CR-3D porta il 3D printing industriale sul campo con FieldRACK Mobile

CR-3D, azienda tedesca specializzata in soluzioni FFF industriali, amplia la famiglia FieldRACK con FieldRACK Mobile, un sistema pensato per spostare il 3D printing professionale fuori dalla fabbrica, direttamente su cantieri, aree industriali esterne e scenari di emergenza. Il concetto è semplice: integrare una stampante FFF industriale in un modulo rack da 19 pollici completamente protetto, montato su una piattaforma cingolata con telaio ammortizzato. L’obiettivo è produrre parti funzionali in plastica direttamente sul luogo di utilizzo, riducendo i tempi di fermo e la dipendenza dalla logistica tradizionale. 

FieldRACK come cuore del sistema: stampante FFF industriale “da rack”

Il cuore di FieldRACK Mobile è la stessa unità di stampa FieldRACK che CR-3D propone per installazioni fisse e mobili in rack da 19” (14 unità). Si tratta di una stampante FFF con:

  • volume di costruzione di 210 × 205 × 250 mm,

  • camera attivamente riscaldata fino a 60 °C,

  • estrusore diretto ad alto flusso con temperatura ugello fino a 350 °C,

  • cinematica e meccanica ottimizzate per resistere a vibrazioni, inclinazioni e urti. 

Queste caratteristiche permettono l’uso di polimeri tecnici e materiali con forte tendenza al warping, oltre a compositi rinforzati, in condizioni in cui una stampante FFF standard perderebbe rapidamente precisione o affidabilità. CR-3D sviluppa e produce anche una propria gamma di filamenti industriali, pensati per integrarsi con FieldRACK e con il software proprietario SliCR-3D, in un ecosistema macchina–materiale–software progettato come “strumento di lavoro” per ambienti professionali.


Box in alluminio e controllo del processo per condizioni difficili

All’interno di FieldRACK Mobile, la stampante è alloggiata in una box in alluminio protetta dalle intemperie, con struttura progettata per sopportare urti e scuotimenti tipici di un veicolo cingolato. Il sistema include:

  • misurazione automatica del piano di stampa e calibrazione tramite contatto con la punta dell’ugello;

  • algoritmi di soppressione delle vibrazioni e sincronizzazione dei motori, per mantenere costante la qualità dei layer anche con micro-movimenti;

  • filtro HEPA H14 con stadio a carbone attivo, per contenere particolato ed emissioni e permettere l’uso anche in ambienti chiusi quando necessario.

Il sistema si controlla tramite touchscreen integrato, con interfacce WLAN, Ethernet e USB. Un aspetto messo in evidenza da CR-3D è l’assenza di obbligo di connessione cloud: il flusso dati può restare completamente locale, un requisito importante per clienti industriali e militari con policy di sicurezza stringenti.


La piattaforma cingolata ROVO: portare la stampante dove serve

La parte più distintiva del sistema è la base mobile: ROVO, una piattaforma cingolata progettata per portare FieldRACK in zone dove normalmente arrivano solo veicoli di servizio o mezzi speciali. In base ai dati diffusi, ROVO offre: 

  • fino a 1.000 Nm di coppia,

  • velocità massima di 30 km/h,

  • capacità di superare pendenze del 100% (circa 45°),

  • range di temperatura operativa tra –20 °C e +40 °C,

  • grado di protezione IP65 contro polvere e spruzzi,

  • autonomia fino a quattro ore di funzionamento con il pacco batterie integrato,

  • ricarica rapida in circa due ore e mezza. 

La piattaforma è controllabile via radiocomando, con la possibilità di modalità più avanzate, fino all’integrazione in flotte esistenti grazie a CAN-Bus, Ethernet e interfacce per la teleoperazione. Questa combinazione rende FieldRACK Mobile adatto a scenari che vanno dai cantieri di manutenzione infrastrutturale alle operazioni di protezione civile, passando per esercitazioni e missioni militari.  


Perché portare il 3D printing “fuori dalla fabbrica”

La filosofia alla base di FieldRACK Mobile è in linea con un trend più ampio: trasformare la stampa 3D in una risorsa mobile, capace di generare pezzi di ricambio, attrezzature e prototipi direttamente sul campo. Negli ultimi anni sono comparsi diversi esempi di laboratori mobili in container e unità di produzione additiva su veicoli, dagli hub per ricambi in container sviluppati da Daimler Buses con Omniplus, alle unità di manutenzione su campo di Titomic o ai laboratori containerizzati per l’US Air Force con re:3D. 

Queste soluzioni hanno in comune alcuni obiettivi:

  • accorciare la catena logistica dei ricambi,

  • ridurre i tempi di fermo macchina,

  • avere capacità produttiva vicina all’asset critico (veicolo, impianto, infrastruttura),

  • limitare la necessità di magazzini fisici estesi.

FieldRACK Mobile compie un passo ulteriore, spostando il concetto dal container statico alla piattaforma cingolata autonoma, che può raggiungere zone irregolari, macerie, tratti sterrati o aree non servite da viabilità standard. 


Applicazioni: dai cantieri alla gestione delle crisi

CR-3D presenta FieldRACK Mobile come soluzione per una gamma ampia di contesti:

  • cantieri industriali e di costruzione, dove occorrono supporti, dime, attrezzaggi o componenti tecnici personalizzati;

  • stabilimenti estesi con grandi distanze interne, in cui spostare la stampante verso il punto di utilizzo è più efficiente che trasportare continuamente i pezzi;

  • settore difesa e protezione civile, per riparazioni rapide sul campo, produzione di parti di emergenza e supporti per sensori o apparecchiature;

  • ambito ricerca e test sul campo, laddove vengono installati laboratori temporanei o moduli sperimentali. 

In tutti questi scenari, la combinazione di robustezza meccanica, camera riscaldata, filtro HEPA e assenza di vincoli cloud rende FieldRACK Mobile compatibile con procedure che richiedono processi controllati e gestione sicura dei dati.  


FieldRACK Mobile a Formnext 2025

FieldRACK Mobile debutta ufficialmente a Formnext 2025, a Francoforte, dove CR-3D lo presenta come esempio di cella di produzione mobile capace di integrarsi in infrastrutture distribuite. Presso lo stand dedicato, l’azienda intende mostrare come moduli simili possano essere coordinati in flotta, ad esempio in scenari di difesa, assistenza in caso di catastrofi o grandi impianti industriali, per creare una rete di produzione additiva decentralizzata e configurabile in base alla missione. 


 

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Di Fantasy

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