La BioFabrication Facility (BFF) di Redwire Space è un bioprinter 3D avanzato che è stato lanciato sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) a novembre 2022, con l’obiettivo di sfruttare l’ambiente di microgravità per sviluppare metodi più efficaci per trattare i tessuti strappati e migliorare l’assistenza ai pazienti sulla Terra. Uno dei primi progetti della BFF è la stampa di un menisco umano a grandezza naturale utilizzando i rifornimenti che saranno lanciati nell’imminente missione CRS (Commercial Resupply Services) di SpaceX.
Il menisco è un pezzo di cartilagine a forma di mezzaluna nel ginocchio e le lesioni ad esso collegate sono una delle lesioni ortopediche più comuni. Attualmente, i trattamenti per un menisco lacerato comportano la riparazione o la rimozione del segmento lacerato, che può portare ad un aumento del rischio di artrite o sostituzione del ginocchio, poiché l’articolazione interessata può perdere la sua ammortizzazione.
La stampa di tessuti molli rappresenta una sfida sulla Terra a causa dell’influenza della gravità, motivo per cui la biostampante è stata portata nello spazio. Sfruttando l’ambiente di microgravità dell’ISS, la BFF può fornire condizioni ideali per la produzione di tessuti a grandezza naturale e potrebbe rappresentare una soluzione innovativa per i pazienti con lesioni al menisco.
La BFF è stata sviluppata da Redwire Space dopo aver acquisito la startup Made in Space, nota per essere stata la prima azienda a stampare con successo parti in 3D nello spazio. La BFF è in grado di stampare tessuti umani utilizzando cellule vive, supporti biologici e fattori di crescita, oltre a poter controllare la temperatura durante la stampa, un fattore critico nella produzione di tessuti biologici.
Oltre alla stampa di tessuti per la riparazione di lesioni ortopediche, la BFF potrebbe essere utilizzata per la produzione di organoidi, che sono organi artificiali simili agli organi umani reali. Gli organoidi possono essere utilizzati per testare nuovi composti farmaceutici e per la modellizzazione delle malattie, consentendo ai ricercatori di raccogliere dati significativi che possono aiutare nello sviluppo di farmaci e nell’ingegneria dei tessuti.
L’uso della BFF sulla ISS offre inoltre l’opportunità di sviluppare metodi avanzati di produzione di tessuti biologici nello spazio, che potrebbero essere utilizzati per la produzione di tessuti per gli impianti di organi umani, un campo in cui la scienza medica ha ancora molte sfide da superare.
In sintesi, la BFF di Redwire Space è un passo significativo verso lo sviluppo di metodi più avanzati per la produzione di tessuti biologici e per la salute umana nello spazio e sulla Terra. La stampa del menisco umano a grandezza naturale sulla ISS rappresenta una pietra miliare importante nella ricerca medica e potrebbe portare a miglioramenti significativi nella cura delle lesioni ortopediche. Inoltre, la capacità della BFF di produrre organoidi artificiali potrebbe rivoluzionare il campo dei test di farmaci e della modellizzazione delle malattie.
Sebbene la stampa di organi umani interi nello spazio sia ancora una sfida complessa e probabilmente distante molti anni, la BFF rappresenta un passo importante nella ricerca per migliorare la salute umana e l’assistenza ai pazienti sulla Terra.