3DCRIAR, un attore chiave per la manifattura additiva industriale in Brasile

3DCRIAR è oggi uno dei riferimenti principali per la manifattura additiva professionale in Brasile. Nata a metà degli anni 2010 come realtà focalizzata su istruzione, FabLab e prototipazione, l’azienda ha progressivamente spostato il baricentro verso applicazioni industriali ad alto valore aggiunto, accompagnando la maturazione del mercato locale. Oggi opera come fornitore di soluzioni complete, con un portafoglio che copre tecnologie FFF, SLA e SLS, più di cento materiali e servizi di consulenza tecnica, integrazione di processo e outsourcing operativo.


Dal prototipo alla produzione: come sta cambiando la domanda in Brasile

Nell’intervista, il CTO Daniel Huamani descrive un cambiamento netto nella domanda di stampa 3D: dai progetti orientati alla prototipazione si è passati a un utilizzo stabile in ambito produttivo e manutentivo. Per molti anni la stampa 3D in Brasile è stata vista come uno strumento di sviluppo prodotto e sperimentazione; oggi, in settori come oil & gas, alimentare, automotive e beni di consumo, il focus è su disponibilità degli impianti, continuità della supply chain e riduzione del rischio operativo. Il vero confronto non è più solo sul costo del singolo pezzo, ma sul costo del fermo impianto che quel pezzo può evitare.


Logistica complessa, dazi e tempi di consegna: perché l’AM è strategica

Il contesto brasiliano rende la manifattura additiva particolarmente interessante: tempi di importazione lunghi, costi logistici elevati, processi doganali complessi e forte dipendenza da fornitori internazionali non sono solo un problema di efficienza, ma un vero rischio operativo. In molti casi il costo del fermo impianto supera di gran lunga il costo del componente sostitutivo. La produzione additiva locale, abbinata a magazzini digitali e a processi di qualifica strutturati, consente di ridurre scorte, accorciare i lead time e rendere più resiliente la catena logistica. In questo quadro, il mercato brasiliano della stampa 3D viene dato in forte crescita nei prossimi anni, trainato proprio dalle applicazioni industriali.


Applicazioni: utensili, attrezzaggi e ricambi critici per l’industria

Nel portafoglio applicativo di 3DCRIAR rientrano utensili, maschere, attrezzaggi di montaggio, componenti funzionali e ricambi destinati a sopportare carichi meccanici, agenti chimici e lunghi cicli operativi. L’azienda lavora con polimeri tecnici e materiali ad alte prestazioni, sfruttando tecnologie FFF, SLA e SLS per coprire esigenze che vanno dal pezzo singolo urgente a piccole serie qualificate. In ambito oil & gas, per esempio, la stampa 3D è utilizzata per sostituire componenti obsoleti o non più disponibili, riducendo i tempi di fermo di piattaforme e raffinerie e contribuendo a contenere penali e costi indiretti.


Le vere sfide: progettazione per l’AM e maturità organizzativa

Le difficoltà maggiori non risiedono nella tecnologia in sé, ma nella maturità dei processi e nella progettazione. Molte aziende continuano a proporre per la stampa 3D componenti pensati per lavorazioni tradizionali come fresatura o stampaggio a iniezione: geometrie, spessori e tolleranze non ottimizzati per l’additivo portano a pezzi costosi, poco performanti o difficili da produrre. A questo si aggiunge l’aspettativa, spesso irrealistica, che il 3D printing industriale sia immediatamente disponibile e applicabile ovunque, senza considerare la necessità di parametri di processo controllati, tracciabilità dei materiali, piani di qualifica, post-processing e conformità alle normative di settore. Per colmare questo divario servono team interdisciplinari, procedure dedicate e una revisione dei flussi approvativi e della documentazione tecnica.


Materiali e hardware: cosa è cambiato davvero negli ultimi anni

L’evoluzione degli ultimi anni riguarda soprattutto due aree: materiali industriali e maturità dell’hardware. La diffusione di polimeri avanzati e compositi ha permesso di uscire dalla sola prototipazione, portando l’AM in applicazioni soggette a carichi strutturali, esposizione a sostanze chimiche e lunghi periodi di esercizio. In parallelo, le piattaforme hardware sono cresciute in velocità, ripetibilità e stabilità di processo: sistemi SLA ad alta produttività e soluzioni SLS da banco hanno reso più accessibile la produzione di parti funzionali, mantenendo al tempo stesso controlli di qualità adatti a contesti industriali. Questa combinazione riduce le soglie di costo, amplia la libertà progettuale e rafforza la fiducia nei workflow digitali.


3DaaS®: la stampa 3D come servizio gestito

Per molte aziende brasiliane, internalizzare interamente la manifattura additiva significherebbe investire in macchine, materiali, formazione, qualifica e integrazione IT. Non tutte hanno la massa critica, il tempo o le competenze per farlo in modo efficace. Il modello 3DaaS® sviluppato da 3DCRIAR propone una strada alternativa: celle di produzione additiva complete – stampanti, software, infrastruttura, materiali – installate direttamente negli stabilimenti dei clienti, ma operate e gestite dal team 3DCRIAR. L’azienda fornisce specialisti on-site, cura la definizione e il mantenimento dei parametri, supporta la validazione tecnica ed economica dei casi d’uso e si occupa del monitoraggio continuo delle prestazioni. Il cliente mantiene il controllo strategico, l’accesso ai dati e il vantaggio di avere la produzione fisicamente vicina ai propri impianti, senza dover costruire da zero un reparto AM interno.


Il caso Petrobras e il laboratorio LABi3D

Il rapporto tra 3DCRIAR e Petrobras è uno dei casi più concreti di adozione industriale su larga scala. Dopo un primo contratto 3DaaS firmato nel 2023, centrato su stampanti polimeriche e su un processo consultivo di validazione tecnica e finanziaria dei casi applicativi, la collaborazione è proseguita con l’apertura di LABi3D presso il centro di ricerca CENPES a Rio de Janeiro.

LABi3D è descritto come uno dei laboratori di manifattura additiva polimerica più avanzati dell’America Latina, con l’obiettivo di supportare manutenzione e operazioni nel settore oil & gas riducendo dipendenza logistica e scorte fisiche. 3DCRIAR è stata scelta tra numerose proposte grazie alla combinazione fra competenze tecniche, modello 3DaaS® e capacità di integrare la stampa 3D nella strategia di trasformazione digitale di Petrobras. Il laboratorio lavora con un parco macchine che include tecnologie di diversi partner e sistemi di scansione 3D, collegati a workflow digitali per la qualifica dei componenti.


Oltre l’oil & gas: partnership e posizionamento di mercato

3DCRIAR non opera solo nell’energia. L’azienda ha costruito negli anni un portafoglio di collaborazioni con produttori di hardware e materiali, posizionandosi come partner di riferimento per grandi gruppi industriali, università e organizzazioni educative. Un esempio è la partnership con un produttore di sistemi di stampa 3D metallica, che mira a rendere più accessibile la fusione a letto di polvere per le PMI brasiliane, con 3DCRIAR incaricata di vendita, formazione, supporto tecnico e manutenzione delle macchine. Questo tipo di accordi consente di combinare tecnologie di fascia industriale con un supporto locale esperto, riducendo le barriere all’ingresso.


Prospettive per i prossimi cinque-dieci anni

Guardando al medio termine, la crescita dell’additive non sarà guidata solo dall’innovazione tecnologica, ma dalla capacità di integrare la stampa 3D nei processi e nelle strutture organizzative. Molte aziende riconoscono ormai il valore di magazzini digitali, produzione distribuita e cicli di manutenzione più rapidi, ma non sono ancora pronte a internalizzare tutti i tasselli necessari: competenze, validazione, integrazione IT, gestione dei dati. In questo contesto, modelli service-based come 3DaaS® sono destinati a giocare un ruolo importante: abbassano la soglia di ingresso, creano casi di successo misurabili e permettono di costruire, passo dopo passo, una base di competenze interna a partire da progetti pilota mirati.

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Di Fantasy

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