Eh si coi mattoncini si fa tutto…
La stampante 3D di Lego
Cosa succede quando unisci due degli strumenti più apprezzati dai makers?
Tra i nuovi creativi, i cosiddetti “maker” cioè gli “artigiani moderni” che utilizzano le nuove tecnologie per dar sfogo alla propria fantasia e abilità ingegneristica, ci sono alcuni strumenti particolarmente in voga: uno sono le stampanti 3D, che permettono di realizzare oggetti tridimensionali partendo da concetti virtuali creati al computer, l’altro, molto spesso, sono i mattoncini Lego che, da divertimento per bambini, sono diventati uno degli strumenti più utilizzati per creare oggetti incredibili e – sempre più spesso – utili o comunque dall’elevato valore artistico. Cosa succede, dunque, quando si mettono insieme questi due strumenti? Si ottiene una stampante 3D a bassissimo costo: la LEGObot. L’ha realizzata Matthew Krueger usando il sistema Lego NXT (che in pratica è un’evoluzione dei Lego Technics che si basa su un componente centrale in grado di automatizzare una serie di movimenti meccanici) e ispirandosi al MakerBot, la più diffusa e popolare (per quanto ancora costosa, imprecisa e abbastanza difficile da usare) stampante 3D consumer. Al momento la LEGObot stampa solo con una specie di colla riscaldata e quindi le sue creazioni non irrigidiscono completamente e sono difficilmente utilizzabili. Però Krueger ha già assicurato di essere al lavoro su un sistema per riciclare le bottiglie di plastica in “filament” (il costoso “inchiostro” usato nelle stampanti 3D) e quando l’avrà completato adatterà la LEGObot al nuovo materiale.
di Davide Sher da youtech.it