CloudPrint viene dismesso e la gestione passa a UltiMaker Digital Factory
UltiMaker ha comunicato la dismissione di CloudPrint, il servizio con cui molti utenti collegavano e gestivano da remoto una o più stampanti (invio job, monitoraggio e controllo centralizzato). Al suo posto viene proposto UltiMaker Digital Factory, piattaforma cloud pensata per organizzare flussi di lavoro, file e permessi in modo più strutturato, con funzioni orientate anche a team e contesti aziendali.

Funzionalità: slicing in cloud, code, audit dei job e integrazioni
Secondo quanto descritto, Digital Factory include cloud slicing (basato su UltiMaker Cura in cloud), strumenti di monitoraggio e stampa remota, un passaggio di approvazione dei lavori, storico e coda di stampa, report dei job, gestione di manutenzione programmata, oltre a opzioni utili per ambienti IT come single sign-on e API ufficiale per integrazioni con workflow esterni. Per chi opera in organizzazioni strutturate, entrano in gioco anche temi come cifratura e governance dei dati.

Compatibilità: alcuni modelli MakerBot restano esclusi dalla nuova piattaforma
Un punto operativo importante riguarda la compatibilità: viene indicato che diversi modelli MakerBot (ad esempio Replicator Z18, Replicator 5th Gen, Replicator Mini, Replicator Mini+) non rientrano nel perimetro di supporto di UltiMaker Digital Factory. In pratica, dove queste macchine sono ancora in uso, la continuità passa da software legacy oppure da una revisione del parco macchine.

Struttura dei piani e impatto economico: perché la migrazione non è “solo tecnica”
La migrazione non è solo una procedura di trasferimento account: cambia anche l’impostazione commerciale. Vengono citati livelli di accesso con limiti e piani a pagamento per gestire più stampanti e più progetti. In scenari come laboratori, scuole, service o reparti aziendali, il costo totale (licenze, utenti, gestione ruoli) diventa un parametro progettuale: serve capire quante stampanti, quanti operatori, quali requisiti di audit/reporting e quale necessità di integrazione IT si hanno, prima di scegliere il tier.

Cosa conviene fare in pratica: mappa stampanti, casi d’uso e alternative
Per affrontare la transizione in modo ordinato conviene: (1) fare un inventario dei modelli, (2) distinguere tra uso “singolo operatore” e “team” con approvazioni, (3) verificare se si usano già strumenti esterni e (4) pianificare un periodo di parallel run, soprattutto se si stampa per produzione o per ambienti regolamentati. Dove la priorità è la tracciabilità, Digital Factory punta su funzioni “enterprise”; dove conta solo l’invio job e un minimo di monitoraggio, alcune realtà potrebbero valutare setup alternativi, tenendo presente però la complessità di gestione e sicurezza.

 

{ "slotId": "", "unitType": "responsive", "pubId": "pub-7805201604771823", "resize": "auto" }

Di Fantasy

Lascia un commento