Perché il settore ha bisogno di dati ambientali verificabili
La crescita dell’FDM desktop ha moltiplicato i fornitori di materiali, ma ha anche reso difficile distinguere tra marketing “green” e iniziative con reale impatto. Il marchio britannico Filamentive – già noto per l’uso di rPETG e PLA riciclati – ha rilasciato i primi Material Sustainability Profiles (MSP): schede tecniche che, accanto ai parametri di stampa, elencano origini delle materie prime, percentuale di riciclato, localizzazione dell’estrusione, packaging, logistica e indicazioni di fine vita  .


Cosa contiene un MSP
Ogni profilo riassume in un’unica pagina otto voci essenziali:

  1. Origine del polimero – biobased o derivato fossile, con riferimento al codice doganale.

  2. Contenuto riciclato – espresso in percentuale peso su peso, distinto tra post-industriale e post-consumer.

  3. Additivi – tipologia e impatto sul riciclo; per esempio pigmenti carbon black o agenti espandenti.

  4. Luogo di produzione – stabilimento estrusione certificato ISO 14001 nell’UE.

  5. Packaging – bobina in cartone riciclabile o refill spool-less.

  6. Logistica – corrieri a compensazione CO₂ per le spedizioni non palletizzate in UK ed EU.

  7. Fine vita – compatibilità con il programma di ritiro Filamentive e linee guida su compostaggio/riciclo meccanico.

  8. Conformità normativa – dichiarazioni REACH, RoHS, ISO 9001 e tracciabilità batch test di qualità stampa  .


Impatto per professionisti e service bureau

  • Calcolo dell’impronta carbonica: le MSP forniscono dati “gate-to-gate” che semplificano l’LCA di un prototipo o di una piccola serie, requisito sempre più richiesto da clienti automotive ed elettronica di consumo.

  • Confronto rapido tra materiali: un progettista può valutare in pochi minuti se un PLA riciclato al 50 % riduca davvero le emissioni rispetto a un PETG vergine importato dall’Asia.

  • Facilitazione della rendicontazione CSRD: dal 2026 le PMI europee dovranno includere indicatori ambientali certificati; le MSP offrono parametri già validati da ente terzo.


Oltre le schede: un ecosistema circolare
Filamentive integra i profili con un programma di restituzione PLA gratuito: l’utente accumula scarti puliti, li spedisce in un apposito sacco e riceve credito sull’acquisto di nuovo filamento. L’azienda prevede di estendere lo stesso schema a PETG entro il 2026, sostenuta da un accordo con un compounder di Manchester che trasforma gli scarti in granulo per il re-extrusion  .

Sul fronte packaging, entro fine anno tutte le bobine in plastica verranno sostituite da spools di cartone FSC oppure da ReFill coils compatibili con il sistema AMS di Bambu Lab; l’obiettivo è ridurre di 12 t l’uso di ABS vergine e di 18 t le emissioni di CO₂ equivalenti nel 2026.


Prospettive di mercato
Secondo un’analisi Interpack, il segmento “filamenti sostenibili” vale oggi 85 M $ e crescerà del 24 % CAGR fino al 2029. La trasparenza sulle metriche ambientali può diventare un fattore competitivo, soprattutto se la Commissione UE estenderà il Product Environmental Footprint ai consumabili di stampa 3D, ipotesi oggi al vaglio di Bruxelles.

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Di Fantasy

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