Protesi dentali in giornata: 3D Systems avvia la commercializzazione negli USA della soluzione NextDent Jetted Denture

Il sistema NextDent 300 con materiali Jet Teeth e Jet Base arriva sul mercato statunitense con 510(k) FDA: dentiere monolitiche, multi‑materiale, senza post‑cura.

 
3D Systems ha annunciato oggi l’avvio della commercializzazione negli Stati Uniti della soluzione NextDent Jetted Denture, già in possesso di autorizzazione 510(k) FDA. Il pacchetto comprende la stampante NextDent 300 (MultiJet) e i materiali NextDent Jet Teeth e NextDent Jet Base, per realizzare dentiere monolitiche multi‑materiale in un unico ciclo di stampa senza post‑polimerizzazione. Le prime consegne negli USA sono previste per agosto 2025.  

 
Il dentale digitale è uno dei segmenti più maturi dell’AM per polimeri. Negli ultimi dieci anni, la stampa di provvisori, guide chirurgiche e modelli si è radicata nei laboratori; la protesi completa resta invece un ambito complesso per volumi, estetica, resistenza all’impatto e aderenza cromatica. Le tecnologie a getto multi‑materiale promettono di superare il classico workflow “base + denti separati”, riducendo assemblaggi, tempi di finitura e variabilità manuale.

Novità
Secondo l’azienda, la soluzione NextDent consente di produrre dentiere monolitiche con gengiva e denti in materiali distinti nello stesso job, già completamente polimerizzati all’uscita macchina. 3D Systems afferma che i laboratori che hanno partecipato al programma beta hanno rilevato una riduzione della manodopera superiore al 50% rispetto all’analogico e del 120% nei confronti di un flusso resin‑based in due parti (base+denti), con la possibilità di chiudere il ciclo in una giornata anziché cinque. Sul fronte industriale, l’azienda punta su accuratezza, ripetibilità e throughput come driver di ritorno dell’investimento. 

Dettagli tecnici

  • Stampante: NextDent 300 (piattaforma MultiJet), progettata per produzione ad alto volume e flusso continuo.

  • Materiali: NextDent Jet Teeth (rigidità/estetica del dente) e NextDent Jet Base (supporto gengivale), entrambi clearance 510(k); ampia gamma cromatica dichiarata.

  • Workflow: dentiera monolitica senza post‑cura UV; supporti fusibili per la rimozione rapida; lavaggio “dust‑free” prima delle fasi di pomice e lucidatura.

  • Produzione: dichiarati lotti da 15 dentiere in un ciclo, con target di accorciare lead time e abbassare il costo totale di produzione rispetto al metodo convenzionale.

  • Roadmap geografica: USA da oggi in ordine; Europa e Asia in attesa delle autorizzazioni regolatorie locali, poi lancio commerciale. 

Implicazioni e impatto
Per i laboratori, l’adozione di una soluzione monolitica a getto può:

  • Standardizzare fasi a valore aggiunto (messa in tinta, rifinitura) e ridurre le attività ripetitive di incollaggio/assemblaggio.

  • Ridurre rilavorazioni legate a mis‑fit e fratture durante l’assemblaggio.

  • Migliorare la prevedibilità del ciclo e la schedulazione con cluster di macchine.

Le sfide riguardano:

  • Qualifica clinica dei materiali nel portafoglio del laboratorio (compatibilità con software CAD dentale, scanner, protocolli di cementazione se richiesti).

  • Gestione cromatica (palette colori e consistenza nel tempo).

  • Formazione su finitura e lucidatura di un pezzo monolitico, diversa dall’assemblato tradizionale.

Sul mercato, la mossa aumenta la pressione sulle soluzioni DLP/jet ibrido che stampano base e denti separati, chiedendo loro di competere su throughput, TCO e robustezza dei materiali certificati. 

Prezzi e disponibilità
3D Systems non ha diffuso oggi un listino pubblico; i primi ordini USA sono aperti con spedizioni previste ad agosto 2025 dalla fabbrica in South Carolina. Per Europa e Asia il rilascio è vincolato ai rispettivi iter regolatori; i tempi variano Paese per Paese (marcatura CE/MDR, ecc.).  

Confronto/alternative
Le alternative più diffuse restano i flussi DLP con stampa separata di base e denti, incollaggio e finitura manuale. Questi offrono flessibilità di materiali e costi d’ingresso inferiori, ma pagano in tempi di assemblaggio e variabilità. Le piattaforme a getto storicamente hanno imposto capex e OPEX più alti, ripagati però da velocità e ripetibilità su volumi medi‑alti. La scelta dipende da mix di casi (full arch vs. provvisori), volumi mensili e organizzazione del laboratorio.

Conclusione
Con la partenza ufficiale negli USA, la soluzione NextDent Jetted Denture porta nel quotidiano dei laboratori dentali un flusso one‑day per la protesi completa. La traiettoria da seguire nei prossimi mesi riguarda costi per unità, tassi di remake e adozione fuori dagli early adopters: se i numeri promessi reggeranno nei contesti reali, la stampa “a getto monolitico” potrà diventare il nuovo riferimento per la dentiera digitale

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Di Fantasy

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