Paloceras apre una MicroFactory a Helsinki: montature stampate in 3D e rifinite a mano in circa due settimane

Un’unica sede per design, stampa 3D e finitura manuale
Paloceras ha annunciato l’apertura di una MicroFactory a Helsinki, presentandola come un luogo dove confluiscono in un unico flusso operativo progettazione, manifattura additiva e post-lavorazioni manuali. L’obiettivo dichiarato è accorciare la catena che va dal concept alla serie: Paloceras indica un passaggio da cicli tradizionali nell’ordine di circa dodici mesi a un ciclo di circa due settimane per arrivare a montature finite, puntando su iterazioni rapide e controllo qualità centralizzato.

Dal CAD alla stampa: dati digitali continui e macchine “di nuova generazione”
Nel modello descritto, la montatura nasce come modello CAD, viene preparata per la produzione e poi stampata con impianti che l’azienda definisce “next-generation”. Paloceras non propone la stampa 3D come sostituzione totale della lavorazione artigianale, ma come fase che garantisce ripetibilità geometrica e base controllabile su cui intervenire con le lavorazioni successive. Questo approccio è in linea con molte applicazioni nel settore eyewear, dove la stampa 3D è usata per ottenere forme complesse, personalizzazioni e piccole serie, con un peso importante del post-processing per l’aspetto finale e la vestibilità.

La finitura a mano come fase determinante per estetica e superficie
Dopo la stampa, Paloceras descrive un percorso di finitura che comprende scultura/ritocco, levigatura e completamento manuale: la parte additiva fornisce il “grezzo” preciso, mentre la fase artigianale serve a ottenere la qualità superficiale e l’aspetto tattile richiesti da una montatura premium. Nelle produzioni di occhialeria in additive manufacturing, la finitura (ad esempio rimozione supporti, sabbiatura o burattatura, tintura/verniciatura e controlli dimensionali) incide in modo significativo sui tempi e sul risultato percepito, motivo per cui molte aziende cercano processi ripetibili e standardizzati.

Controllo “in-house”, produzione locale e gestione di materiali ed energia
Un punto enfatizzato è la localizzazione della filiera: concentrando modellazione, stampa e finitura a Helsinki, Paloceras afferma di poter gestire direttamente materiali, controlli qualità e consumo energetico, scegliendo volumi più piccoli ma pianificabili. In una logica “microfactory”, il valore non è la massima capacità produttiva, ma la capacità di mantenere costante il processo su lotti limitati, riducendo passaggi esterni e tempi di trasferimento.

Le dichiarazioni di Paloceras: iterazioni continue e qualità di stampa “maturata”
Nel racconto della MicroFactory, Paloceras collega il nuovo assetto produttivo a un obiettivo di miglioramento continuo: Erwin Laiho (Industrial Designer e responsabile MicroFactory) descrive un contesto in cui sperimentazione e consistenza possono procedere in parallelo perché l’intero ciclo è sotto controllo interno. Mika Matikainen (co-fondatore e Creative Director) afferma che l’azienda ha lavorato a lungo sulla stampa 3D, ma che il livello qualitativo richiesto è diventato praticabile solo con l’evoluzione della tecnologia e del processo.

Hydroceras come primo riferimento prodotto e la pianificazione 2026
Paloceras indica Hydroceras come primo prodotto 3D-printed già introdotto e utile a dimostrare l’accettazione commerciale. Nei contenuti ufficiali del brand, Hydroceras è descritto come un progetto sviluppato con scultura digitale, design algoritmico e manifattura additiva, con un’estetica che richiama l’acqua “fermata” in una forma indossabile. L’azienda colloca il ritorno di Hydroceras in dicembre 2025 in versione “Made in Helsinki”, e associa alla MicroFactory un piano 2026 che include nuove forme, lavorazioni su misura e collaborazioni guidate da artisti.

Cosa significa “due settimane” per l’occhialeria: piccole serie, coerenza e time-to-market
Un tempo ciclo nell’ordine di due settimane, se replicabile, può incidere su tre aree tipiche dell’eyewear: (1) campionature e varianti (taglie, curvature, aste, fitting), (2) lanci a tiratura limitata con finestre di vendita più strette, (3) riduzione del rischio di stock perché si producono quantità più vicine alla domanda reale. È lo stesso tipo di vantaggio che molte analisi di settore attribuiscono alla manifattura additiva negli occhiali: flessibilità, personalizzazione e filiere più snelle, con l’avvertenza che il bilanciamento tra velocità, finitura e costo resta determinante.

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Di Fantasy

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