Il produttore statunitense di sistemi di stampa 3D in metallo Velo3D ha pubblicato i risultati del terzo trimestre 2025, accompagnandoli con il passaggio alla quotazione sul Nasdaq Capital Market con ticker VELO, dopo il periodo sul mercato OTC. Il trimestre rappresenta una nuova tappa nel percorso di ristrutturazione iniziato nel 2024, con l’obiettivo dichiarato di trasformare il modello di business da fornitore principalmente hardware a piattaforma integrata di sistemi, servizi e produzione conto terzi.
Ricavi in crescita del 65% e perdite in calo
Nel Q3 2025 Velo3D ha registrato ricavi pari a 13,6 milioni di dollari, con un incremento di circa 65% su base annua. Il dato riflette sia la progressiva stabilizzazione delle vendite di sistemi Sapphire e Sapphire XC, sia il contributo più visibile dei servizi legati alla Rapid Production. Allo stesso tempo, il gruppo ha ridotto la perdita: il netto GAAP si è attestato a –11,8 milioni di dollari, in miglioramento rispetto ai –23,1 milioni circa dell’anno precedente, mentre l’EBITDA rettificato è stato –7,3 milioni di dollari, meglio dei –9,7 milioni del 2024.
Margine lordo ancora limitato, ma in risalita rispetto al 2024
Il margine lordo del trimestre si è fermato al 3,2%, un livello ancora modesto, ma in netto miglioramento rispetto al –11,7% del secondo trimestre 2025. Il confronto con il 49,4% del terzo trimestre 2024 è fuorviante, perché quel dato era stato gonfiato da un licensing one-off da 5 milioni di dollari: senza questa componente straordinaria, la dinamica dei margini appare più coerente con la fase di transizione della società.
Sul fronte dei costi, le spese operative sono scese a circa 11,1 milioni di dollari (9,0 milioni su base adjusted), segno che le misure di razionalizzazione avviate nel 2024 stanno producendo un impatto visibile sul conto economico. L’azienda mantiene però un profilo di investimento in R&D e sviluppo commerciale compatibile con la strategia di crescita nel medio termine.
Backlog ordini in aumento e posizionamento nei settori difesa e spazio
L’arretrato ordini (backlog) ha raggiunto 21,1 milioni di dollari al 30 settembre 2025. Secondo i dati commentati nella call con gli analisti, il portafoglio è cresciuto di circa 31% rispetto al trimestre precedente, trainato soprattutto dai programmi legati a difesa, spazio e applicazioni avanzate per l’industria manifatturiera. Nel trimestre, circa il 48% delle nuove prenotazioni è arrivato da clienti dei segmenti aerospazio e difesa, mentre i nuovi clienti hanno rappresentato oltre il 9% dei volumi di booking, segnale che la base installata continua ad ampliarsi e che la strategia “land-and-expand” sulle piattaforme Sapphire rimane centrale.
Liquidità, aumento di capitale e struttura finanziaria
Per sostenere la transizione, Velo3D ha effettuato nel periodo un aumento di capitale con collocamento di azioni per circa 17,5 milioni di dollari lordi a un prezzo di 3,00 dollari per azione. Al termine del trimestre la cassa e gli equivalenti ammontavano a 11,8 milioni di dollari, in forte aumento rispetto a poco più di 1,2 milioni di fine 2024, grazie sia all’operazione di equity sia alla gestione del circolante.
Dal punto di vista della sostenibilità finanziaria, il management vede l’aumento di capitale come ponte verso una struttura più bilanciata, in grado di supportare la crescita della componente servizi senza rinunciare all’evoluzione della piattaforma hardware.
Rapid Production Services (RPS) come pilastro del nuovo modello
Un elemento chiave della strategia è l’espansione dei Rapid Production Services (RPS), ovvero celle produttive interne in cui Velo3D utilizza le proprie stampanti Sapphire (incluse le configurazioni XC) per produrre parti per conto dei clienti, riducendo i tempi di qualifica e di avvio produzione.
Nel terzo trimestre 2025 il backlog RPS è cresciuto di circa 22%, e in prospettiva il management vede i servizi RPS pesare tra 20% e 30% dei ricavi complessivi, con focus su componenti complessi per space, difesa e settori industriali a elevata criticità. L’azienda sottolinea anche che il modello RPS consente di sfruttare meglio la capacità installata, supportando l’espansione dei margini una volta che il volume di pezzi prodotti avrà raggiunto una scala sufficiente.
Certificazione AS9100D e Rapid Production Solution
Sul fronte della qualità, Velo3D ha ottenuto la certificazione AS9100D per il Sistema di Gestione della Qualità relativo alla propria Rapid Production Solution (RPS), certificazione rilasciata da Eagle Certification Group (ECG). Questo passo allinea i processi RPS agli standard richiesti dalle filiere aerospaziali e difesa, facilitando l’ingresso nelle supply chain di OEM e prime contractor che lavorano in ambito spazio, elicotteri, navale e missilistico.
La certificazione si integra direttamente con l’offerta RPS usata nel trimestre per servire clienti con requisiti di tracciabilità e documentazione stringenti, creando un legame evidente tra qualità certificata e posizionamento competitivo nel segmento delle parti mission-critical.
Materiali avanzati e collaborazioni con Linde AMT e DEVCOM AvMC
Dal punto di vista dei materiali, Velo3D ha evidenziato i progressi su leghe speciali per applicazioni navali e difesa. Nel trimestre l’azienda ha lavorato con la US Navy e con il centro DEVCOM Aviation & Missile Center (AvMC) per ottimizzare processi LPBF (Laser Powder Bed Fusion) su leghe come l’alluminio CP1 e le leghe CuNi 70/30. Il materiale CuNi 70/30 è fornito dal gruppo Linde tramite la controllata AMT (Additive Manufacturing Technologies), che supporta la chiusura del ciclo polveri-pezzo con polveri sviluppate per ambienti altamente corrosivi.
Queste collaborazioni sono coerenti con il posizionamento di Velo3D nella produzione di componenti per propulsione navale, sistemi missile, hardware spaziale e applicazioni esposte a condizioni operative estreme, dove la combinazione di geometrie complesse e requisiti metallurgici severi rende conveniente la stampa 3D in metallo.
Integrazione software con Dyndrite LPBF Pro
Sul versante software, Velo3D sta integrando Dyndrite LPBF Pro nella propria piattaforma, con l’obiettivo di dare agli utenti controllo vettoriale dei percorsi laser e dei parametri di processo, oltre a flussi di lavoro più rapidi per sviluppo materiali e qualifica. L’integrazione punta a gestire strategie locali di esposizione, energia e raffreddamento del bagno fuso, in modo da migliorare la stabilità del processo su componenti complessi e su macchine multi-laser di grande formato come Sapphire XC 1MZ. Per gli utilizzatori finali, l’abbinamento tra hardware Sapphire, software Flow e motore Dyndrite dovrebbe ridurre il numero di iterazioni in fase di qualifica, e aprire la strada a librerie di parametri più ricche per leghe ad alte prestazioni
Guidance 2025 e target di EBITDA breakeven nel 2026
Per l’intero 2025, Velo3D conferma una forchetta di ricavi tra 50 e 60 milioni di dollari, in linea con le indicazioni fornite a inizio anno. Il management prevede di portare il margine lordo oltre il 30% nel quarto trimestre 2025, mantenendo le spese operative non-GAAP tra 40 e 50 milioni di dollari e investimenti in conto capitale (CapEx) compresi tra 15 e 20 milioni di dollari.
L’obiettivo centrale resta il raggiungimento del breakeven di EBITDA nella prima metà del 2026, grazie a una combinazione di crescita dei volumi RPS, miglioramento del mix prodotti/servizi e ulteriore disciplina sui costi. Il CEO Arun Jeldi ha ribadito che il posizionamento dell’azienda all’intersezione tra produzione digitale, re-industrializzazione nazionale e innovazione sui materiali rappresenta il principale motore di crescita nel medio periodo.
Lettura strategica: dove si colloca Velo3D nella filiera AM
La fotografia complessiva del Q3 2025 mostra una Velo3D ancora in fase di trasformazione: da un lato ricavi e backlog in crescita, dall’altro margini compressi e una struttura di costo che richiede ancora attenzione. La scelta di puntare su Rapid Production Services, qualità AS9100D, collaborazioni con attori come Linde, Momentus, Amaero e i partner della difesa statunitense colloca l’azienda nella fascia alta della filiera LPBF metallica, dove l’ingresso nelle supply chain regolamentate può generare contratti pluriennali ma richiede investimenti iniziali significativi.
In questo quadro, l’equilibrio tra vendita di sistemi Sapphire, erogazione di servizi RPS e sviluppo di materiali/processi dedicati sarà uno degli elementi da monitorare nei prossimi trimestri, per capire se il percorso verso la redditività 2026 riuscirà a coniugare crescita e disciplina finanziaria.
