Alla Formnext 2025 di Francoforte HP presenta una strategia molto chiara: usare nuovi materiali, piattaforme hardware aggiornate e una rete digitale globale per rendere Multi Jet Fusion (MJF), Metal Jet e i nuovi sistemi a filamento strumenti di produzione in serie a costi più prevedibili.
L’azienda dichiara un obiettivo concreto: ridurre il costo per parte fino al 20% entro il 2026 sull’intero portafoglio AM, combinando materiali più efficienti, ricette di stampa ottimizzate e workflow digitali strutturati.

 


HP 3D HR PA 11 Gen2: PA11 bio-based con riusabilità fino all’80%

Uno dei punti centrali dell’offerta polimerica è HP 3D HR PA 11 Gen2, materiale per sistemi Multi Jet Fusion sviluppato in collaborazione con Arkema come evoluzione della precedente PA 11. È una poliammide da fonte rinnovabile (olio di ricino) pensata per componenti funzionali in settori come ortopedia, automotive, consumer e industria.

Secondo i dati diffusi da HP, PA 11 Gen2 consente:

  • un rapporto di riusabilità della polvere fino all’80% (refresh 80/20);

  • una riduzione del costo variabile per parte fino al 40% rispetto alla PA11 di prima generazione, grazie al minor spreco di polvere e a cicli più efficienti;

  • un’impronta di carbonio complessiva inferiore rispetto ai materiali MJF precedenti, elemento importante per chi deve rendere misurabili gli obiettivi ESG.

Applicazioni già comunicate includono dispositivi ortopedici e protesici (O&P), dove la combinazione di resistenza, resilienza e ripetibilità di processo è critica: casi d’uso presentati in fiere di settore mostrano tutori, protesi e ortesi personalizzate prodotte con MJF e PA 11 Gen2, con cicli pensati per ridurre tempi di consegna e sprechi di materiale.

 


Metal Jet e superleghe: OptiPowder Ni718 e M247LC per componenti critici

Sul fronte metallico HP usa Formnext 2025 per rafforzare l’ecosistema Metal Jet S100. In collaborazione con Continuum Powders e INDO-MIM, è stata completata la qualificazione della polvere OptiPowder Ni718 (Inconel 718) per la produzione in binder jetting su Metal Jet S100.

I dati pubblicati indicano:

  • densità dei componenti sinterizzati superiore al 98%;

  • durezza stabile (in un intervallo tipico 74–79 HR15N) con controllo stretto della composizione chimica;

  • feedstock interamente di origine statunitense, pensato per filiere sensibili a temi di sicurezza e approvvigionamento.

In parallelo, HP, Continuum e il centro di ricerca spagnolo Tecnalia stanno sviluppando la superlega OptiPowder M247LC, una variante a basso contenuto di carbonio della tradizionale M247, mirata a componenti soggetti ad alte temperature e ambienti corrosivi, ad esempio in turbine, energia e applicazioni aerospaziali. L’idea è costruire una libreria di superleghe per binder jetting che copra gradualmente tutto lo spettro delle esigenze “high-temperature”.

 


Collaborazione con GKN Powder Metallurgy: rame e componenti per elettronica di potenza

Un altro asse della strategia Metal Jet riguarda il rame e le sue applicazioni. HP conferma di lavorare con GKN Powder Metallurgy per sfruttare la combinazione tra know-how sulle polveri e capacità di produzione in serie.

Le applicazioni in discussione includono:

  • componenti per cloud infrastructure e data center, dove la gestione termica e il rapporto prestazioni/ingombro sono critici;

  • soluzioni per elettromobilità (busbar complessi, scambiatori, componenti di potenza);

  • elementi per raffreddamento avanzato in elettronica di potenza.

La produzione additiva a binder jet consente geometrie interne complesse, micro-canali di raffreddamento e forme ottimizzate per flussi termici ed elettrici che sarebbero difficili o molto costose da realizzare con tecniche tradizionali. GKN, dal canto suo, porta la propria esperienza in polveri e sinterizzazione su larga scala, essenziale per stabilizzare la qualità quando si passa da serie pilota a volumi industriali.

 


HP entra nei sistemi a filamento industriali: IF 600HT e IF 1000 XL

Novità di Formnext 2025 è anche l’ingresso di HP nel mondo dei sistemi a estrusione di filamento per uso industriale, con la piattaforma HP Industrial Filament 3D Printing Solutions.

Il primo sistema annunciato è:

  • HP Industrial Filament 3D Printer 600 High Temperature (IF 600HT)

    • piattaforma pensata per polimeri tecnici e ad alta temperatura, adatta a materiali per sostituzione metallo e applicazioni sotto carichi termici elevati;

    • architettura modulare con MMS cabinet per stoccaggio e condizionamento del filamento (essiccazione, controllo dell’umidità) e estrusori intercambiabili, ottimizzati per diversi range di temperatura;

    • filosofia a piattaforma aperta per i materiali, con l’obiettivo di attirare produttori terzi di polimeri ad alte prestazioni.

Per la seconda metà del 2026 è previsto:

  • HP Industrial Filament 3D Printer IF 1000 XL

    • sistema a grande volume di costruzione, rivolto a chi deve produrre componenti di dimensioni elevate, attrezzature ausiliarie, dime, maschere e parti strutturali;

    • architettura modulare pensata per integrazione in celle produttive e per aggiornamenti nel tempo.

HP posiziona i sistemi a filamento come complementari a MJF: i filamenti ad alta temperatura permettono di usare materiali che non sono gestibili nei processi a letto di polvere, ampliando l’insieme di applicazioni possibili (aerospazio, energia, ferroviario, medicale, automotive).

Fonti: 3Druck.com – HP a Formnext 2025; VoxelMatters – HP IF 600HT e IF 1000 XL.


Riduzione dei costi: target 20% entro il 2026

HP collega tutte queste novità a un obiettivo misurabile: ridurre il costo per parte fino al 20% entro il 2026 sull’intero portafoglio di soluzioni AM. La leva principale è l’integrazione di:

  • materiali come PA 11 Gen2, con maggiore riusabilità della polvere e minore consumo complessivo;

  • ottimizzazioni di processo su Multi Jet Fusion e Metal Jet (strategie di riempimento, gestione termica, ricette di sinterizzazione);

  • strumenti software per stimare costi, confrontare scenari produttivi e scegliere il mix più conveniente tra tecnologie.

Nella documentazione sui materiali, HP collega esplicitamente PA 11 Gen2 a un 40% di riduzione del costo variabile per parte rispetto alla precedente generazione, calcolato con il proprio strumento TCO, assumendo condizioni di utilizzo realistiche degli impianti.

 


Additive Manufacturing Network e collaborazione con Würth Additive Group

Per supportare la parte “digitale” della strategia, HP presenta a Formnext 2025 l’Additive Manufacturing Network (AMN), un programma pensato come framework data-driven per collegare domanda di parti e fornitori qualificati.

Gli elementi chiave del network includono:

  • monitoraggio e benchmarking dei service bureau, con metriche su qualità, tempi, capacità e affidabilità;

  • meccanismi di incentivo basati sulle prestazioni, per orientare i flussi di lavoro verso i partner più efficienti;

  • integrazione con gli strumenti di preparazione dei job e con i sistemi di gestione ordini per creare una vera catena digitale.

In questo contesto si inserisce anche la collaborazione con Würth Additive Group, che porta competenze in logistica industriale, supply chain e gestione di magazzini fisici e digitali. L’obiettivo è creare workflow di magazzino digitale dove alcuni componenti vengono conservati come file certificati e prodotti on-demand, con tracciabilità dei dati di processo fino alla macchina.

 


3MF Secure Content e protezione dei dati di stampa

Per chi gestisce file sensibili (ad esempio componenti aerospaziali, medicali o per difesa), HP mette in evidenza l’integrazione dell’estensione 3MF Secure Content nei propri workflow. Questo consente di:

  • associare ai file di stampa diritti di utilizzo e restrizioni (chi può stampare, quante volte, con quali parametri);

  • tracciare la catena di produzione dalla ricezione del file alla build sulla macchina;

  • ridurre il rischio di copie non autorizzate o di modifiche non tracciate.

La combinazione tra 3MF Secure Content, AMN e piattaforme come Metal Jet S100 e MJF è pensata per offrire un quadro digitale coerente per chi deve gestire programmi di produzione sensibili o multifornitore.

 


Cosa cambia per service, OEM e uffici tecnici

Per chi opera come service bureau, OEM o reparto interno di manifattura, l’offerta HP a Formnext 2025 può essere letta su tre piani:

  1. Polimeri MJF più efficienti

    • PA 11 Gen2 aiuta a ridurre il costo per parte e a gestire meglio i lotti ripetitivi;

    • il mix “bio-based + riusabilità elevata” offre argomenti concreti per progetti con vincoli di sostenibilità.

  2. Metal Jet più maturo per serie reali

    • la qualificazione di Ni718 e lo sviluppo di M247LC spingono il binder jet verso componenti critici in aerospazio, energia e difesa;

    • le collaborazioni con Continuum, INDO-MIM e GKN puntano a chiudere il cerchio tra polveri, stampa e sinterizzazione.

  3. Filamenti ad alta temperatura come complemento

    • i sistemi IF 600HT e IF 1000 XL permettono di lavorare polimeri che vanno oltre il perimetro di MJF, pur restando in un ecosistema HP;

    • la piattaforma aperta sui materiali può attrarre produttori di polimeri speciali e offrire agli utenti maggior libertà di scelta.

Nel complesso, HP non punta solo a “nuove macchine”, ma a un set di strumenti tecnici, materiali e digitali che, se usati in modo coerente, mirano a rendere la produzione additiva un pezzo stabile della supply chain, e non solo un’isola sperimentale.

 

 

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Di Fantasy

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