Personalizare le protesi per ognuno di noi è il prossimo step
La stampa 3D si conferma sempre di più come una tecnologia con applicazioni molto varie e di grande importanza: l’ambito medico è sicuramente un settore nel quale, grazie a questa tecnologia, possono essere raggiunti risultati che fino a pochissimo tempo fa sembravano impossibili, o quantomeno molto diffiicli.
L’ultimo esempio da questo punto di vista arriva dal Belgio, dove Mobelife è riuscita a stampare in 3D una protesi personalizzata per l’anca di un’adolescente, che è riuscita in questo modo a rialzarsi dalla sedia a rotelle sulla quale, in caso contrario, avrebbe dovuto trascorrere il resto della propria vita.
La 15enne svedese ha sofferto sin dall’infanzia di un difetto congenito noto come neurofibromatosi, una malattia caratterizzata dalla presenza di numerosi tumori della pelle e del tessuto nervoso. Nel caso dell’adolescente, la patologia ha causato anche gravi deformazioni ossee.
Il neurofibroma è stato chirurgicamente rimosso nel 2010, ma una successiva frattura del femore ha complicato la situazione, ed i dottori che avevano in cura la ragazza ritenevano di non avere opzioni di trattamento, prevedendo quindi per lei una vita da trascorrere sulla sedia a rotelle.
Il professor Rydholm dello Skane University Hospital di Lund (Svezia) ha portato nel 2012 il caso all’azienda belga Mobelife, che ha creato una protesi su misura. La ragazza è stata operata a settembre 2012: la paziente, quasi subito dopo l’intervento, non ha più patito i dolori che l’avevano afflitta sino a quel momento, ed a Natale di quell’anno era già in grado di camminare utilizzando una sola stampella. Oggi, 16 mesi dopo, è in grado di camminare nuovamente senza stampelle.
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