Stampa 3D nel Corpo Umano: Rivoluzione nella Medicina grazie ai Ricercatori dell’Università della California, Davis
Ricercatori dell’Università della California, Davis, hanno ricevuto il David Dornfeld Manufacturing Vision Award durante il concorso Manufacturing Blue Sky 2024 della National Science Foundation, organizzato dalla Society of Manufacturing Engineers. Il riconoscimento è stato conferito per una proposta innovativa che esplora nuove frontiere nella stampa 3D all’interno del corpo umano.
Guidato da Mohsen Habibi, assistente professore di ingegneria meccanica e aerospaziale, il team di ricerca si sta focalizzando sull’uso della stampa sonora diretta (DSP), una tecnica che sfrutta le onde sonore per solidificare materiali polimerici. Questa metodologia, scoperta da Habibi nel 2018, permette la stampa attraverso barriere fisiche, una caratteristica fondamentale per applicazioni mediche.
Il nuovo sviluppo proposto da Habibi, insieme ai colleghi Aijun Wang, professore di ingegneria e chirurgia biomedica, e James Marcin, professore di pediatria, consiste nell’iniettare nel corpo umano materiali biocompatibili. Successivamente, questi materiali possono essere trasformati in impianti o strutture tramite l’uso di ultrasuoni senza necessità di interventi chirurgici invasivi.
Questa innovativa tecnica di stampare impianti direttamente all’interno del corpo umano potrebbe segnare un cambiamento radicale nelle procedure mediche, riducendo significativamente la necessità di chirurgia invasiva. Ciò porterebbe a una minore esposizione a rischi per i pazienti e a tempi di recupero più brevi. Sebbene la ricerca sia ancora nelle sue fasi iniziali, il riconoscimento ottenuto evidenzia il grande potenziale di questa tecnologia.
Con questi studi, i ricercatori dell’Università della California, Davis stanno ponendo le basi per una fusione tra la tecnologia di stampa 3D e la medicina, aprendo prospettive entusiasmanti per il futuro del settore sanitario. Il successo ottenuto nel concorso Blue Sky dimostra l’importante impatto che questa ricerca potrebbe avere sulla medicina del futuro.