La società di ingegneria Sandvik, operante nei settori manifatturiero, minerario e infrastrutturale, ha annunciato la decisione di dismettere la propria quota di minoranza nel fornitore italiano di servizi di stampa 3D BEAMIT. Contestualmente, l’azienda ha ceduto anche l’attività di progettazione su ordinazione di DWFritz Automation, generando un totale di oneri pari a circa 390 milioni di corone svedesi, contabilizzati nel terzo trimestre e riportati come voci che influenzano la comparabilità. Di questa somma, circa 140 milioni di corone sono riconducibili alla svalutazione della quota in BEAMIT.
Focus sulle polveri metalliche nel settore AM
Sandvik è attiva da oltre vent’anni nel settore della produzione additiva (AM), con un particolare impegno nella fornitura di soluzioni di polveri metalliche. Dal 2013, l’azienda ha incrementato significativamente i propri investimenti in una vasta gamma di tecnologie AM, introducendo materiali innovativi come l’acciaio inossidabile super duplex Osprey 2507 e sviluppando processi brevettati per la stampa 3D di carburi cementati e diamanti sintetici. Nel 2019, Sandvik ha acquisito una quota del 30% in BEAMIT, con l’obiettivo di supportare lo sviluppo e il lancio di programmi AM per i clienti industriali, collaborando con partner specializzati nel settore della produzione additiva.
Riorganizzazione strategica delle attività
Nel 2021, Sandvik ha inoltre acquisito DWFritz, con l’intento di espandere la sua divisione di metrologia automatizzata “ZeroTouch”. Tuttavia, Sandvik ha confermato che ZeroTouch non rientra nei piani di disinvestimento. Al contrario, è stata ufficialmente lanciata come una nuova unità aziendale, interamente dedicata a soluzioni avanzate di misurazione industriale automatizzata.
Strategia di focalizzazione su software e automazione
Questa dismissione rientra in una più ampia strategia di Sandvik Manufacturing Solutions, che prevede una maggiore concentrazione su soluzioni software e hardware in grado di automatizzare e ottimizzare i processi di produzione. L’obiettivo è quello di migliorare l’efficienza e accelerare i flussi di lavoro produttivi, grazie all’integrazione tra soluzioni digitali e hardware abilitato al software.
Lancio di nuovi materiali per la stampa 3D
Nel frattempo, Sandvik ha ampliato la sua gamma di materiali per la produzione additiva, introducendo la polvere Osprey HWTS 50, un acciaio per utensili progettato per la lavorazione a caldo. Questa nuova polvere è stata studiata per migliorare la stampabilità nella fusione laser a letto di polvere, facilitando la produzione di utensili per lavorazioni come la formatura a caldo, l’estrusione e la pressofusione ad alta pressione.
Secondo Faraz Deirmina, Principal Metallurgist presso Sandvik, la produzione additiva sta diventando sempre più centrale nella creazione di utensili e matrici con canali di raffreddamento conformati vicino alla superficie. Deirmina sottolinea l’importanza di ottimizzare non solo i parametri di lavorazione, ma anche la chimica dei materiali, per affrontare le sfide specifiche della fabbricazione additiva.
Con questa riorganizzazione strategica e il lancio di nuovi materiali, Sandvik mira a consolidare la propria posizione nel settore della produzione additiva, concentrandosi sull’innovazione e sul miglioramento delle prestazioni produttive attraverso soluzioni avanzate per la stampa 3D.