3D Systems ha preso l’iniziativa di ridurre significativamente il proprio debito attraverso un accordo di riacquisto negoziato privatamente con un gruppo ristretto di detentori delle sue obbligazioni senior convertibili, programmate per scadere nel 2026.
L’accordo prevede il riacquisto di circa 135 milioni di dollari del valore nominale totale delle obbligazioni, il tutto a un notevole sconto del 26% rispetto al loro valore nominale. L’operazione sarà finanziata utilizzando liquidità direttamente dal bilancio di 3D Systems. Questa mossa strategica permetterà all’azienda di estinguere più del 25% del proprio debito complessivo.
I riacquisti, soggetti al soddisfacimento delle condizioni di chiusura standard, dovrebbero essere completati entro il 13 dicembre 2023. Una volta terminati, rimarranno in circolazione obbligazioni per un valore di circa 325 milioni di dollari, rispetto ai 460 milioni di dollari inizialmente emessi. Il debito rimanente, con interessi allo 0%, giungerà a scadenza nel novembre 2026.
Il riacquisto parziale delle obbligazioni convertibili rappresenta un passo strategico per 3D Systems, mirato a migliorare la redditività e il valore delle azioni dell’azienda. Il presidente e CEO di 3D Systems, il dottor Jeffrey Graves, ha sottolineato l’importanza di questa mossa: “Il riacquisto di circa 135 milioni di dollari delle nostre obbligazioni 2026 con uno sconto significativo dimostra una gestione responsabile e disciplinata in questo contesto economico. Questa operazione riduce il nostro debito di quasi il 30% e rafforza la solidità del nostro bilancio. Abbiamo una solida posizione finanziaria e, insieme al nostro impegno nell’ottimizzare i costi per garantire una redditività duratura e una generazione di cassa crescente, crediamo che 3D Systems sia ben posizionata per affrontare un futuro luminoso e a lungo termine”.
Va notato che all’inizio di quest’anno, 3D Systems aveva tentato senza successo una fusione con Stratasys, mentre contemporaneamente Stratasys stava cercando di unirsi a Desktop Metal. Dopo quattro mesi di negoziati pubblici e privati, le tre società hanno mantenuto la loro indipendenza.