I ricercatori hanno pubblicato uno studio su Science Advances in cui descrivono come abbiano sviluppato un vetro biomolecolare utilizzando amminoacidi e peptidi come mattoni di base. Questo materiale è trasparente, malleabile, biodegradabile e può essere stampato in 3D. Tuttavia, non è adatto per applicazioni come bottiglie per bevande in quanto si decomporrebbe nei liquidi.
Secondo Jun Liu, uno scienziato dei materiali dell’Università di Washington a Seattle, questo è un risultato senza precedenti con i biomateriali e rappresenta una scoperta interessante.
Il vetro biomolecolare si degrada più facilmente rispetto al vetro tradizionale, offrendo un’alternativa più sostenibile per l’ambiente. Xuehai Yan, coautore dello studio e chimico presso l’Accademia cinese delle scienze di Pechino, afferma che lo sviluppo di materiali rinnovabili, benigni e degradabili è estremamente attraente per un futuro sostenibile.
I ricercatori hanno modificato le estremità degli amminoacidi per consentirne la fusione senza rompersi e hanno raffreddato rapidamente il materiale per evitare la formazione di una struttura cristallina torbida.
Il vetro biomolecolare è stato testato con successo nei fluidi digestivi e nel compost, e si è rivelato in grado di dissolversi in poche settimane o diversi mesi, a seconda della modifica chimica e dell’amminoacido o peptide utilizzato.
Anche se il vetro biomolecolare è ancora considerato una curiosità in laboratorio, rappresenta una nuova strada da esplorare per i ricercatori dei materiali, secondo Ting Xu, uno scienziato dei materiali dell’Università della California, Berkeley. Sebbene non sia adatto per ambienti umidi, potrebbe trovare utilizzo in dispositivi miniaturizzati flessibili come le lenti per microscopi.