I ricercatori dell’università hanno contribuito allo sviluppo della prima stampante 3D al mondo in grado di operare in un ambiente di microgravità, come quello della Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Questa innovativa stampante è stata lanciata sulla ISS all’inizio del 2024 e ha recentemente completato con successo la stampa del primo oggetto metallico in 3D nello spazio.

In collaborazione con Airbus e altri partner, gli esperti di Cranfield hanno avuto un ruolo fondamentale nella progettazione e nello sviluppo dei componenti critici della stampante, tra cui il processo di fusione, l’hardware, la sorgente laser, il sistema ottico di consegna, lo stoccaggio del materiale e il sistema di alimentazione.

Dettagli sul progetto e obiettivi scientifici

Il Dr. Suder, docente senior in Processi Laser e Produzione Additiva presso il Centro di Saldatura e Produzione Additiva dell’Università, ha dichiarato: “Questo progetto ha l’obiettivo di valutare la fattibilità della produzione additiva nello spazio. Siamo particolarmente interessati a capire come la microgravità influisca sul processo di stampa e sulla qualità dei componenti prodotti. Studiando gli effetti della gravità ridotta sul flusso del metallo liquido, sulla trasformazione di fase e sulla microstruttura, speriamo di determinare se gli algoritmi di stampa sviluppati sulla Terra possano essere applicati direttamente nello spazio. Queste informazioni sono fondamentali per garantire la produzione affidabile ed efficiente di componenti di alta qualità nello spazio.”

I componenti stampati saranno riportati sulla Terra per essere sottoposti a un’analisi approfondita presso vari istituti di ricerca europei, tra cui il centro tecnico dell’ESA nei Paesi Bassi (ESTEC), il centro di addestramento per astronauti a Colonia (EAC) e l’Università Tecnica della Danimarca (DTU).

Importanza del progetto per le missioni spaziali future

Andrew Kuh, capo della tecnologia esplorativa presso l’Agenzia Spaziale del Regno Unito, ha aggiunto: “Questo risultato rivoluzionario della stampa 3D di metalli in microgravità è un passo cruciale per le missioni spaziali di lunga durata. La possibilità di produrre componenti, attrezzi e parti di ricambio su richiesta nello spazio aiuterà a superare le sfide logistiche delle missioni prolungate verso la Luna e Marte, dove il rifornimento rapido non è un’opzione. L’Università di Cranfield possiede un’esperienza di livello mondiale, e questo è un eccellente esempio di come il Regno Unito fornisca tecnologie chiave per l’esplorazione del sistema solare da parte dell’umanità.”

Cranfield e Space East: un nuovo passo verso l’innovazione spaziale

Recentemente, Cranfield si è unita a Space East, il nuovo cluster spaziale del Regno Unito, che riunisce leader dell’industria, della ricerca e del governo nell’Est dell’Inghilterra per sviluppare nuove entusiasmanti opportunità nella tecnologia spaziale.

Di Fantasy

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