E poi non dite che l’Expo a Milano non serve a niente …….
L’esposizione, anteprima europea in assoluto, è incentrata sullo Spinosaurus aegyptiacus, il più grande dinosauro predatore mai esistito, e sulle ricerche che hanno permesso di ricostruirne l’aspetto imponente, 15 metri di lunghezza per 6 tonnellate di peso, caratterizzato da una spettacolare vela sul dorso. E’ anche l’occasione per riaprire al pubblico Palazzo Dugnani che nell’Ottocento fu la prima sede del Museo di Storia Naturale di Milano e che ora diventa una sua sede distaccata, dedicata alle mostre temporanee.
“Spinosaurus. Il gigante perduto del Cretaceo” è frutto della collaborazione tra Museo di Storia Naturale di Milano, National Geographic Society, University of Chicago, e Geo-Model. Fondamentale il contributo degli scienziati e dei tecnici italiani nello studio di Spinosaurus.
L’allestimento milanese focalizza l’importanza del contributo italiano nella lunga vicenda degli studi su Spinosaurus: iniziata nel 1912 con i primi ritrovamenti di Ernst Stromer e bruscamente interrotta con la distruzione dei reperti durante la seconda guerra mondiale, l’affascinate avventura è ricominciata nel 2005, con lo studio di un enorme muso di questa specie, conservato al Museo di Storia Naturale di Milano, ed è continuata nel 2008, grazie ad un nuovo esemplare scoperto nel deserto del Sahara, pubblicato sulla prestigiosa rivista Science da un team internazionale di studiosi. Al termine della mostra itinerante tutte le ossa del nuovo scheletro di Spinosaurus saranno rimpatriate nel paese di origine.
Le “star” assolute della mostra sono il modello in grandezza naturale del dinosauro, riprodotto secondo l’aspetto “in vivo”, la riproduzione completa dello scheletro lunga 15 metri, ottenuta attraverso la scansione dei fossili e la stampa 3D, ed esemplari mai visti delle collezioni del Museo di Storia Naturale di Milano.
Un’apposita sezione mostra l’ambiente in cui viveva il grande predatore, e altri dinosauri suoi contemporanei, come Carcharodontosaurus. Spettacolari anche le riproduzioni dei grandi pesci di cui si nutriva Spinosaurus, come il celacanto Mawsonia.
A guidare il visitatore tra i siti remoti, gli esemplari fossili e le avveniristiche tecniche di studio i filmati originali degli scavi e delle ricerche nel deserto di Kem-Kem (Marocco), la storia delle scoperte precedenti, modelli anatomici virtuali, animazioni e un’accurata pannellistica in italiano e inglese, oltre a un servizio di iniziative didattiche mirate, rivolto alle classi di ogni ordine e grado e un’offerta di visite guidate con operatori specializzati.
da MilanoPost.it