La manifattura additiva entra a pieno titolo nella difesa
La manifattura additiva (AM) sta passando da tecnologia di supporto a infrastruttura logistica e produttiva per le forze armate: consente parti “on-demand”, riduzione delle scorte, gestione dell’obsolescenza e maggiore prontezza operativa. Il quadro emerge sia dal settore industriale (ad es. Stratasys per applicazioni governative) sia da analisi di settore e casi d’uso operativi riportati nell’articolo di 3Druck e in documenti ufficiali.
Strategie nazionali: il caso Regno Unito
Nel 2025 il Ministero della Difesa britannico (MOD) ha pubblicato la sua Defence Advanced Manufacturing Strategy, che include la manifattura additiva come leva per resilienza di filiera, riduzione dei lead time e gestione dell’obsolescenza, con focus su qualificazione, standard e filiera digitale sicura.
Germania: dalla formazione all’impiego in mare aperto
La Bundeswehr ha strutturato corsi dedicati e una piattaforma per stampare pezzi di ricambio “sul posto”; la Marina tedesca ha testato stampanti FDM (Stratasys e Prusa) direttamente a bordo della fregata Sachsen per validare produzione e qualità in condizioni navali reali.
USA: la US Navy integra l’AM a bordo
La Marina statunitense ha installato sistemi polimerici e anche soluzioni metalliche (es. USS Bataan, classe LHD) per realizzare componenti a bordo; casi come USS Somerset mostrano come l’AM risolva criticità ingegneristiche in missione. Pianificazioni recenti indicano l’estensione dell’AM su navi e sommergibili nel ciclo di bilancio FY25
Prontezza e interoperabilità: qualificare processi e fornitori
Per scalare davvero l’AM in ambito difesa servono qualifica e interoperabilità: il programma JAQS-SQ di America Makes (1,7 M$ OSD ManTech) mira a qualificare fornitori LPBF con un unico set di requisiti DoD, mentre l’iniziativa AAMI lavora all’equivalenza tra filiere USA-UK. Strumenti come JAMMEX supportano la condivisione sicura dei modelli 3D nel DoD.
Materiali e maturità tecnologica
L’adozione passa anche da materiali certificabili per settori regolati: Stratasys ha annunciato materiali AIS™ Antero® 800NA e 840CN03 validati su F900 per applicazioni aerospazio/difesa; parallelamente la US Navy finanzia ricerca e standardizzazione (ONR) su materiali e processi AM per impieghi navali.
Grandi prime contractor: esempi di integrazione
BAE Systems impiega l’AM su veicoli e dimostratori (es. programma Tempest) e in ambito MRO, riducendo tempi e costi; Airbus Defence & Space ha sviluppato con AddUp la prima stampante metallica per lo spazio, ora testata sulla ISS: un passo che rafforza competenze dual-use utili anche alla difesa.
Sicurezza dei dati e filiera digitale
Strategie e bandi mettono al centro sicurezza dei file, tracciabilità e standard comuni per la produzione distribuita. Il MOD britannico lo esplicita nella sua strategia; in Germania il Cyber Innovation Hub della Bundeswehr ha avviato una piattaforma per abilitare la stampa di ricambi laddove servono, migliorando prontezza e gestione scorte.
Perché importa ora
Tra obsolescenza di sistemi, volatilità delle catene di fornitura e necessità di ridurre tempi di fermo, l’AM offre vantaggi misurabili: parti critiche prodotte a bordo, standard comuni per qualifica, e collaborazione tra governi-industria. È il passaggio dall’“uso sperimentale” a un’infrastruttura produttiva integrata nelle capacità di deterrenza e sostegno.
