Confronto tra i 9.215 USD/m² del punto vendita stampato in 3D e i 2.960–4.840 USD/m² medi delle costruzioni retail tradizionali negli Stati Uniti.

Nel suo post su LinkedIn intitolato “Fun with 3D Printers — I get it”, Bob Morris analizza il caso della nuova caffetteria Starbucks di Brownsville (Texas) realizzata tramite stampa 3D, sottolineando come l’aspetto economico ponga più di un interrogativo rispetto alla mera attrattiva tecnologica . Morris spiega di aver approfondito i dati di spesa, scoprendo un investimento effettivo di 1 198 000 USD per 1 400 ft² (≈130 m²), pari a 856 USD/ft², valore che supera di gran lunga la media di 350–450 USD/ft² rilevata per edifici commerciali tradizionali negli Stati Uniti  . Il suo obiettivo è mettere a fuoco il rapporto tra innovazione e sostenibilità finanziaria, invitando a riflettere sulla convenienza reale di una tecnologia ancora non matura sul piano dei costi. In questo articolo faremo una panoramica dettagliata dei numeri, includendo un confronto con i 800–1 400 € /m² tipici delle nuove costruzioni chiavi in mano in Italia, per valutare come la stampa 3D si colloca nel contesto edilizio globale.

il secondo cantiere Starbucks al mondo costruito con stampa 3D, a Brownsville (Texas), ha richiesto un investimento di 1 198 000 USD per una superficie di 1 400 ft², pari a 856 USD/ft² (circa 9 215 USD/m²)  . I costi medi di un edificio retail tradizionale negli Stati Uniti oscillano tra 275 e 450 USD/ft² (2 960–4 840 USD/m²)   In Italia, una nuova costruzione chiavi in mano varia da 800 a 1 400 € al metro quadro .

Dettagli del progetto Starbucks a Brownsville

La costruzione stampata in 3D ospiterà un locale Starbucks di 1 400 ft² (circa 130 m²) realizzato in calcestruzzo appositamente formulato per la stampa  . Il Texas Department of Licensing & Regulation certifica un costo complessivo di 1 198 000 USD, correggendo un precedente errore di 1 980 000 USD diffuso inizialmente   La spesa per piede quadro è dunque di 856 USD/ft², ovvero 9 215 USD/m².

Confronto con l’edilizia tradizionale negli USA

Un tipico edificio retail “bricks and sticks” negli Stati Uniti viene realizzato con costi unitari compresi fra 275 e 450 USD per piede quadro  . Convertendo, si ottengono valori compresi tra 2 960 e 4 840 USD per metro quadro. Anche tenendo conto del valore di pionieri e sperimentazione, il gap di spesa — fino a tre volte superiore — rende complesso giustificare il modello 3D-printing per grandi insegne retail.

Costi di costruzione in Italia: dati a confronto

Secondo Idealista, in Italia il costo medio di una costruzione chiavi in mano varia tra 800 e 1 400 € per metro quadro, in funzione di regione, finiture e complessità impiantistica . PlanRadar riporta uno spettro leggermente più ampio, da 800 fino a 2 000 € /m² per edifici di diversa tipologia, con medie attorno a 1 000–1 500 € /m²  . Anche nella Penisola i 9 215 USD/m² (circa 8 500 € /m²) del locale Starbucks appaiono fuori scala.

Commento e prospettive

Il caso di Brownsville mette in luce due challenge: da un lato il potenziale della stampa 3D per accelerare i tempi; dall’altro i costi tuttora elevati delle sperimentazioni su larga scala. Per far sì che questa tecnologia si diffonda nel settore retail e residenziale, occorrerà ridurre i prezzi grazie a standardizzazione dei materiali, ottimizzazione dei flussi di lavoro e economie di scala. Solo così il costo per metro quadro potrà avvicinarsi agli intervalli convenzionali, trasformando la stampa 3D da esercizio di marketing in alternativa economicamente sostenibile.

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Di Fantasy

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