Added Scientific ottiene un investimento strategico per accelerare Jetforge e il portafoglio prodotti
Added Scientific Ltd, spin-out dell’University of Nottingham e del Centre for Additive Manufacturing (CfAM), ha ottenuto un investimento strategico da due figure di riferimento della manifattura additiva: Brent Stucker e David Leigh. L’operazione punta ad accelerare l’espansione e la commercializzazione del portafoglio prodotti dell’azienda, con un focus particolare sulla piattaforma di ricerca inkjet aperta Jetforge, pensata per lo sviluppo di nuovi materiali e processi in stampa 3D a getto d’inchiostro. L’investimento arriva in una fase in cui Added Scientific sta passando da puro centro di ricerca conto terzi a fornitore di hardware e piattaforme dedicate al mondo R&D industriale e accademico.
Un ponte tra università e industria: il ruolo di Added Scientific e del CfAM
Added Scientific nasce a metà degli anni 2010 come spin-out della University of Nottingham, fondata da un gruppo di professori del Centre for Additive Manufacturing (CfAM) tra cui Richard Hague, Chris Tuck e Ricky Wildman. L’obiettivo dichiarato è colmare il divario tra ricerca accademica avanzata e applicazioni industriali nella manifattura additiva, offrendo servizi di consulenza tecnica, ricerca contrattuale e sviluppo di processo e materiali per aziende e istituzioni.
Nel tempo, Added Scientific si è posizionata come società di contract research indipendente e “technology-agnostic”, capace di lavorare su più processi e piattaforme di stampa 3D. L’azienda offre supporto su material jetting, binder jetting e tecnologie fotocurabili, affiancando sia fornitori di hardware e materiali sia end-user che vogliono integrare la stampa 3D in produzione. Il modello è quello di un team multidisciplinare di ingegneri e scienziati con forte background accademico, in grado di affiancare i clienti dalla fase di proof-of-concept fino alla validazione di processo.
Jetforge: piattaforma inkjet aperta per sviluppare nuovi materiali
Il fulcro dell’investimento è Jetforge, la piattaforma di ricerca inkjet aperta sviluppata da Added Scientific. Si tratta di un sistema material jetting modulare da laboratorio, concepito come “tool” flessibile per chi deve sperimentare nuovi inchiostri funzionali, strategie di deposizione complesse o combinazioni multi-materiale.
Jetforge è una macchina da banco con volume di stampa indicativo di 200 × 200 × 100 mm, integrata in un telaio compatto (circa 750 × 600 × 500 mm). Il sistema può ospitare fino a quattro testine di stampa, con opzioni per polimerizzazione UV, riscaldamento del piano e controllo fine dei parametri di goccia. La piattaforma è progettata per essere “aperta”: l’utente può scegliere il tipo di testina, regolare in modo approfondito i parametri di processo e utilizzare piccole quantità di inchiostro, un aspetto cruciale nelle prime fasi di sviluppo di materiali ad alto costo.
Secondo Added Scientific e i partner coinvolti, Jetforge risponde a una necessità chiara: ridurre la barriera all’ingresso per la ricerca su materiali inkjet in ambito accademico e industriale. L’architettura modulare consente di lavorare su polimeri, ceramiche, inchiostri conduttivi e compositi, permettendo iterazioni rapide su formulazioni, strategie di deposizione e sequenze di post-trattamento.
Chi sono gli investitori: Brent Stucker e David Leigh
Gli investitori che entrano nel capitale di Added Scientific sono due figure storiche della manifattura additiva. Brent Stucker è Chief Engineer per il Nord America presso Nikon SLM Solutions e Chief Technology Strategist presso Wohlers Associates (ASTM International); in passato ha co-fondato la software house di simulazione 3DSIM, acquisita da Ansys, e ha contribuito alla definizione di standard industriali per la stampa 3D metallica.
David Leigh è conosciuto per aver fondato Harvest Technologies, uno dei primi service bureau certificati per la produzione di parti aerospaziali tramite manifattura additiva. Dopo l’acquisizione da parte di Stratasys, ha ricoperto ruoli dirigenziali in aziende come 3D Systems ed EOS, seguendo lo sviluppo e l’industrializzazione di tecnologie sia polimeriche sia metalliche. Entrambi entrano nel Consiglio di Amministrazione di Added Scientific, portando capacità di networking, esperienza in sviluppo prodotto e visione strategica su mercati come aerospazio, difesa, medicale e automotive.
Dal contract research al prodotto: la transizione del modello di business
Fino a oggi, Added Scientific ha operato principalmente come organizzazione di ricerca conto terzi, supportando OEM di stampanti 3D, produttori di materiali e utilizzatori finali nella caratterizzazione di materiali, nello sviluppo di parametri di processo e nella definizione di strategie di design for AM. La roadmap annunciata da Richard Hague e dal management prevede di affiancare a questi servizi una linea di prodotti hardware orientata al mondo R&D: piattaforme inkjet aperte come Jetforge e, in prospettiva, sistemi ottimizzati per specifiche classi di materiali (elettronica stampata, componenti strutturali, materiali funzionali).
L’investimento di Brent Stucker e David Leigh è presentato come un passaggio chiave in questa transizione: le risorse saranno usate per portare Jetforge dalla fase beta alla disponibilità commerciale, ampliando le opzioni di testina compatibile, affinando il software di controllo e consolidando le procedure di qualifica materiale. L’obiettivo è proporre una famiglia di sistemi modulare, capace di supportare ricerca su inchiostri conduttivi, resine fotocurabili avanzate e compositi ad alte prestazioni, con un’attenzione specifica alla ripetibilità e alla tracciabilità dei parametri di processo.
Inkjet aperto e sviluppo materiali: perché interessa al mercato AM
Nel contesto della manifattura additiva, la qualifica dei materiali è considerata uno dei colli di bottiglia principali: nuovi polimeri, ceramiche e inchiostri funzionali richiedono numerosi cicli di prova, con costi elevati se si utilizzano direttamente le stesse macchine di produzione. Piattaforme R&D come Jetforge permettono di spostare questa fase su sistemi più compatti e flessibili, mantenendo comunque un controllo molto preciso su geometrie, parametri e condizioni di processo.
Per chi sviluppa materiali inkjet, la possibilità di personalizzare testine, strategie di deposizione e condizioni ambientali (ad esempio tramite glovebox o sistemi in atmosfera controllata, anch’essi disponibili nell’offerta Added Scientific) è particolarmente rilevante. Questo approccio consente di ridurre sprechi di materiale, velocizzare l’iter sperimentale e creare un ponte diretto tra prototipazione in laboratorio e successiva industrializzazione su sistemi commerciali.
Un ecosistema costruito intorno a CfAM e all’University of Nottingham
Il legame di Added Scientific con il Centre for Additive Manufacturing e con l’University of Nottingham rimane centrale. CfAM è uno dei centri europei più attivi su temi come stampa 3D multimateriale, fotopolimeri funzionali e integrazione di elettronica stampata in componenti complessi. L’esistenza di uno spin-out come Added Scientific permette all’università di trasferire in modo più diretto know-how e proprietà intellettuale verso l’industria, mantenendo una relazione continuativa con i partner industriali.
Il fatto che l’investimento sia messo in evidenza anche dai canali istituzionali di Nottingham Technology Ventures e dell’University of Nottingham indica una strategia più ampia di valorizzazione delle spin-out legate alla manifattura avanzata. Il messaggio è chiaro: sistemi come Jetforge e le competenze di Added Scientific non sono solo strumenti di ricerca, ma tasselli di una filiera che punta a rendere più competitiva l’industria europea della stampa 3D.
Inquadramento nel mercato: crescita dell’AM e attenzione alla R&D
Nel commentare l’operazione, Richard Hague richiama l’andamento del settore: la manifattura additiva ha registrato negli ultimi anni una crescita annua composta superiore al 20%, spinta dalla domanda proveniente da aerospazio, difesa, medicale, energia e industria manifatturiera avanzata. Allo stesso tempo, report di mercato indipendenti stimano un mercato globale AM di oltre 10–12 miliardi di dollari a metà degli anni 2020, con prospettive di crescita a doppia cifra fino al 2034.
In questo scenario, la disponibilità di piattaforme di ricerca come Jetforge e di servizi specialistici come quelli offerti da Added Scientific viene letta come un fattore abilitante: consente a OEM, fornitori di materiali e centri di ricerca di muoversi più rapidamente lungo il ciclo di sviluppo, riducendo il tempo che intercorre tra l’idea di un materiale o di un’applicazione e la sua validazione in ambiente industriale. L’ingresso in azienda di profili come Brent Stucker e David Leigh, con esperienza diretta in Nikon SLM Solutions, Stratasys, 3D Systems, EOS e Harvest Technologies, aiuta a orientare questa crescita verso esigenze concrete di mercato.
