Additive Companion: scegliere la tecnologia di stampa 3D senza perdersi

La scelta della tecnologia di stampa 3D giusta è uno dei primi ostacoli per chi vuole passare dalla curiosità ai pezzi reali. Polimeri o metalli? Powder bed fusion, material extrusion, vat photopolymerization? E poi: quale materiale, con quali prestazioni e costi, e come capire se un’applicazione ha davvero senso in additivo?

In questo contesto nasce Additive Companion, una piattaforma pensata come guida indipendente per chi deve orientarsi tra processi, materiali e fornitori di manifattura additiva (AM). Il lancio ufficiale avviene a Formnext 2025 a Francoforte, dove la piattaforma viene presentata come uno strumento per aiutare aziende, progettisti e decision maker a identificare la tecnologia più adatta partendo da casi applicativi concreti.


Un archivio di oltre 400 casi applicativi per trovare il “punto di ingresso” nell’AM

Il cuore di Additive Companion è un archivio di oltre 400 casi studio di manifattura additiva, raccolti in settori chiave come aerospazio, energia, gioielleria e altri ambiti industriali. Ogni caso racconta come una tecnologia AM sia stata utilizzata per risolvere un problema reale: riduzione di peso, consolidamento di componenti, miglioramento delle prestazioni, ottimizzazione della supply chain, personalizzazione di prodotto.

Questi casi non sono solo una vetrina di esempi: servono come “punti di ingresso” per chi non sa da dove iniziare. L’utente può filtrare i contenuti in base al livello di esperienza (principiante, intermedio, avanzato), al tipo di processo AM, al materiale utilizzato (polimeri, metalli, resine, ecc.) e persino a un indice di sostenibilità dei materiali, così da valutare non solo le prestazioni tecniche ma anche l’impatto ambientale delle scelte.


Tecnologie, materiali, pro e contro: una guida “agnostica” alle soluzioni AM

Oltre ai casi studio, Additive Companion offre una sezione di schede dedicate alle singole tecnologie di stampa 3D. Per ogni metodo vengono forniti:

  • Definizione della tecnologia (ad esempio powder bed fusion, material extrusion, material jetting, vat photopolymerization, binder jetting, directed energy deposition…).

  • Vantaggi tipici: libertà di forma, integrazione di funzioni, riduzione del numero di componenti, possibilità di canali interni complessi, produzioni on-demand.

  • Limiti pratici: finitura superficiale, tolleranze, velocità, costi macchina e materiale, esigenze di post-processing.

  • Campi applicativi più frequenti, con rimando ai casi studio che mostrano applicazioni reali.

La piattaforma si presenta come “agnostica rispetto alla tecnologia”: non promuove un singolo costruttore o un unico processo, ma punta a mettere in evidenza quando una tecnologia ha senso e in quali condizioni – per esempio volumi produttivi, requisiti meccanici, vincoli normativi, obiettivi di sostenibilità – basandosi sulle evidenze raccolte nei casi studio.


Community, contributi degli utenti e focus sull’education

Uno degli obiettivi dichiarati di Additive Companion è diventare un hub collaborativo: la piattaforma prevede che, una volta pienamente aperta al pubblico, gli utenti possano proporre nuovi casi studio, aggiornare informazioni, segnalare correzioni e integrare il database con applicazioni emergenti. In questo modo l’archivio di casi, processi e materiali può restare aggiornato e aderente alla pratica industriale nei diversi settori.

Nella roadmap del progetto è incluso anche lo sviluppo di versioni educative della piattaforma, pensate per scuole, università e percorsi di formazione tecnica. L’idea è usare la varietà di applicazioni AM per stimolare la progettazione per l’additivo, insegnando fin dall’inizio a ragionare sulle potenzialità e sui vincoli delle tecnologie e non solo a “tradurre” geometrie nate per la produzione tradizionale.


Chi c’è dietro Additive Companion: il ruolo di Jonathan Rowley e del team

Additive Companion è sviluppata da Additive Companion Ltd, società con sede a Londra, nata nel 2022 come evoluzione dell’esperienza di lungo periodo del suo fondatore, Jonathan Michael Rowley.

Rowley è architetto di formazione e per otto anni ha guidato il service bureau industriale Digits2Widgets (D2W) a Londra, specializzato in servizi di manifattura additiva. La sua attività lo ha portato a concentrarsi in particolare sulla progettazione per l’AM (Design for AM), con un forte focus sulla sinterizzazione laser selettiva (SLS) e sulle implicazioni progettuali delle diverse tecnologie.

Oggi Rowley ricopre il ruolo di CEO e Project Design & Content di Additive Companion, affiancato da figure con competenze in innovazione digitale, consulenza tecnica e sviluppo di portali web. Le informazioni societarie indicano Additive Companion Ltd come realtà di piccole dimensioni, con un’attività centrata su web portal, consulenza tecnico-ingegneristica e supporto educativo, a sottolineare l’intenzione di combinare contenuti tecnici, piattaforma digitale e formazione.


Formnext 2025 come palcoscenico: perché il lancio conta

Il debutto pubblico di Additive Companion avviene a Formnext 2025, il principale evento mondiale dedicato alla manifattura additiva, che si tiene a Francoforte dal 18 al 21 novembre 2025. L’edizione 2025 si conferma come punto di incontro per l’intera filiera: più di 800 espositori e oltre 30.000 visitatori attesi, con un programma che copre l’intero processo, dai materiali al post-processing, fino al software e alle applicazioni finali.

In questo contesto, Additive Companion si presenta come strumento di supporto alle decisioni: non un software di simulazione o di calcolo dei costi, ma una piattaforma di conoscenza strutturata, pensata per integrare e rendere più consapevoli le scelte che poi verranno eventualmente affinate da strumenti specialistici per la stima economica, l’analisi dei rischi o la progettazione dettagliata.


Perché una piattaforma del genere interessa uffici tecnici, buyer e manager

Per chi lavora in uffici tecnici, ingegneria di prodotto, supply chain e acquisti, il tema non è solo “se la stampa 3D funziona”, ma quando ha senso rispetto alle tecnologie tradizionali. In molte aziende esiste ancora un “gap di conoscenza”: si conoscono alcuni casi di successo, ma manca una visione strutturata che colleghi applicazioni, processi, materiali, prestazioni e numeri.

Una piattaforma come Additive Companion può essere utile in almeno tre modi:

1. Riduzione dell’incertezza nelle prime fasi di valutazione

Prima di avviare studi dettagliati di fattibilità o progetti pilota, è possibile usare i casi studio per capire se problemi simili sono già stati risolti in AM, con quali tecnologie e in quali settori.

2. Allineamento tra funzioni aziendali diverse

Mettere sul tavolo casi documentati aiuta a creare un linguaggio comune tra ingegneria, operations, acquisti, qualità e management, facilitando discussioni su costi, tempi, rischi e benefici.

3. Supporto a percorsi di formazione interna

Grazie alla classificazione per livello di utente, i contenuti possono essere utilizzati come base per percorsi formativi interni, dal livello base (cos’è la manifattura additiva e quando può servire) fino a discussioni avanzate su design for AM e gestione del ciclo di vita.


Prospettive: verso un “companion” per l’intera filiera AM

Guardando oltre il lancio, Additive Companion si inserisce in un panorama in cui stanno emergendo piattaforme e strumenti digitali dedicati all’analisi dei costi, alla selezione delle parti e alla gestione del ciclo completo della manifattura additiva. Piattaforme basate su intelligenza artificiale e software di simulazione AM lavorano già su temi come ottimizzazione dei costi, selezione dei componenti candidati e pianificazione della produzione; in questo contesto, un archivio strutturato di casi reali può diventare un tassello importante per collegare teoria e pratica.

Se la community che Additive Companion vuole costruire riuscirà davvero a contribuire con nuove applicazioni, dati aggiornati e feedback critici, la piattaforma potrà diventare una sorta di “manuale vivo” della manifattura additiva, capace di accompagnare aziende e progettisti dalla scelta della tecnologia alle prime implementazioni, e successivamente verso percorsi più maturi di industrializzazione.

 

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Di Fantasy

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