Il 3D printing si materializza al Fuorisalone
Autodesk patrocina a Milano l’iniziativa Synthesis, per mostrare come la stampa additiva e il 3D modeling possono diventare strumenti base per la creatività.
In occasione del Salone del Mobile di Milano e del sempre più partecipato circuito del Fuorisalone (Design Week) Autodesk ha organizzato l’evento Synthesis, insieme a 3Ddiscover.it, Dws Lab, e GrowthObjects.
L’obiettivo è sensibilizzare designer e creativi sulle diverse applicazioni della stampa in 3D e affermare un nuovo paradigma in campo industriale e creativo.
Si tratta di un circuito di divulgazione ed esemplificazione delle potenzialità di 3D modeling e printing che vedrà gli organizzatori impegnati insieme nella ideazione, digitalizzazione e creazione di un oggetto dal nulla.
Digital manufacturing in tre fasi
Growthobjects è una società spagnola fatta da persone che si suddividono il ciclo creativo completo della creazione di un oggetto, dall’idea al prodotto finito.
Sviluppo dell’idea, digitalizzazione, materializzazione sono le tre fasi della creazione 3D.
Si parla quindi di digital manufacturing, che significa tradurre i dati in oggetti reali. Solo che lo si fa con un time to market ridottissimo, con vicinanza all’utente finale e con flessibilità.
Per quelli di Growthobjects, infatti, la messa in produzione di un oggetto che non esiste è di 30 giorni.
3D modeling popolare
Gli strumenti che Autodesk mette a disposizione per questa vera e propria digital revolution, capace di attrarre milioni di utenti nel mondo sono tanti e sono riconducibili al 3D modeling.
Tre anni fa nacque la app SketchBook, per iOS, per consentire a tutti di disegnare in digitale, sbloccare la creatività.
Poi si sono aggiunte 3print Utility, Hologram, Cnc Utility, 123D Creature.
Ora è il momento di 123D Catch per la creazione di modelli 3D da una fotocamera, Tinkercad per il disegno dei makers, Meshmixer, per il 3D mashup.
Il nuovo laboratorio ha radici solide
La stampante 3D protagonista del laboratorio live implementato per la Design Week che porterà alla creazione dell’oggetto è la X Fab della società italiana Dws Lab, passata negli anni dalla stereolitografia al 3printing.
Come ha spiegato il general manager Maurizio Costabeber, la macchina che era già stata concepita molti anni fa, quando ancora non esistevano software 3D capaci di far presa sul grande pubblico.
L’anno scorso però i tempi sono diventati maturi: Dws ha presentato la X Fab al Ces di quest’anno e ora si appresta a metterla in produzione (con una linea tutta nuova, in costruzione) per venderla in Italia a fine estate a un prezzo di 5mila euro (completa di software).
Il dispositivo è catatterizzato da un’area di lavoro cilindrica, che offre il 60% di volume in più rispetto ai modelli consueti. Utilizza nove materiali, fra cui Abs, polipropilene, resine (anche trasparenti), gomme e siliconi, validi quindi anche per prodotti indossabili, nano ceramiche, per oggetti resistenti al calore. E altri materiali, assicura Costabeber, arriveranno.
Dario Colombo da 01net.it