LEGO porta sul palco di AMUG 2026 la sua strategia di stampa 3D
L’Additive Manufacturing Users Group (AMUG) ha annunciato The LEGO Group come primo keynote speaker della conferenza AMUG 2026, in programma dal 15 al 19 marzo 2026 al Grand Sierra Resort di Reno, Nevada. A salire sul palco principale giovedì 19 marzo sarà Ronen Hadar, Senior Director e Head of Additive Design & Manufacturing del gruppo danese, con una presentazione dal titolo “Additive Manufacturing at Scale in Consumer Goods: The Case of The LEGO Group”. L’intervento racconterà come la stampa 3D è stata integrata nei processi di sviluppo prodotto e produzione LEGO, fino ad arrivare al primo elemento stampato in 3D inserito in un set retail di massa.
AMUG 2026: una conferenza “for users, by users”
La conferenza AMUG è pensata per utenti professionali di tecnologie additive: ingegneri, responsabili di produzione, progettisti, formatori e decision maker che utilizzano quotidianamente la stampa 3D in ambito industriale. Il programma prevede circa 150 sessioni tecniche, laboratori pratici (“Training Labs”), keynote, l’Innovators Showcase e una AMUGexpo di tre sere più una mattina, con uno spazio dedicato allo Start-up Launchpad per nuove realtà del settore. Tra i momenti di rilievo dell’edizione 2026 è previsto anche un’intervista sul palco con Max Lobovsky, fondatore e CEO di Formlabs, legata all’Innovators Award dell’associazione.
Registrazione, costi e sede: cosa deve sapere chi vuole partecipare
Secondo le informazioni diffuse da AMUG, l’accesso alla conferenza è riservato agli utenti che possiedono e gestiscono direttamente sistemi di produzione additiva in ambito professionale. Le registrazioni si aprono il 2 settembre 2025 e prevedono tre livelli di prezzo: early-bird a 1.295 USD (fino al 12 dicembre 2025), tariffa avanzata a 1.495 USD e standard a 1.695 USD. La quota comprende tutte le sessioni tecniche, l’accesso alla AMUGexpo, workshop, keynote, competizioni tecniche, ricevimenti, pranzi, cene e l’evento speciale del mercoledì sera con bevande incluse. La sede è il Grand Sierra Resort di Reno, con camere per i partecipanti intorno ai 159 USD a notte, a pochi minuti dall’aeroporto Reno–Tahoe e a breve distanza da centro città, piste da sci e Lake Tahoe.
Vent’anni di additive manufacturing nei processi LEGO
LEGO utilizza la stampa 3D nei propri processi da oltre vent’anni, soprattutto per la prototipazione rapida all’interno del design e dello sviluppo prodotto. La produzione additiva è stata adottata per accelerare il ciclo di sviluppo, testare nuove geometrie e creare esperienze di gioco innovative, pur continuando a considerare lo stampaggio a iniezione come tecnologia centrale per i volumi elevati, grazie a precisione, qualità e sicurezza consolidate. L’obiettivo non è sostituire lo stampaggio tradizionale, ma affiancare all’iniezione un motore additivo flessibile, capace di gestire geometrie e varianti difficili da ottenere con gli stampi.
Il ruolo del team Additive Design & Manufacturing guidato da Ronen Hadar
Alla guida delle attività di stampa 3D in LEGO c’è il team Additive Design & Manufacturing (AD&M), con sede a Billund, coordinato da Ronen Hadar. Da oltre quindici anni questo team lavora sull’intera catena del valore: dalla prototipazione di nuovi elementi alla sperimentazione di tecnologie e materiali, fino alla definizione di workflow industriali in grado di garantire ripetibilità, qualità estetica e sicurezza dei pezzi. Hadar sottolinea spesso come la sfida non sia solo tecnica, ma anche organizzativa: integrare una tecnologia flessibile come la stampa 3D in una fabbrica costruita attorno ad altissimi volumi di stampaggio a iniezione, mantenendo allo stesso tempo coerenza di branding, esperienza di gioco e standard di qualità elevati.
Dal laboratorio alla produzione: il primo elemento stampato in 3D in un set retail
Un punto chiave della storia che Hadar porterà sul palco di AMUG 2026 è il passaggio dalla prototipazione interna alla produzione in serie di un elemento stampato in 3D per il mercato retail. Nel 2025 LEGO ha introdotto il suo primo elemento seriale prodotto tramite stampa 3D all’interno del set LEGO Icons Holiday Express Train (10361): un piccolo treno blu dettagliato, con ruote funzionanti e geometrie che sarebbero state molto difficili da realizzare con stampaggio a iniezione tradizionale. Per arrivare a questo risultato, il team AD&M ha lavorato per diversi anni alla messa a punto di un sistema di stampa 3D industriale in grado di garantire qualità superficiale, resistenza meccanica, colorazione e ripetibilità compatibili con gli standard LEGO per i prodotti destinati ai consumatori.
Esperimenti precedenti: mattoncini stampati in 3D per testare l’interesse dei fan
Prima di arrivare al componente del set Holiday Express, LEGO aveva già testato la stampa 3D in prodotti destinati al pubblico con iniziative mirate: dal braccio di disegno incluso in un set commemorativo, alla anatra rossa stampata in 3D, fino al pogo stick additivo distribuito come omaggio ai sostenitori di un libro dedicato alla storia del marchio. In questi casi l’azienda ha utilizzato elementi in serie limitata per raccogliere feedback diretti dagli appassionati, misurare usabilità e gradimento dei pezzi additivi e valutare in quali aree di prodotto la stampa 3D possa creare un reale valore aggiunto rispetto ai mattoncini tradizionali.
Perché la storia LEGO interessa alla community AMUG
Per la community AMUG, abituata ad applicazioni industriali nei settori aerospaziale, medicale o automotive, il caso LEGO rappresenta un esempio concreto di adozione della stampa 3D nel largo consumo, con requisiti particolarmente stringenti in termini di sicurezza, qualità estetica, coerenza di prodotto e costi. La keynote di Ronen Hadar tocca temi che interessano molti utilizzatori avanzati: come costruire un business case sostenibile per l’additive, come integrare la nuova tecnologia nei flussi produttivi esistenti, come gestire il cambiamento organizzativo e come bilanciare l’innovazione con il core business basato su tecnologie tradizionali. Il fatto che molti partecipanti AMUG usino i mattoncini LEGO come strumento didattico per spiegare concetti di ingegneria rende ancora più interessante vedere come l’azienda utilizza la stampa 3D nei propri stabilimenti.
Uno sguardo oltre il keynote: cosa può venire dopo AMUG 2026
L’intervento di LEGO ad AMUG 2026 arriva in una fase in cui l’azienda sta consolidando un ecosistema di partner nell’additive manufacturing, dagli investimenti in fornitori di tecnologia fino alla collaborazione con produttori di sistemi e materiali avanzati. La combinazione di produzione additiva e stampaggio a iniezione potrebbe aprire la strada a nuove categorie di elementi, in cui meccanismi interni complessi, personalizzazione o piccole serie speciali convivono con il rigoroso sistema di qualità tipico del marchio. Per la filiera della stampa 3D, conoscere in dettaglio come un produttore di giocattoli di questo livello stia scalando l’additive dai prototipi alle linee di produzione offre indicazioni utili su processi, standard e strategie da adottare in altri settori del largo consumo.
