Ming-Chi Kuo, noto analista del settore Apple, ha recentemente discusso dei prossimi sviluppi nell’adozione della produzione additiva da parte di Apple. In un articolo recente, Kuo ha rivelato che a partire dalla seconda metà del 2024, l’Apple Watch includerà componenti stampati in 3D, segnando un passo significativo verso l’implementazione su larga scala di questa tecnologia innovativa.
Nel corso del 2023, Apple ha testato con successo parti in titanio prodotte con fusione laser a letto di polvere (LPBF) all’interno dello smartwatch, utilizzando fornitori come Bright Laser Technologies (BLT), un leader cinese nel settore LPBF. BLT è noto per essere un’azienda integrata verticalmente che gestisce l’intero processo dalla produzione di polveri alla stampa 3D, un modello che ha dimostrato di migliorare significativamente l’efficienza produttiva per Apple.
Kuo ha sottolineato che BLT non solo fornisce le macchine per la produzione additiva, ma ora è anche il produttore effettivo dei componenti, distinguendosi così dai suoi concorrenti nel settore. Questa transizione indica un cambio fondamentale verso l’utilizzo di tecnologie avanzate per la produzione di massa, anziché solo come ponte tecnologico, come sottolineato da Kremenetsky di stampa3D.com.
Con l’avvio della produzione in massa delle parti stampate in 3D per l’Apple Watch nel 2024, Kuo prevede un aumento significativo delle spedizioni di componenti da parte di BLT nei prossimi anni, con potenziali applicazioni che includono anche le custodie dell’Apple Watch, grazie alla relativa semplicità rispetto ad altri prodotti Apple.
Mentre si discute dell’uso del binder jetting, Kuo ha espresso incertezze sulla sua adozione per le custodie dell’Apple Watch, evidenziando la sfida nel determinare il fornitore ideale in questo ambito ristretto. Tuttavia, la sua ipotesi si è concentrata su HP, che ha una collaborazione consolidata con Foxconn, il fornitore principale di Apple.
In conclusione, l’analisi di Kuo sottolinea la complessità delle catene di approvvigionamento tra Stati Uniti e Cina, evidenziando la necessità di un riesame delle strategie di produzione elettronica nel contesto globale attuale. La collaborazione con aziende cinesi come BLT nel settore della produzione additiva evidenzia un’integrazione economica profonda, nonostante le tensioni geopolitiche.