Formlabs ha pubblicato un rapporto allarmante sui rischi per la salute associati all’uso delle resine per stampanti 3D, evidenziando la mancanza di informazioni di sicurezza da parte di molti produttori a basso costo. Questo documento mette in luce i pericoli di un uso improprio e la necessità di maggiore trasparenza nel settore.


La denuncia di Formlabs

Secondo il rapporto di Formlabs, la mancanza di schede di sicurezza adeguate (SDS) e informazioni accurate da parte di produttori di resine economiche ha portato a:

  • Infortuni agli operatori.
  • Disinformazione diffusa.
  • Confusione sulle misure di protezione necessarie.

Molti operatori, inconsapevoli dei rischi, maneggiano resine tossiche senza dispositivi di protezione individuale (DPI), aumentando l’esposizione a sostanze pericolose.


Il caso dell’ACMO: una sostanza estremamente pericolosa

Il rapporto di Formlabs mette in evidenza un particolare composto chimico, il 4-Acryloylmorpholine (ACMO), ampiamente utilizzato in molte resine economiche. L’EPA (Environmental Protection Agency) statunitense ha emesso un avviso speciale su questo composto, richiedendo etichettature di sicurezza rigorose. Tuttavia, molti prodotti importati non rispettano queste normative.

  • Concentrazioni elevate: L’analisi di Formlabs ha rilevato che molte resine contengono tra il 30% e il 75% di ACMO, con alcune formule che raggiungono il 75% del peso totale.
  • Problemi di etichettatura: Circa metà delle SDS analizzate non menzionavano l’ACMO, anche quando presente. Inoltre, il 20% delle resine esaminate non aveva una SDS rintracciabile.

Impatto ambientale e sanitario

La tossicità dell’ACMO è tale che per diluire 1 litro di resina con il 50% di ACMO, servirebbero circa 5 milioni di litri di acqua, equivalenti a due piscine olimpioniche. Nonostante ciò, molti operatori manipolano queste resine senza precauzioni, entrando direttamente in contatto con materiali altamente nocivi.


La risposta di Formlabs: nuove resine più sicure

Formlabs ha deciso di affrontare il problema non solo denunciandolo, ma anche sviluppando nuove resine più sicure, destinate a produttori terzi. Questo approccio mira a:

  • Ridurre l’esposizione ai materiali tossici.
  • Aumentare la consapevolezza nella comunità della stampa 3D.
  • Promuovere standard di sicurezza più rigorosi.

Nonostante il costo contenuto, queste resine offrono una valida alternativa ai materiali a basso costo pericolosi.


Cosa fare per migliorare la sicurezza nella stampa 3D?

Formlabs ha ribadito l’importanza di adottare misure di sicurezza adeguate e di scegliere resine prodotte da fornitori affidabili. Ecco alcune raccomandazioni:

  1. Usare sempre DPI: Guanti resistenti ai prodotti chimici, maschere e occhiali protettivi sono indispensabili.
  2. Leggere attentamente le SDS: Assicurarsi che le schede di sicurezza siano complete e aggiornate.
  3. Evitare resine economiche di provenienza incerta: Spesso non rispettano le normative di sicurezza.
  4. Informarsi sui materiali: Preferire resine con formulazioni più sicure e rispettose dell’ambiente.

Conclusioni

Il rapporto di Formlabs rappresenta un punto di svolta nel settore della stampa 3D, portando l’attenzione sui rischi legati all’uso di resine tossiche. L’iniziativa dell’azienda per promuovere materiali più sicuri e una maggiore consapevolezza è un passo importante verso una stampa 3D più sicura e responsabile.

Chiunque utilizzi resine per la stampa 3D dovrebbe considerare attentamente i rischi e adottare misure per proteggere la propria salute e l’ambiente. Questo rapporto ci ricorda che la sicurezza non dovrebbe mai essere sottovalutata.

Di Fantasy

Lascia un commento