Un padiglione ecologico dall’aspetto futuristico, realizzato con stampa 3D
Questa affascinante creazione è stata ideata dallo studio di design Hassell, in collaborazione con la piattaforma filantropica to.org. Completamente realizzato in plastica riciclata e stampato in 3D, è progettato per resistere alle condizioni climatiche più estreme.
Di fronte all’aumento delle temperature in molte regioni del mondo o ai bruschi cali, come osservato negli Stati Uniti l’inverno scorso, come può l’architettura rispondere alle sfide climatiche? Questo prototipo tenta di offrire una soluzione attraverso vari aspetti della sua realizzazione. In primo luogo, utilizza rifiuti riciclati per dare nuova vita a questi materiali, riducendo così la quantità di rifiuti sul pianeta, attualmente stimata in 5 miliardi di tonnellate. Inoltre, la stampa 3D permette di personalizzare la struttura in base alle condizioni climatiche locali (anche estreme) a seconda della sua posizione. L’opera è stata realizzata dallo studio Hassell, noto per i suoi numerosi concept architettonici internazionali, in collaborazione con to.org, una piattaforma online dedicata ai progetti filantropici.
Il padiglione futuristico trae ispirazione dai rifugi indigeni, le cui strutture consentono di affrontare ambienti difficili in modo adattabile e duraturo. È stato progettato per essere facilmente trasportabile e montabile sul posto, sfruttando la flessibilità offerta dalla stampa 3D per rispondere alle problematiche climatiche e adattarsi rapidamente a una varietà di ambienti e contesti in tutto il mondo. “Volevamo un padiglione che potesse esistere al di fuori di qualsiasi rete, adattarsi alle sfide locali e alle condizioni climatiche, e avere la minima impronta di carbonio possibile”, spiega Xavier De Kestelier, responsabile del design di Hassell.
Per i climi più freddi, il padiglione sarà ermeticamente sigillato e la sua facciata esterna avrà alette progettate per trattenere la neve, creando un isolamento naturale simile a quello degli igloo. Nei climi più caldi, le alette sovrapposte forniranno ombra naturale e permetteranno il raffreddamento passivo e la ventilazione incrociata, oltre alla raccolta dell’acqua.
L’obiettivo principale di questo prototipo è stimolare la riflessione, ma punta anche a promuovere la realizzazione di altri progetti incentrati sulla gestione dei rifiuti e sulla sfida climatica delle abitazioni. “Come direttore creativo, il mio obiettivo è spingere i costruttori ad agire in modo responsabile e a utilizzare i rifiuti di plastica in maniera efficiente”, afferma Xavier De Kestelier. “Trattando i rifiuti di plastica come una risorsa inesauribile e impegnandosi nell’economia circolare, si contribuirà a ridurre l’inquinamento e a contrastare gli effetti del cambiamento climatico”.
Attualmente, il prototipo è in fase di costruzione presso lo stabilimento di Nagami (specializzato nella stampa 3D) in Spagna. Una volta completato, servirà come esempio concreto di come la tecnologia della stampa 3D, l’innovazione e la sostenibilità possano unirsi per creare soluzioni architettoniche adattabili e rispettose dell’ambiente. Questo padiglione potrebbe ispirare ulteriori progetti e iniziative nel campo dell’architettura sostenibile, incoraggiando la collaborazione tra designer, ingegneri e professionisti del settore per affrontare le sfide poste dal cambiamento climatico e dalla gestione dei rifiuti. Inoltre, potrebbe aprire la strada a nuove metodologie di costruzione e progettazione che siano più rispettose dell’ambiente e delle risorse del nostro pianeta.