Recreus presenta il sistema Filaflex 2.20: la stampa 3D flessibile alla velocità del PLA

L’azienda spagnola Recreus, nota per aver portato i filamenti flessibili Filaflex sulle stampanti FDM desktop, ha annunciato il nuovo Filaflex 2.20 System, una piattaforma che combina un filamento TPU da 2,20 mm di diametro con un hotend dedicato progettato per gestire portate elevate senza piegamenti del filamento e senza intasamenti. L’obiettivo è portare la stampa di materiali flessibili come TPU e TPE a velocità comparabili a quelle del PLA, mantenendo al tempo stesso la compatibilità con i classici filamenti rigidi da 1,75 mm.


Il problema di partenza: perché i flessibili sono lenti e complicati da stampare

Per anni, il principale limite dei materiali flessibili è stato la combinazione di velocità ridotta e affidabilità non sempre costante. Filamenti morbidi come la gamma Filaflex tendono a flettersi e comprimersi all’interno del percorso filamento, soprattutto quando si aumenta la portata e si lavora con estrusori a trascinamento lungo. Questo porta a fenomeni di instabilità a colonna che causano sottro-estrusione e arresti di flusso. Diametri maggiori come 2,85 mm offrono più resistenza alla compressione, ma rendono meno efficiente la fusione, perché la sezione è più massiccia e si scalda con maggiore difficoltà nel blocco caldo.


La scelta del diametro 2,20 mm: un equilibrio tra geometria e termica

Per superare questo compromesso, il team ingegneristico di Recreus ha sviluppato un nuovo standard di diametro: 2,20 mm. Rispetto al classico 1,75 mm, il filamento da 2,20 mm offre una sezione maggiore e una resistenza più elevata alla compressione, ma senza arrivare alla massa di un 2,85 mm. In questo modo, la colonna di materiale resta abbastanza rigida da resistere alle forze dell’estrusore, ma è ancora sufficientemente sottile da raggiungere un buon equilibrio termico nel blocco caldo. Il risultato è un filamento che mantiene una fusione efficiente e riduce il rischio di piegamenti e schiacciamenti nel percorso.


Un solo hotend per due standard: 1,75 mm rigidi e 2,20 mm flessibili

Il Filaflex 2.20 System non riguarda solo il filamento, ma introduce anche un hotend con un canale interno progettato per accogliere sia i materiali rigidi da 1,75 mm sia i flessibili da 2,20 mm. L’idea è avere un percorso unico con dimensioni intermedie, che permetta di utilizzare i filamenti tradizionali in modo del tutto normale e, quando serve, passare ai nuovi TPU senza modifiche hardware aggiuntive. Per l’utente finale questo significa poter alternare, sulla stessa macchina, PLA, PETG, ABS o PC e i nuovi Filaflex 2,20 mm, con un cambio di materiale che si riduce alla semplice sostituzione della bobina e all’aggiornamento dei parametri di stampa.


Prestazioni dichiarate: fino a 3,7× di flusso in più e tempi molto ridotti

Secondo Recreus, il nuovo sistema permette un incremento notevole del flusso volumetrico dei vari gradi di Filaflex, lavorando con ugelli standard da 0,4 mm. Per i gradi più morbidi, come il 60A, la portata raggiunge valori fino a diversi volte superiori rispetto all’equivalente da 1,75 mm, con un comportamento analogo, seppure meno accentuato, per i gradi 70A, 82A e 95A.

Tradotto in pratica, una parte flessibile che richiedeva molte ore di stampa con un TPU convenzionale può essere prodotta in tempi sensibilmente inferiori, mantenendo un flusso continuo e stabile. Per chi utilizza materiali elastici in modo intensivo, questo passaggio rappresenta una differenza concreta sul numero di pezzi realizzabili nell’arco di una giornata o di un turno di produzione.


Velocità relative per ogni durezza: 60A, 70A, 82A, 95A e Foamy

Il sistema è pensato per coprire l’intera gamma Filaflex TPU di Recreus, che comprende i gradi 60A, 70A, 82A e 95A, oltre alle versioni espanse Foamy. La combinazione tra diametro 2,20 mm e canale ottimizzato dell’hotend permette di incrementare la velocità di stampa con tutti questi materiali, mantenendo le differenze di comportamento legate alla durezza: i gradi più morbidi beneficiano di un aumento di portata particolarmente marcato, mentre i gradi più rigidi guadagnano soprattutto in stabilità di estrusione e costanza del flusso.


Affidabilità e stampa continua

Per dare sostanza al lancio, Recreus indica di aver sottoposto il sistema a prove di durata prolungate, in cui sono stati stampati per molte ore di seguito non solo filamenti flessibili, ma anche PLA e PETG. In queste condizioni, l’azienda riporta di non aver riscontrato intasamenti del nozzle, né interruzioni dovute a problemi di avanzamento. L’intento è posizionare il Filaflex 2.20 System non solo come soluzione per qualche prova di laboratorio, ma come opzione utilizzabile in contesti di produzione leggera, nei quali la ripetibilità e la continuità del processo sono fondamentali.


Stampanti 3D compatibili: Bambu Lab, Prusa e altri sistemi FDM

Per favorire l’adozione, Recreus ha validato il sistema su diverse stampanti FDM di fascia prosumer e professionale. Tra le macchine citate figurano modelli di Bambu Lab (come P1P, P1S e X1 Carbon) e di Prusa Research (tra cui MK4, Core One e Prusa XL), con dimostrazioni dal vivo durante fiere di settore. Il messaggio principale è che, laddove l’hotend rientri nelle dimensioni standard per il percorso filamento da 1,75 mm, il sistema può essere implementato senza stravolgere l’hardware esistente, mantenendo la struttura della macchina e colpendo soprattutto la parte termica ed estrusiva.


Standard 2,20 mm e licenza per OEM

Dal punto di vista industriale, Recreus presenta il Filaflex 2.20 System come una piattaforma protetta da brevetto ma pensata per essere adottata dai produttori di stampanti 3D attraverso accordi di licenza mirati. L’obiettivo è rendere il canale ottimizzato per il 2,20 mm un elemento nativo degli hotend di nuova generazione, così da offrire agli utenti finali la possibilità di stampare flessibili ad alta velocità senza dover intervenire sulla meccanica della macchina. Per gli OEM significa poter proporre, in modo relativamente semplice, macchine orientate a mercati ad alto valore, come calzature tecniche, dispositivi medici, sport e robotica morbida.


Filaflex come base: storia della gamma e posizionamento di Recreus

Il nuovo sistema si innesta su una famiglia di materiali già consolidata. Nel corso degli anni, Recreus ha ampliato la linea Filaflex introducendo gradi con diverse durezze Shore, varianti espanse per applicazioni di ammortizzazione, formulazioni conduttive per sensori indossabili, versioni pensate per ridurre le emissioni atmosferiche superficiali e filamenti realizzati con contenuti riciclati. Parallelamente, l’azienda ha rafforzato il proprio reparto di ricerca e sviluppo anche grazie a collaborazioni con grandi gruppi industriali, posizionandosi come riferimento specifico nel segmento dei materiali flessibili per stampa FDM.


Applicazioni possibili: dal footwear alla robotica morbida

Portando la stampa TPU a velocità più vicine a quelle dei materiali rigidi, il Filaflex 2.20 System rende più interessante l’impiego di materiali elastici in diversi ambiti applicativi. Nel settore delle calzature è possibile produrre intersuole, solette e componenti ammortizzanti personalizzati con tempi di produzione più compatibili con piccole serie. In campo medico e ortopedico si aprono scenari per ortesi, tutori e interfacce morbide che devono adattarsi al corpo del paziente.

In ambito sportivo e dei dispositivi indossabili il sistema agevola la creazione di imbottiture, protezioni e parti adattive, mentre nella robotica morbida consente la realizzazione di giunti deformabili e attuatori elastici con geometrie complesse. Anche in applicazioni industriali generali, come antivibrazione e smorzamento, la possibilità di combinare forme personalizzate, alte prestazioni meccaniche e tempi di stampa ridotti può rappresentare un vantaggio competitivo.

 

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Di Fantasy

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