Impiego della stampa 3D per armamenti difensivi
In risposta all’offensiva russa, le forze ucraine hanno integrato tecnologie di manifattura additiva nella produzione di mine anticarro, creando dispositivi con componenti stampate in 3D. Questo approccio consente di adattare vecchi modelli, come la mina sovietica TM-62, alle esigenze operative del conflitto, migliorandone funzionalità e resistenza.
Evoluzione della variante TM-2025
La versione denominata TM-2025 presenta un involucro con superfici levigate e un detonatore collocato lateralmente, elementi che complicano le procedure di disinnesco. Riprese circolanti su canali Telegram mostrano la forma robusta e i dettagli costruttivi, con linee di segmentazione che indicano una struttura rinforzata contro sollecitazioni esterne. L’alloggiamento in plastica tecnica stampata in 3D rende la mina più leggera e ne semplifica la realizzazione nei laboratori mobili.
Produzione modulare e nuove modalità d’uso
L’utilizzo della stampa 3D offre rapidità di prototipazione e produzione nel teatro operativo. Gli esemplari possono essere ottenuti in poche ore, impiegando polimeri specifici e nuclei esplosivi standard. La flessibilità del processo favorisce l’integrazione di soluzioni tattiche: le mine possono essere lanciate da droni o impiegate in ordigni improvvisati, ampliando le opzioni di difesa del terreno e ostacolando i movimenti nemici.
Mini-mine per impiego aereo
Parallelamente alle mine anticarro, l’Ucraina ha sviluppato ordigni antiuomo di dimensioni ridotte, interamente realizzati in 3D. Con peso complessivo di circa 55 grammi, queste mini-mine contengono 30 grammi di esplosivo e riproducono all’aspetto delle piccole sfere nere. La loro leggerezza le rende adatte al lancio da droni, permettendo di distribuirle in avanti alle truppe russe senza esporre gli operatori a rischi diretti.
Conseguenze per civili e ambiente rurale
Le mine di nuova generazione si sommano ai residuati bellici tradizionali, aggravando una situazione umanitaria già critica. Organismi internazionali hanno attribuito a mine e resti esplosivi oltre 1.370 tra vittime e feriti civili dall’inizio del conflitto, e stimano che circa il 7,5 % delle terre agricole ucraine non risulti attualmente coltivabile. Il presidio di aree in precedenza fertili riduce drasticamente le risorse alimentari a disposizione della popolazione.
Valore tattico e ostacoli alla controffensiva
Secondo il tenente colonnello William Murray del Genio Militare statunitense, le mine hanno contribuito a rallentare le colonne corazzate, costringendo le unità avversarie a deviare verso “zone di uccisione” predisposte per il fuoco d’artiglieria. Con densità di disposizione fino a cinque mine per metro quadrato, l’Ucraina risulta tra i Paesi più minati al mondo, ostacolando l’avanzata ma moltiplicando il rischio per chiunque transiti nelle aree contaminate.
