Gestione del 3D–Printing nel Makerspace della NYU Tisch School of the Arts
Nel laboratorio condiviso della NYU Tisch School of the Arts, dedicato agli studenti di Interactive Telecommunications (ITP), Interactive Media Arts (IMA) e al master part–time, l’organizzazione delle attività di stampa 3D ha subito una trasformazione profonda. Fino a qualche tempo fa, l’uso delle macchine era regolato in modo approssimativo: pochi dispositivi disponibili, prenotazioni non monitorate e consumi di materiale fuori controllo, con il risultato di code interminabili, ritardi nei progetti e un aumento degli scarti.
Centralizzazione dei processi con 3DPrinterOS
Per ripristinare ordine e visibilità, il team del Makerspace ha adottato 3DPrinterOS, una piattaforma cloud per coordinare ogni fase della stampa 3D, dalla coda di stampa al monitoraggio del materiale. Grazie a questa soluzione, gli utenti possono:
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Prenotare slot di stampa con limiti di tempo predefiniti.
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Accedere a livelli di autorizzazione diversificati in base all’esperienza e al tipo di progetto.
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Registrare in tempo reale il consumo di filamenti e resine, ottenendo report precisi sullo stato delle scorte.
Questo approccio ha consentito, in pochi mesi, di passare da tre a nove sistemi di stampa interni, più un’unità mobile dedicata a mostre ed eventi esterni.
Impatto sui progetti e qualità delle sperimentazioni
L’organizzazione ottenuta con 3DPrinterOS ha aperto la strada a iniziative più ambiziose. Tra i casi più significativi si segnalano:
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Un prototipo di risonanza magnetica portatile, progettato per essere utilizzato in aree remote senza infrastrutture ospedaliere.
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Un mountain bike adattivo, pensato per ciclisti con disabilità motorie, realizzato con componenti stampati su misura.
Parallelamente, il laboratorio ha avviato test su processi di riciclo di PLA e acrilico, nell’ottica di ridurre l’impatto ambientale dei materiali plastici.
Cultura dell’errore e sviluppo delle competenze
Il responsabile del Makerspace, Phil Caridi, sottolinea come la nuova piattaforma non limiti la creatività, ma anzi stimoli un approccio iterativo: “Ogni tentativo fallito diventa un’opportunità di apprendimento”. Gli studenti trovano un ambiente in cui sperimentare liberamente, con il supporto di dati sulle prestazioni delle stampe e dei suggerimenti sul miglioramento dei parametri di processo.
