proprietà intellettuale, ma anche per dare garanzie agli OEM e agli utenti finali che adottano la soluzione come parte del proprio sistema di qualità.
Perché il controllo qualità resta il collo di bottiglia della stampa 3D
Il mercato globale della stampa 3D viene stimato oltre i 20 miliardi di dollari, ma la crescita verso produzioni veramente di massa è frenata da tre fattori principali:
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Costi di produzione ancora elevati, soprattutto per le tecnologie metalliche;
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Scalabilità limitata, legata alla velocità delle macchine e alla necessità di operatori qualificati;
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Qualità e ripetibilità, cioè la difficoltà di garantire che ogni batch rispetti requisiti severi di resistenza, fatica, porosità, rugosità superficiale.
Negli ultimi anni, numerosi studi accademici e progetti industriali hanno mostrato come l’uso di IA e machine learning possa:
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aumentare la probabilità di intercettare i difetti nelle prime fasi della build;
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supportare strategie di closed-loop control, dove la macchina adatta i parametri in modo autonomo;
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abilitare sistemi di monitoraggio remoto che rendono più gestibili flotte di stampanti distribuite.
Euler si inserisce esattamente in questo scenario, proponendo una soluzione che punta alla scalabilità industriale piuttosto che a singoli progetti pilota.
Come verranno usati i 2 milioni di euro del seed
Secondo quanto riportato, il nuovo round servirà a tre linee di sviluppo principali:
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Crescita del team
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potenziamento dell’area commerciale e marketing per sostenere l’espansione in Europa e in altri mercati;
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rafforzamento del reparto ingegneria e data science per ampliare i modelli di IA e le integrazioni con nuovi OEM.
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Sviluppo prodotto
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nuove funzionalità di process control avanzato, andando oltre il semplice allarme difetto;
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supporto a un numero maggiore di stampanti LPBF e SLS, con profili dedicati;
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dashboard più complete per KPI di qualità, OEE, e analisi comparative tra lotti e materiali.
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Espansione internazionale e partnership
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consolidamento della presenza in cluster europei della stampa 3D (Germania, Paesi Bassi, Scandinavia);
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collaborazioni con centri di prova e istituti tecnici per validare il software su casi certificati;
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dialogo con le società di certificazione nei settori aerospaziale, medicale e industriale.
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Dichiarazioni e posizionamento strategico
Il CEO Eyþór Rúnar Eiríksson sottolinea che la manifattura additiva non ha ancora espresso pienamente il proprio potenziale industriale, a causa di costi, difficoltà di scala e problemi di qualità. Euler si propone come strumento per colmare proprio quest’ultimo gap, contribuendo a trasformare la stampa 3D in un processo produttivo affidabile e misurabile.
Dal lato partner, Alexander Oster (Director of Additive Manufacturing di Autodesk) descrive la piattaforma Euler come uno dei salti più marcati dello stato dell’arte che abbia visto nella sua esperienza nel settore, evidenziando il valore di integrare il monitoraggio di processo nel flusso di progettazione.
Per gli investitori, Euler rappresenta:
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per Frumtak Ventures, un caso esemplare di startup islandese che combina software, IA e applicazioni industriali concrete;
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per Kvanted, un tassello coerente con la strategia di sostenere tecnologie che digitalizzano e rendono più sostenibili i processi produttivi.
