Stampanti 3D in Metallo nel Futuro dello Spazio: Airbus e AddUp Realizzano il Sogno
Airbus e AddUp hanno collaborato per sviluppare la prima stampante 3D in metallo progettata per l’uso nello spazio, un progetto denominato “Metal3D”. Questa innovazione è destinata a essere testata a bordo del modulo Columbus della Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Secondo Airbus, questa stampante rappresenta un potenziale punto di svolta nella produzione nello spazio e potrebbe rivoluzionare le future missioni sulla Luna e su Marte.
Il progetto Metal3D è iniziato nel 2016 quando l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha affidato il contratto ad Airbus Defence & Space. L’obiettivo principale era sviluppare una stampante 3D in metallo che potesse funzionare in condizioni di microgravità all’interno della ISS. AddUp ha sostenuto Airbus per oltre un decennio nella fornitura di parti di volo e nell’ambito di vari progetti innovativi.
All’interno della ISS, sono già presenti diverse stampanti 3D polimeriche, introdotte per la prima volta nel 2014. Gli astronauti le hanno utilizzate per sostituire o riparare parti in plastica, risolvendo così i problemi legati alla fornitura di attrezzature nello spazio, che richiederebbe mesi.
Airbus sostiene che questa sfida logistica diventerà ancora più critica nelle future stazioni sulla Luna e su Marte nei prossimi decenni. Anche se la materia prima dovrà essere trasportata nello spazio, stampare i componenti direttamente nello spazio è più efficiente rispetto a trasportarli interi fino alla destinazione finale.
La stampante 3D in metallo offre la possibilità di produrre componenti strutturali più robusti rispetto a quelli in plastica. Gwenaëlle Aridon, ingegnere responsabile dell’assemblaggio spaziale di Airbus, afferma che gli astronauti saranno in grado di produrre strumenti come chiavi o interfacce di montaggio direttamente nello spazio, migliorando notevolmente la loro autonomia.
La stampa 3D di metalli nello spazio presenta sfide tecniche, come le dimensioni ridotte della stampante rispetto a quelle terrestri e la necessità di proteggere la ISS dall’ambiente di stampa aggressivo. Il processo si basa su cavi invece che sulla gravità e richiede un sistema di filtraggio per i fumi prodotti durante la stampa.
Per testare la stampa 3D in metallo in microgravità, saranno utilizzate due stampanti 3D: una a bordo della ISS e l’altra sulla Terra per confrontare i risultati. Gli astronauti stamperanno quattro campioni nello spazio che verranno poi analizzati a terra per valutare la resistenza e le proprietà microstrutturali dei componenti.
Airbus ritiene che questo esperimento aprirà nuove opportunità per comprendere meglio la stampa in metallo in orbita e contribuirà a sviluppare tecnologie chiave per l’esplorazione spaziale futura, incluso il supporto alla vita umana sulla Luna.
Elodie Viau, responsabile dell’ingegneria presso Airbus Space Systems, ha dichiarato: “Siamo fiduciosi che con la competenza di AddUp e la nostra esperienza tecnologica, saremo in grado di fornire una stampante 3D in metallo efficiente e di alta qualità per sostenere l’esplorazione spaziale”.