Quando Elegoo ha presentato la Centauri Carbon, una CoreXY chiusa pensata per portare velocità e facilità d’uso in una fascia di prezzo molto aggressiva, il messaggio implicito era chiaro: la macchina sarebbe stata la base di una piattaforma in crescita, compreso un futuro modulo multicolore. Molti acquirenti hanno scelto la stampante proprio contando su questa evoluzione promessa nei materiali di lancio e nelle comunicazioni del produttore.

 


Dal lancio “entry premium” della Centauri Carbon alle attese sul multicolore

Nel corso del 2024 e del 2025, la Centauri Carbon è stata più volte descritta come il tentativo di Elegoo di spostare l’asticella nel segmento delle CoreXY chiuse a basso costo, con prezzi di listino intorno ai 299–300 dollari nelle prime campagne promozionali e un posizionamento che mirava a insidiare Bambu Lab, Prusa e altri produttori affermati nel desktop “chiuso”.

La macchina ha consolidato una base di utenti grazie a telaio chiuso, velocità dichiarate nell’ordine di centinaia di mm/s, gestione di filamenti tecnici (inclusi i rinforzati con fibra, supportati anche dall’introduzione di materiali PETG-CF, PETG-GF e PAHT-CF mirati proprio alla piattaforma Centauri) e un’esperienza d’uso fortemente automatizzata. stamparein3d.it

Fin dai primi annunci, Elegoo aveva lasciato intendere che la Centauri Carbon avrebbe ricevuto un modulo multicolore dedicato, basato su un sistema esterno di cambio filamento collegato alla singola testa di stampa. L’idea era allinearsi a soluzioni già diventate quasi standard nel segmento: AMS di Bambu Lab, moduli multi-materiale di Anycubic e sistemi simili proposti da altri brand.  

 


Il comunicato ufficiale: stop allo sviluppo e nessuna data di rilascio

Il quadro cambia con l’“Update Notice on Centauri Carbon” pubblicato da Elegoo il 12 novembre 2025. Nel testo l’azienda spiega che il team di ingegneria ha lavorato per circa un anno a un sistema multicolore per la Centauri Carbon di prima generazione, ma che i risultati ottenuti non raggiungono gli standard interni di prestazioni.

Elegoo specifica che, allo stato attuale, non è in grado di garantire una data di rilascio per il sistema multicolore e che le limitazioni hardware della macchina rendono difficile ottenere un funzionamento soddisfacente del kit di cambio filamento progettato per il modello originale. Di fatto, questo equivale a congelare a tempo indeterminato – e, nella pratica, a chiudere – lo sviluppo del modulo.  

Per attenuare la delusione degli utenti che avevano acquistato la Centauri Carbon contando su un futuro upgrade multicolore, l’azienda propone tre opzioni alternative, da scegliere una sola volta:

  • Opzione A: coupon da 50 USD per filamento, valido per tre mesi su ordini di almeno 100 USD nello store ufficiale.

  • Opzione B: estensione di garanzia di 365 giorni sulla Centauri Carbon (escluse le parti consumabili).

  • Opzione C: coupon da 80 USD da utilizzare sull’acquisto del pacchetto Centauri Carbon 2 Combo, previsto per il primo trimestre 2026.  

Per richiedere uno di questi benefici occorre compilare un modulo online tra il 10 novembre 2025 e il 31 gennaio 2026, indicando i dati della stampante e dell’acquisto. 

 


Centauri Carbon 2: il multicolore passa alla nuova generazione

Parallelamente allo stop per il modulo dedicato alla prima generazione, la strategia si sposta su Centauri Carbon 2, già avvistata nelle scorse settimane sui marketplace cinesi e analizzata sia dai media internazionali sia da Stampare in 3D.  

Le immagini e le schede tecniche emerse mostrano una macchina che integra l’unità multicolore direttamente nel corpo stampante, abbandonando l’idea di un accessorio esterno compatibile con la Centauri Carbon originale. Il design prevede un coperchio maggiorato e un percorso filamento studiato per ospitare il sistema di cambio materiale sopra o dietro la camera di stampa, soluzione che semplifica cablaggi e gestione del flusso rispetto a un add-on montato a posteriori. 

In questo scenario, il pacchetto “Centauri Carbon 2 Combo” – stampante più unità multicolore – diventa la proposta di riferimento per chi vuole rimanere nell’ecosistema Elegoo ma necessita del multicolore nativo. Il coupon da 80 USD offerto ai possessori della prima Centauri Carbon è un chiaro invito a migrare verso la nuova piattaforma, invece di attendere un kit retrofit.

 


Perché il progetto multicolore sulla prima Centauri era complicato

Il sistema ipotizzato per la Centauri Carbon di prima generazione si basava su una sola testa di stampa alimentata a turno da più filamenti tramite un selettore esterno: un approccio simile a quello di molti moduli multi-materiale entry-level. Questo design porta con sé alcuni limiti intrinseci:

  • tempi di cambio materiale relativamente lunghi,

  • necessità di torri di spurgo o zone di scarto sul piatto,

  • maggiore complessità nella calibrazione dei profili slicer,

  • rischio di ostruzioni nell’unità di commutazione.

In un mercato dove concorrenti come Bambu Lab e Snapmaker stanno spingendo verso sistemi multi-ugello o toolchanger che riducono gli scarti e migliorano la ripetibilità dei cambi colore, investire ancora su un modulo “classico” per una macchina entry-level può risultare meno interessante a livello strategico.  

La scelta di Elegoo di concentrare il multicolore direttamente su Centauri Carbon 2 suggerisce che la piattaforma hardware della prima versione – in termini di layout meccanico, elettronica e gestione del percorso filamento – non offriva margini sufficienti per raggiungere un risultato convincente agli occhi dell’azienda.  

 


Cosa significa concretamente per chi possiede la prima Centauri Carbon

Per gli utenti della Centauri Carbon originale, il messaggio è piuttosto netto:

  • la macchina resterà, salvo progetti non ufficiali, limitata alla stampa a singolo materiale/colore;

  • non è prevista una via ufficiale per ottenere un kit multicolore nativo supportato da Elegoo;

  • l’eventuale evoluzione verso il multicolore passerà, lato azienda, dalla Carbon 2 e dal relativo combo. 

Le opzioni offerte da Elegoo possono essere lette così:

  • chi è soddisfatto della macchina così com’è può puntare sull’estensione di garanzia, massimizzando la durata dell’investimento;

  • chi consuma grandi quantità di materiale può monetizzare lo “sconto filamento” e ridurre il costo di esercizio;

  • chi considera il multicolore una priorità può usare il voucher dedicato alla Carbon 2 Combo per pianificare un passaggio di generazione a inizio 2026. 

Nel frattempo, la Centauri Carbon resta una CoreXY chiusa competitiva per stampe in PLA, PETG, ASA/ABS e filamenti rinforzati, specie se abbinata ai materiali proprietari pensati per la macchina e all’aggiornamento del firmware open source, che rende più trasparente e controllabile la piattaforma dal punto di vista tecnico. 

 


Il ruolo del firmware open source e della community

Un elemento importante, soprattutto per i maker più esperti, è la decisione di Elegoo di rendere open source il firmware della serie Centauri, annunciata il 1° ottobre 2025 e già approfondita su stamparein3d.it. Nel repository pubblicato su GitHub, l’azienda documenta l’architettura basata su SoC Allwinner R528 con DSP integrato e MCU dedicato, oltre ai moduli per parsing del G-code, pianificazione traiettorie, controllo termico, autolivellamento e timelapse. stamparein3d.it

Questo rilascio apre la porta a:

  • fork della community per affinare funzioni esistenti;

  • strumenti non ufficiali per diagnostica avanzata;

  • possibili esperimenti su sistemi multi-materiale artigianali, pur senza supporto ufficiale.

In altre parole, mentre l’azienda sposta lo sviluppo del multicolore ufficiale su Centauri Carbon 2, la community guadagna maggior margine d’azione per spremere il potenziale della prima generazione, sia come macchina “mono-colore” ottimizzata, sia come piattaforma di test per chi vuole spingersi oltre.  

 


Uno sguardo al quadro generale: cosa insegna il caso Centauri

Il caso Centauri Carbon mostra come, nel segmento desktop chiuso, le promesse su upgrade futuri – in particolare il multicolore – siano diventate un elemento chiave di marketing ma anche una fonte di rischio reputazionale.

Da un lato, l’ingresso di Elegoo con una macchina aggressiva sul prezzo ha contribuito a rendere più accessibili soluzioni CoreXY chiuse, soprattutto per chi lavora con filamenti tecnici e applicazioni semi-professionali. Dall’altro, lo stop al modulo multicolore per la prima generazione evidenzia quanto sia complesso, a livello ingegneristico e di supporto, garantire evoluzioni strutturali su piattaforme nate con vincoli hardware precisi. 

Per i lettori e gli utenti finali, la lezione è duplice: valutare sempre il valore della macchina “così com’è” al momento dell’acquisto e considerare gli upgrade promessi come un bonus potenziale, non come una funzionalità garantita 

 


 

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Di Fantasy

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