Calcestruzzo Avanzato: L’Ossido di Grafene Rivela Nuove Prospettive
Un innovativo studio condotto dall’RMIT University e dall’Università di Melbourne ha gettato nuova luce sulla possibilità di utilizzare l’ossido di grafene per migliorare il calcestruzzo stampato in 3D. L’aggiunta di questo nanomateriale, noto per la sua presenza nelle batterie elettroniche e nei gadget, ha dimostrato di conferire al calcestruzzo una maggiore resistenza (fino al 10%) e conduttività elettrica.
Il calcestruzzo stampato in 3D, già una tecnologia in crescita nel settore edile, potrebbe ora assumere una nuova dimensione, consentendo la creazione di edifici “intelligenti” capaci di rilevare e monitorare microcrepe strutturali.
L’attuale monitoraggio di crepe nel calcestruzzo utilizza sensori a ultrasuoni o acustici, ma la rilevazione precoce di microcrepe rimane una sfida. L’ossido di grafene, tuttavia, apre nuove possibilità creando un circuito elettrico all’interno delle strutture in calcestruzzo, permettendo il monitoraggio di problemi strutturali, cambiamenti di temperatura e condizioni ambientali.
Questo progresso potrebbe non solo rendere il calcestruzzo stampato in 3D più praticabile e sostenibile, ma anche contribuire a ridurre la dipendenza dalle casseforme tradizionali e dalla manodopera necessaria per la costruzione di edifici. La stampa 3D offre la possibilità di creare strutture complesse e di riutilizzare i materiali di scarto.
Tuttavia, la ricerca continua per determinare la migliore quantità di ossido di grafene da aggiungere al calcestruzzo senza comprometterne la lavorabilità e la resistenza. La fase successiva dello studio esplorerà ulteriormente le potenzialità dell’ossido di grafene come materiale intelligente all’interno del calcestruzzo, aprendo la strada a una nuova era nell’edilizia.