Copper3D ottiene importanti successi nella convalida
L’azienda Copper3D è specializzata nello sviluppo di materiali antimicrobici per la stampa 3D per estrusione. L’anno 2020 è stato oscurato dalla pandemia COVID-19. Per Copper3D, questo ha fornito un’opportunità per il materiale dell’azienda.
L’azienda è stata fondata nel gennaio 2018 a Santiago del Cile, il più grande produttore mondiale di rame. Copper3D lavora da diversi anni su materiali in campo medico. Sin dal suo inizio, Copper3D è cresciuto rapidamente, ha ottenuto numerosi successi e costruito una rete globale di oltre 20 distributori in tutto il mondo che vendono in più di 50 paesi. L’azienda ha ricevuto due fondi di ricerca della NASA.
Copper3D ha lavorato negli ultimi due anni e mezzo per convalidare i suoi materiali come “materiali attivi” ad alte prestazioni in grado di eliminare un’ampia gamma di microbi dannosi per l’uomo. Dallo scorso anno, l’azienda ha anche iniziato a convalidare il potenziale dei materiali contro i virus, con la convalida dell’efficacia contro l’HIV che è la prima esperienza di laboratorio nel suo genere.
Dott. Claudio Soto, direttore medico di Copper3D, ha affermato che l’azienda si assicura sempre che i materiali soddisfino i più elevati standard del settore. Per questo motivo, il team ha deciso di testare la capacità antivirale dell’additivo (additivo Cuprionix®) presente in tutti i prodotti Copper3D contro il ceppo di coronavirus umano 229E (HCoV-229E) secondo lo standard EN14476 + A2. Secondo il ricercatore con risultati straordinari finora.
Tra le osservazioni, l’additivo mostra un’efficacia antivirale molto elevata fin dai primi 30 secondi. È in grado di ridurre la carica virale del coronavirus del + 99,9% in meno di un’ora.
Questo processo è molto veloce. Nei primi 30 secondi si osserva una rapida diminuzione della carica virale del 60,189% (log 0,4); una riduzione del 90% (Log 1) viene registrata entro 5 minuti fino a raggiungere un plateau vicino a 60 minuti con una riduzione del virus del 99,975% (Log 3.6). (Vedi tabella 1).
D’altra parte – e altrettanto rilevante – è il fatto che questo additivo non ha mostrato alcun livello di citotossicità in questo test, per cui si può concludere che è adatto anche per applicazioni a contatto con pazienti o animali. di sicuro lo è.