Nexa3D ha annunciato una significativa riduzione delle proprie attività, attribuendo la decisione a “dinamiche di mercato in cambiamento e pressioni economiche su scala globale”. Questo ridimensionamento segue un periodo di tensioni che aveva già sollevato interrogativi sul futuro dell’azienda.
Un periodo turbolento per Nexa3D
A novembre, l’azienda aveva negato pubblicamente di essere in bancarotta, cercando di dissipare le voci scatenate dalla sua assenza improvvisa dalla fiera Formnext. Tuttavia, ciò non ha impedito il susseguirsi di eventi che indicavano difficoltà significative. Già in quel periodo, Nexa3D aveva ammesso di aver effettuato licenziamenti, mentre figure di alto livello, come i vicepresidenti, lasciavano l’azienda.
Il 20 dicembre, attraverso una comunicazione ufficiale rivolta a clienti e partner, l’azienda ha confermato di affrontare “sfide finanziarie rilevanti” che rendevano insostenibile continuare a operare secondo il modello attuale. Questo ridimensionamento, definito “difficile ma necessario”, rappresenta una scelta inevitabile per affrontare la situazione.
Impegno verso dipendenti e clienti
Nexa3D ha sottolineato la propria determinazione a gestire il processo in modo responsabile. L’azienda ha dichiarato di voler prioritizzare il benessere dei dipendenti, adempiere agli obblighi verso i clienti e cercare opportunità per trasferire la propria tecnologia e proprietà intellettuale ad altre organizzazioni. L’obiettivo è assicurare la continuità dei progressi tecnologici sviluppati in questi anni.
Per ora, i clienti interessati a ordinare prodotti vengono indirizzati ai rivenditori ufficiali. Tuttavia, Nexa3D non è in grado di garantire la fornitura di materiali di consumo e servizi essenziali per il funzionamento delle stampanti esistenti. Questo aspetto rimane uno dei punti critici durante la transizione.
Le parole del CEO
Avi Reichental, fondatore e CEO dell’azienda, ha descritto il percorso di Nexa3D come “un viaggio improntato sull’innovazione e sulla ricerca dell’eccellenza nella stampa 3D”. Pur riconoscendo la difficoltà della decisione, ha espresso orgoglio per i risultati raggiunti dal team e gratitudine verso clienti, partner e la comunità della produzione additiva.
“I nostri contributi alla stampa 3D ultraveloce hanno aperto la strada a nuove frontiere di innovazione in questo settore. Rimango fiducioso nel potenziale della produzione additiva e determinato a contribuire al suo sviluppo in modo significativo”, ha affermato Reichental.
Una storia di innovazione e acquisizioni
Fondata nel 2016 come spin-off di XponentialWorks, società di investimento e consulenza guidata dallo stesso Reichental, Nexa3D ha iniziato proponendo soluzioni di stampa 3D basate su resina. Il focus iniziale era su velocità, scalabilità ed efficienza economica. Successivamente, l’azienda ha ampliato la propria offerta includendo tecnologie basate su polvere ed estrusione, grazie anche a diverse acquisizioni strategiche.
Tra queste, spicca l’acquisizione di AddiFab, specializzata in stampaggio a iniezione a forma libera. Queste mosse avevano l’obiettivo di posizionare Nexa3D come leader nella produzione additiva. Sebbene l’azienda non sia riuscita a consolidarsi come una forza dominante del settore, ha comunque supportato i propri clienti in vari ambiti, tra cui sanità, automotive, beni di consumo e imballaggi.
Il futuro di Nexa3D
Nonostante le difficoltà attuali, l’eredità tecnologica di Nexa3D potrebbe trovare nuova linfa in altre mani, proseguendo la spinta verso l’innovazione che ha caratterizzato l’azienda sin dalla sua nascita.