Nuova tecnica di scansione 3D per la conservazione del patrimonio culturale

Un gruppo di ricercatori della Ritsumeikan University in Giappone e della University of Science and Technology di Pechino ha sviluppato una tecnologia avanzata di scansione 3D, mirata alla preservazione e documentazione accurata del patrimonio culturale. Il metodo, chiamato edge-highlighting, è stato concepito per migliorare la rappresentazione visiva e l’analisi di oggetti storici complessi. La tecnica è particolarmente innovativa perché permette di distinguere e valorizzare i dettagli minuti e i contorni sia netti che morbidi, superando le limitazioni delle tecniche di scansione tradizionali che spesso appiattiscono le informazioni sui bordi, compromettendo la qualità delle rappresentazioni digitali.

L’importanza dell’edge-highlighting per la preservazione culturale

Guidati dal professor Satoshi Tanaka, i ricercatori Yuri Yamada, Dr. Satoshi Takatori e Prof. Liang Li hanno lavorato a lungo per creare un metodo di scansione che sia in grado di rappresentare in modo estremamente accurato le caratteristiche fisiche dei manufatti storici. Secondo il team, il metodo edge-highlighting permette una separazione visiva tra i bordi più marcati e quelli morbidi, offrendo una rappresentazione dettagliata dell’oggetto che risulta più fedele alla struttura originale. Questa tecnologia può essere particolarmente utile per oggetti complessi come sculture, reperti archeologici e antichi manufatti, in cui ogni dettaglio strutturale contribuisce alla comprensione storica e artistica dell’oggetto.

Il professor Tanaka ha spiegato come la tecnica offra un grande potenziale nel settore della conservazione e dell’esposizione museale, dove la qualità delle scansioni può influire notevolmente sull’esperienza del pubblico e sulla possibilità di comprendere i dettagli dei beni culturali. In effetti, la capacità di rappresentare digitalmente in maniera precisa gli oggetti storici apre la strada a nuove modalità di interazione con il patrimonio culturale, rendendo più accessibili i tesori culturali anche per chi non può recarsi fisicamente nei musei.

Un approccio avanzato alla scansione 3D: la fotogrammetria e i laser

Negli ultimi anni, la scansione 3D ha fatto grandi progressi grazie all’uso combinato di fotogrammetria e laser. Queste tecniche permettono di raccogliere dati tridimensionali di alta qualità, utilizzando fotografie o impulsi laser per mappare l’intero oggetto con estrema precisione. Tuttavia, una delle difficoltà principali risiede nella gestione della grande quantità di dati generati, specialmente per oggetti che presentano superfici intricate e irregolari. Il metodo edge-highlighting si propone di risolvere questo problema, evidenziando i dettagli più importanti per creare un modello digitale che non solo rappresenti l’oggetto nella sua forma complessiva, ma che permetta anche una visione approfondita dei dettagli più minuziosi.

Applicazioni pratiche e prospettive future

Il team di ricerca immagina un ampio spettro di applicazioni per questa tecnologia. Nei musei e nelle gallerie d’arte, ad esempio, la tecnica edge-highlighting potrebbe essere impiegata per creare esperienze virtuali interattive. I visitatori potrebbero esplorare i dettagli dei reperti storici in modo approfondito tramite schermi interattivi o visori di realtà virtuale, godendo di un’esperienza immersiva che mette in evidenza i particolari più significativi dell’oggetto.

Inoltre, il sistema potrebbe agevolare il lavoro dei restauratori, che spesso si trovano a operare su pezzi che richiedono una conoscenza precisa della struttura interna e delle caratteristiche di superficie. Utilizzando questa nuova tecnologia, i restauratori potrebbero avere un quadro dettagliato delle condizioni degli oggetti, permettendo interventi mirati e meno invasivi. Questo approccio è particolarmente utile per i manufatti storici fragili, in cui ogni dettaglio può essere essenziale per la comprensione e la conservazione dell’opera.

Collaborazione internazionale e prospettive di sviluppo

La collaborazione tra la Ritsumeikan University e la University of Science and Technology di Pechino rappresenta un esempio significativo di come la ricerca interdisciplinare possa contribuire allo sviluppo di soluzioni innovative per la conservazione del patrimonio. Il professor Tanaka ha espresso soddisfazione per i risultati ottenuti, sottolineando l’importanza della sinergia tra scienza, tecnologia e patrimonio culturale.

I ricercatori prevedono di affinare ulteriormente la tecnologia di edge-highlighting, lavorando su aggiornamenti che possano rendere questa tecnica di scansione 3D ancora più versatile e applicabile a un’ampia gamma di manufatti. In futuro, questa metodologia potrebbe anche essere adattata per supportare progetti di digitalizzazione in altri settori, come l’architettura storica e l’analisi di monumenti, consentendo la creazione di archivi digitali sempre più accurati.

Di Fantasy

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