DNV, organismo internazionale attivo nei settori dell’energia e della navigazione, ha pubblicato una nuova raccomandazione tecnica rivolta alle imprese del comparto energetico. L’obiettivo è favorire una trasformazione nella gestione dei ricambi, basata su inventari digitali e produzione su richiesta tramite tecnologie di manifattura additiva.

Una nuova prassi raccomandata: DNV-RP-B205

Il documento in questione, identificato come DNV-RP-B205 Digital inventories and on-demand manufacturing, propone un quadro operativo che mira a ottimizzare le modalità con cui le aziende gestiscono pezzi di ricambio, materiali obsoleti e scorte a magazzino. L’approccio suggerito prevede la digitalizzazione dei componenti fisici attraverso la scansione 3D e la creazione di una documentazione tecnica completa. I dati raccolti vengono poi archiviati in un inventario digitale, che consente di riprodurre i componenti al bisogno mediante tecniche di produzione additiva e, in particolare, con tecnologie near-net-shape (ovvero prossime alla forma finale).

Secondo DNV, questa modalità operativa può contribuire a ridurre i tempi di approvvigionamento, migliorare la reattività alle esigenze operative e aumentare la flessibilità delle catene di fornitura, offrendo percorsi alternativi per la produzione e l’acquisizione dei pezzi necessari.

Il ruolo della manifattura additiva nel garantire continuità operativa

L’utilizzo della manifattura additiva in questo contesto non si limita alla semplice stampa 3D di un pezzo. L’intero processo prevede la definizione precisa della geometria, dei materiali e delle proprietà funzionali del componente originale. Fahmi Al-Shawwa, fondatore e amministratore delegato di Immensa – azienda attiva nell’ambito degli inventari digitali e della produzione avanzata – ha spiegato che il loro metodo prevede l’impiego di strumentazione avanzata per la scansione 3D, insieme a soluzioni software sviluppate internamente. Queste tecnologie consentono di raccogliere in modo accurato sia la forma che i dati tecnici essenziali, come ad esempio la specifica del materiale utilizzato. Una volta completato questo passaggio, viene generato un pacchetto digitale del pezzo, pronto per essere riprodotto attraverso tecnologie produttive come la manifattura additiva near-net-shape.

Vantaggi per il settore energetico

Il nuovo approccio proposto da DNV si rivolge in modo particolare alle aziende che operano in settori critici come quello energetico, dove l’affidabilità degli asset e la disponibilità dei componenti di ricambio possono influire direttamente sulla continuità operativa. Prajeev Rasiah, Vicepresidente esecutivo e Direttore regionale per i sistemi energetici nel Nord Europa presso DNV, ha evidenziato come l’integrazione di inventari digitali e tecnologie produttive su richiesta possa rappresentare un’alternativa concreta alle attuali modalità di gestione dei ricambi. Questo sistema, secondo Rasiah, consente alle imprese di contenere i costi, migliorare l’efficienza e incrementare la disponibilità dei componenti, riducendo il rischio di fermo impianto.

Applicazioni in ambiti complessi: il caso del settore marittimo e offshore

In ambienti operativi difficili, come quelli delle piattaforme offshore e della navigazione commerciale, le difficoltà logistiche legate alla fornitura dei ricambi sono particolarmente rilevanti. In certi casi, la consegna di un singolo componente può richiedere tempi molto lunghi – fino a due anni – a causa delle distanze geografiche, delle condizioni ambientali e della disponibilità limitata dei pezzi in questione.

Per rispondere a queste criticità, alcune realtà hanno iniziato a implementare soluzioni basate su reti di produzione distribuite, supportate da piattaforme digitali. Un esempio concreto è Pelagus 3D, una joint venture tra thyssenkrupp e Wilhelmsen, che ha sviluppato una rete per la produzione su richiesta di ricambi destinati a oltre 4.000 navi commerciali e impianti del settore oil & gas. L’azienda ha già portato a termine operazioni significative: tra queste, la realizzazione e consegna di una pala di elica sostitutiva prodotta con tecnologia Wire Arc Additive Manufacturing (WAAM) per conto di Kawasaki Heavy Industries, completata in un arco di sei settimane.

Verso un modello più flessibile e decentralizzato di gestione dei pezzi di ricambio

L’approccio delineato da DNV non si limita alla definizione teorica di una buona pratica, ma si inserisce all’interno di un’evoluzione più ampia che sta interessando il settore industriale. La possibilità di ricorrere a una produzione decentralizzata, basata su file digitali validati e pronti per essere realizzati con tecnologie additive, apre scenari in cui la gestione dei ricambi può diventare più efficiente e adattabile alle condizioni reali del mercato e delle operazioni.

Questa strategia si propone come alternativa alla logica tradizionale basata su scorte fisiche in magazzino e catene di fornitura lunghe e complesse. Con il supporto di standard e raccomandazioni tecniche come il DNV-RP-B205, le imprese possono adottare soluzioni digitali affidabili, integrandole nei propri processi senza comprometterne la qualità né la tracciabilità.

Di Fantasy

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