DMG MORI Federal Services ottiene la certificazione CMMC 2.0 Level 2: sicurezza dei dati e manifattura avanzata per i contratti del Dipartimento della Difesa
La statunitense DMG MORI Federal Services ha ottenuto negli Stati Uniti la certificazione Cybersecurity Maturity Model Certification (CMMC) 2.0 Level 2, requisito chiave per operare su contratti del Dipartimento della Difesa (DoD) che coinvolgono Controlled Unclassified Information (CUI). Il riconoscimento attesta che l’azienda ha implementato un sistema di sicurezza informatica in linea con i più rigorosi standard federali, con ricadute dirette sulla gestione sicura di dati, programmi macchina e file di costruzione legati anche alla manifattura additiva.
Che cos’è DMG MORI Federal Services e perché è strategica per il mercato USA
DMG MORI Federal Services (DMFS) è la realtà del gruppo DMG MORI dedicata in modo esclusivo a agenzie federali e statali statunitensi. L’azienda fornisce soluzioni complete per manifattura sottrattiva e additiva, automazione, software e servizi, con particolare attenzione alle normative su appalti pubblici e cybersecurity. Secondo i profili ufficiali, DMFS lavora già con Army, Navy, Air Force, Department of Energy e NASA, ed è registrata ai programmi ITAR, conforme a NIST e pronta ai requisiti CMMC 2.0.
CMMC 2.0 Level 2: 110 controlli NIST per proteggere la Controlled Unclassified Information
La certificazione CMMC 2.0 Level 2 si basa sull’implementazione di 110 controlli di sicurezza allineati allo standard NIST SP 800-171 R2, che definisce come proteggere la Controlled Unclassified Information (CUI) nei sistemi e nelle organizzazioni non federali. Per questo livello è richiesta la verifica da parte di un C3PAO (Third Party Assessor Organization) accreditato, con un audit formale dei processi. A partire dal 2025, la conformità CMMC 2.0 diventa elemento contrattuale per un numero crescente di programmi del DoD, con una introduzione graduale su più anni all’interno del quadro DFARS.
Protezione di CAD, programmi NC e file di stampa 3D per componenti critici
Nel comunicato si sottolinea che la certificazione è centrale per i progetti in cui CAD, programmi di lavorazione e parametri di processo – compresi quelli legati a componenti metallici prodotti in 3D – devono essere classificati e trattati come CUI. Per DMG MORI Federal Services questo include:
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file CAD per geometrie complesse;
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programmi NC per centri di lavoro;
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AM build files per sistemi di manifattura additiva;
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dati di processo e di qualità associati ai lotti produttivi.
Il ruolo della manifattura additiva nelle celle ibride sicure
Il testo originale richiama in modo esplicito il contesto Additive Manufacturing, ricordando che il 3D printing sta entrando in molte applicazioni di sicurezza: componenti metallici con funzioni integrate per aerospazio, veicoli terrestri e impianti energetici. In questi casi DMG MORI propone celle ibride in cui lavorazioni sottrattive, automazione e processi AM condividono un’unica infrastruttura digitale, con macchine connesse e flussi dati integrati.
DMG MORI e le piattaforme additive: dalla serie LASERTEC alla produzione di parti metalliche
DMG MORI è già presente su stamparein3d.it per la propria offerta di sistemi LASERTEC per la produzione additiva in metallo, sia a letto di polvere sia basati su Laser Deposition Welding (DED). Modelli come LASERTEC 30 SLM, LASERTEC 30 DUAL SLM e LASERTEC 125 sono stati descritti come soluzioni per la produzione e la riparazione di componenti complessi, con integrazione tra fresatura, deposizione laser e finitura finale sullo stesso impianto. In un contesto CMMC, flussi dati, parametri di processo e log di macchina di queste piattaforme rientrano a pieno titolo nel perimetro di protezione richiesto dal DoD.
Le dichiarazioni di Mark Mohr: cybersecurity e manifattura avanzata in Illinois
Nel commento ufficiale, Mark Mohr, President di DMG MORI Federal Services, descrive la certificazione come prova dell’impegno dell’azienda per cybersecurity, integrità operativa e readiness operativa a supporto dei programmi del Dipartimento della Difesa. Mohr collega inoltre questo traguardo al ruolo dell’Illinois come polo per l’alta tecnologia produttiva, sottolineando il contributo di partnership pubblico-private, programmi federali come CHIPS Act e National Defense Authorization Act, e la creazione di nuovi percorsi di carriera in robotica, automazione e produzione digitale insieme a università e centri di ricerca.
MxD e DMG MORI: cybersecurity, formazione e supply chain digitale
La certificazione CMMC si inserisce in un lavoro più ampio che vede DMG MORI Federal Services collaborare con MxD (Manufacturing x Digital), l’istituto di Chicago dedicato alla digitalizzazione della manifattura in partnership con il DoD. MxD ha raccontato il percorso di DMG MORI verso la conformità, descrivendo la nascita di DMG MORI Federal Services proprio come passo strategico per affrontare i requisiti CMMC e supportare l’intera catena di fornitura. In diversi articoli e newsletter, MxD propone una “90-Day Plan” per avviare la certificazione e spiega cosa comporta affrontare un assessment CMMC dal punto di vista dei fornitori di DMG MORI.
Impatto sui fornitori AM e sulle PMI della filiera difesa
Per i fornitori che lavorano con DMG MORI Federal Services – in particolare officine meccaniche e service di manifattura additiva – la certificazione dell’azienda è un segnale chiaro: per rimanere nella supply chain dei programmi militari e dual-use sarà necessario allinearsi a CMMC 2.0 Level 2, adottando controlli su gestione delle identità, segmentazione di rete, cifratura dei dati, registrazione e monitoraggio degli eventi. Guide dedicate ai contractor DoD indicano che l’adeguamento può richiedere interventi significativi su infrastruttura IT, procedure interne e formazione del personale, ma apre l’accesso a contratti di medio-lungo periodo nel settore difesa, aerospazio e sicurezza energetica.
CMMC, NIST e il quadro più ampio della cybersecurity industriale
La certificazione ottenuta da DMG MORI Federal Services va letta anche nel contesto dell’evoluzione del quadro normativo statunitense: il modello CMMC 2.0 riduce i livelli da cinque a tre, allineandoli strettamente ai framework NIST, e si inserisce in un percorso che vede la cybersecurity come requisito fondamentale per l’adozione di tecnologie digitali e additive nel comparto industriale. Documenti recenti di NIST mostrano come i profili di settore del Cybersecurity Framework 2.0 vengano sempre più applicati alla manifattura, con mappature dirette verso NIST SP 800-171 e i requisiti per la protezione dei CUI.
